Articoli | 01 October 2011 | Autore: Tommaso Caravani

Non dimentichiamoci dei cuscinetti

Quando nei ricambi si parla di cuscinetti si pensa subito a quelli relativi alla distribuzione, eppure in un’auto ce ne sono molti e alcuni stanno acquistando più importanza di altri. Siamo stati in NTN-SNR per capire quali e perché.

Il mondo dei cuscinetti sta cambiando velocemente: i cuscinetti da semplici componenti meccanici stanno diventando sistemi complessi integrati. Per fare un paragone potremmo dire che quello che sta accadendo oggi al cuscinetto è quello che è successo ai filtri olio qualche anno fa: da componenti universali a sistemi specifici per ogni modello di auto. Cuscinetti integrati nei mozzi ruota, nei freni, nei tendicinghia, addirittura nei blocchi filtranti (tanto per rimanere in tema). Il cuscinetto singolo è sempre meno utilizzato dai produttori di auto, che chiedono ai componentisti soluzioni già pronte e pre-montate. Questo tipo di richieste, già oggi, influenza l'aftermarket: molti cuscinetti sono diventati specifici non più solo per l'applicazione, ma addirittura per il veicolo. Un esempio classico è il cuscinetto ruota, sempre più importante per la sicurezza del veicolo e, proprio per questo, uno dei ricambi più interessanti al momento sul mercato.

Quando la ruota gira bene
Le quote di cuscinetti ruota, infatti, stando a quanto ci confermano in NTN-SNR, stanno crescendo rapidamente, anche se, ancora, non con i ritmi registrati negli altri paesi europei. Fino a ieri, infatti, si diceva che il cuscinetto ruota poteva, al massimo, generare un rumore fastidioso durante la marcia. Anche all'epoca si trattava di una imprecisione: oltre al famigerato rumore, un cuscinetto “sballato” crea maggiori attriti, il disallineamento del mozzo, che comporta il cattivo lavoro svolto da tutti gli organi attigui e la loro precoce usura (mozzo, ammortizzatore eccetera), oltre a una minore tenuta di strada del veicolo. Ma se questo era vero ieri, e lo è ancora oggi, bisogna fare i conti anche con i nuovi dispositivi che, attorno alla ruota, sono cresciuti negli anni.
Il primo, in ordine di incidenza sulla sostituzione del cuscinetto, è senza dubbio il controllo attivo dei freni (sia per la frenata, ABS, sia per la motricità, ESP, eccetera). Il cuscinetto ASB®, ad esempio, brevetto di NTN-SNR, integra al suo interno uno specifico sensore che permette il controllo attivo della velocità della ruota (in sostituzione della “vecchia” ruota fonica). Questo cuscinetto, infatti, è dotato di una guarnizione di tenuta che integra un anello multipolare in grado di azionare il sensore di velocità e diffondere, quindi, il segnale digitale che corrisponde alla velocità effettiva della ruota. Proprio da questo segnale dipende il corretto funzionamento di ABS, ESP, molte funzioni del computer di bordo e del GPS. Un componente che, quindi, è diventato fondamentale per il corretto funzionamento della vettura e che oggi è montato sulla totalità dei nuovi modelli di veicoli europei e giapponesi.
Come buona norma di principio, quindi, sarebbe opportuno verificare lo stato dei cuscinetti ruota ogni volta che si sostituiscono i freni e, per un lavoro a “regola d'arte”, attenersi scrupolosamente alle istruzioni di montaggio, anche se...

...sempre meno montaggio
Il montaggio dei cuscinetti sembra aver imboccato una strada senza ritorno: in futuro, probabilmente, non sarà più possibile mettere mano ai cuscinetti, anche se tale previsione è ancora molto lontana dall'avverarsi. Uno dei primi passi in questa direzione, però, lo ha fatto proprio NTN-SNR su richiesta dei produttori di auto, lanciando il mozzo disco freno con cuscinetto integrato. Questa soluzione, che ha permesso alle case automobilistiche di abbattere i prezzi di produzione, è attualmente adottata da alcune case automobilistiche sui treni posteriori dei veicoli. Il mozzo disco freno è un sistema preassemblato proprio da NTN-SNR nei suoi stabilimenti. La lavorazione di tali componenti, infatti, richiede una precisione assoluta e le tolleranze in gioco sono minime, al punto che la casa non vende più il ricambio singolo poiché smontare tale cuscinetto significherebbe danneggiare mozzo e disco, mentre il suo rimontaggio danneggerebbe il cuscinetto stesso. Come per le turbine (oramai sempre meno revisionabili) il cuscinetto, insieme al mozzo, sarà sostituito da un pezzo unico contestualmente al disco.

Non solo ruota
Ma se i cuscinetti ruota sono destinati a rappresentare il futuro di ricambisti e autoriparatori (per quanto, come abbiamo visto, si tratterà per lo più di sistemi), ci sono altri cuscinetti che nel resto d'Europa fanno faville come numeri, ma che in Italia stentano a diffondersi come ricambi. Il caso più emblematico è rappresentato dal cuscinetto della sospensione, in cui il nostro paese rappresenta la cenerentola d'Europa per numeri di pezzi venduti. Questo cuscinetto è utilizzato in tutte le sospensioni di tipo MacPherson e il suo nome tecnico è cuscinetto reggispinta della sospensione. Già dal nome, quindi, si capisce che questo particolare meccanico ha una doppia funzione: sia permettere la rotazione, sia attutire una parte di sforzi. Il problema di questo ricambio, tuttavia, è che in Italia si sostituiscono troppi pochi ammortizzatori e ancor meno molle ma, in ogni caso, i volumi di cuscinetti venduti non coprono neanche lo scarso numero di ammortizzatori (un po' come avviene per le molle, altro ricambio assolutamente ignorato in Italia). Eppure, quando si cambia l'ammortizzatore sarebbe un obbligo, sebbene non a norma di legge, sostituire anche il cuscinetto. La vita di quest'ultimo, infatti, è calcolata proprio in funzione di quella dell'ammortizzatore, cioè tra i 70.000 e i 100.000 chilometri. Durante questo tempo il cuscinetto si deforma e la sua sostituzione porta notevoli vantaggi da un punto di vista della sicurezza e del comfort a bordo: dalla maggiore direzionalità alla riduzione delle vibrazioni (fino al 25% in meno su strade sconnesse), a una migliore rotazione delle ruote e, in definitiva, a una migliore tenuta di strada dell'auto.

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