Articoli | 03 September 2012 | Autore: Cristina Palumbo

Sarat: una convention da stadio

Creatività: per affrontare e superare la crisi; crescita: perché se credi in un progetto e lo porti avanti con convinzione sostenitori e affiliati non mancano; conoscenza: per competere sul mercato con competenza e far sì che il mercato ti riconosca. Di tutto questo si è parlato alla convention Point Service organizzata da Sarat.

Per la convention Point Service di quest'anno Sarat ha scelto una location davvero particolare, un luogo talmente esclusivo da non poter essere fotografato: lo Juventus Stadium di Torino. L'incontro con i ricambisti e la rete di officine Point Service legate a Sarat è stato caratterizzato dalla presentazione delle novità per il network e dalla partecipazione del Politecnico di Torino, nella persona di Silvano Guelfi, che ha illustrato un progetto di monitoraