Articoli | 01 October 2011 | Autore: Stefania Antonelli

La semplicità delle lampade? Solo apparente

Chi ha detto che una lampada è un componente semplice? Siamo stati negli stabilimenti tedeschi di Philips, ad Aquisgrana, e abbiamo scoperto quanta ricerca e quanti controlli ci sono dietro ai prodotti della multinazionale, oggi riorganizzati in una gamma ottimizzata.

“Prima di lavorare in Philips, quando dovevo cambiare le lampade ai fari dell’auto, mi limitavo a chiedere al benzinaio una lampada uguale a quella che dovevo sostituire. La spesa era poca e io mi ritenevo soddisfatto, ignaro dell’ampia scelta a cui stavo voltando le spalle. Quando sono venuto qui, ho scoperto un mondo: vaste gamme, differenti tipologie, diverse qualità”. Così si esprime Jurgen Melzer, product manager Philips Automotive Aftermarket, mentre ci accoglie in una stanza dello stabilimento Philips, ad Aquisgrana, in Germania.
Se queste parole, dette da chi ora è parte del mondo dell’illuminazione automotive aftermarket, possono stupire, centrano però perfettamente un punto fondamentale: l’automobilista medio non si interessa dei ricambi che vengono montati sulla sua vettura, e pensa che “una lampada valga l’altra”, erroneamente. E l’errore è doppiamente grave: prima di tutto perché sul mercato si possono trovare purtroppo anche dei prodotti di qualità scadente, che non ottemperano alle normative vigenti (secondo i dati Philips rappresentano addirittura il 30%), e poi perché l’illuminazione è una componente fondamentale per la guida sicura. Un concetto scontato? Forse no, se è vero che gli utenti finali si preoccupano di quali lampade scegliere solo quando vogliono cambiare l’estetica dei fari.
E qui entrano in gioco l’autoriparatore e l’elettrauto, che non solo devono essere consapevoli delle caratteristiche proprie di ogni tecnologia (lampade alogene,
xenon, Led), ma devono saper consigliare i prodotti di qualità migliore.

Tecnologia sofisticata
Ma cosa c’è dietro a una lampadina? Innanzitutto uno studio di dove e come indirizzare il fascio di luce, che – come ha illustrato Jurgen Melzer – deve essere più forte in alcuni punti e meno in altri (deve consentire di vedere in profondità davanti a sé, deve illuminare bene anche oltre il bordo destro della strada, mentre il fascio di luce a sinistra deve essere potente solo nei primi metri e meno intenso in profondità, per non abbagliare gli automobilisti provenienti dalla direzione opposta). Perché il fascio sia meglio indirizzabile, la sorgente di luce deve essere molto focalizzata e di dimensioni ridotte, il che non rende certo facile il compito dei progettisti. La sfida è complicata dal fatto che, per ogni tipologia di lampadina, una regolazione europea stabilisce il massimo livello di lumen: per avere più luce, quindi, si devono percorrere altre strade. Insomma, la lampadina si rivela un prodotto dalla tecnologia piuttosto complicata.
È per questo che, globalmente, nel reparto R&S di Philips ci sono ben 190 dipendenti dedicati allo sviluppo di nuove soluzioni che – coerentemente con la filosofia aziendale – puntino a maggiori sicurezza, stile ed efficienza energetica. Uno sforzo non indifferente, che negli anni ha portato alla registrazione di vari brevetti.

La storia delle lampade by Philips
Tra le innovazioni Philips, segnaliamo la lampada H4 nel 1970, la tecnologia
Xenon HID nel 1991, la lampada H7 nel 1993, la lampada BlueVision nel 1998, la lampada Ecovision nel 2009. Nel 2010 la lampada X-treme Power (con l’80% di luce in più rispetto allo standard presente sul mercato) ha vinto il premio Auto Express. Oggi X-treme Vision arriva al 100% in più.
Tutti i prodotti Philips Automotive presentano il marchio di qualità di primo impianto.
Oggi la gamma Philips soddisfa ogni esigenza di illuminazione interna ed esterna di auto (12 Volt), autocarri (24 Volt) e moto (12 Volt), con lampade alogene, xenon e Led.
Per le lampade alogene, la multinazionale si avvale del vetro al quarzo. Questo, utilizzato al posto del vetro duro, garantisce una maggiore protezione contro i raggi UV e una maggiore resistenza agli sbalzi di temperatura e alla pressione. Quest’ultimo aspetto è fondamentale per l’efficienza e la durata della lampada. Vediamo perché.
Dato che il livello di lumen, come già detto, è strettamente definito e non può essere variato, per aumentare la luce di una lampada si deve intervenire su altri aspetti. In particolare, in Philips disegnano il filamento della lampada in modo che possa essere utilizzato nel modo migliore dal riflettore: un filamento più piccolo, ma più luminoso. Il problema è che il filamento è soggetto a invecchiamento: il metallo evapora e il filamento si assottiglia, fino a non essere più funzionante. Più il filamento è caldo, più veloce è il processo di evaporazione. Per questo motivo aumentare considerevolmente nello stesso tempo la luce e la durata di una lampada non è possibile. Come ovviare all’invecchiamento precoce del filamento? L’evaporazione del metallo può essere notevolmente rallentata dall’alta pressione. Philips comprime quindi (per mezzo di raffreddamento fino a fargli raggiungere lo stato liquido) il gas contenuto nella lampada (una miscela studiata a lungo per ottenere le giuste performance), fino a fargli raggiungere una pressione anche doppia rispetto a quella delle lampadine normali (normalmente compresa tra 5 e 7 bar). Una tale pressione non potrebbe essere raggiunta con il vetro normale, ma è perfettamente sopportata dal vetro al quarzo. Con questa tecnologia, X-treme Vision ha il 100% di luce in più, senza che la durata di vita ne risenta.
Il filamento ridotto comporta un’altra “complicazione”: il suo posizionamento deve essere assolutamente preciso, con una tolleranza di due decimi di millimetro. Per assicurare questa precisione, durante la produzione delle H7 ogni filamento è misurato e riposizionato, prima di essere fissato.
Nella tecnologia xenon Philips vanta un importante brevetto: il Colour Match. Le lampade xenon, infatti, cambiano colore con il tempo e, quando se ne sostituisce una sola, si rischia di notare una disparità tra i due fari. La tecnologia Colour Match permette alla lampadina appena montata di adattarsi al colore della sua “gemella”, ovviando a questo problema e non obbligando quindi l’automobilista a sostituire entrambe per avere una luce omogenea.

Una gamma ottimizzata
Oggi la gamma Philips è stata semplificata, per permettere al cliente di trovare più facilmente quello che cerca. La gamma auto comprende le lampade Vision (rinnovate nel packaging, con +30% di luce, disponibili in H1, H3, H4, H7, HB3, HB4), le nuove VisionPlus (+60% di luce, disponibili in H1, H4, H7), X-treme Vision (+100% di luce, disponibili in H1, H4, H7), le nuove Long Life EcoVision (che garantiscono una vita del prodotto quattro volte più lunga rispetto alle normali lampade, disponibili in H1, H3, H4, H7, H11) per quanto riguarda le alogene, e le nuove BlueVision Ultra per quanto riguarda le xenon (disponibili in H1, H3, H4, H7, HB3, HB4, H11).
Presto disponibile, la gamma di lampade a Led per l’interno dell’auto. Parlando di Led, Philips entrerà anche nel segmento delle lampade da ispezione da officina, con tre diversi prodotti, a batteria e tradizionale.

Luci diurne, il futuro dell’aftermarket
Dove porta il futuro delle lampade? Tra circa 15 anni, quasi tutte le lampade montate in OE saranno Led, che necessitano di minor manutenzione. Dove puntare allora per il mercato del post-vendita? Un grande potenziale è rappresentato dalle luci diurne, che si stanno rivelando un buon business.
L’offerta di Philips comprende le Led DayLight 4 per le auto monovolume, e, per tutti i tipi di auto, le Led Daytime e le Led DayLight 8 (queste ultime utilizzabili anche di notte). Da ottobre, per gli autocarri, si aggiunge alla gamma la lampada a Led MasterLife DayLight.

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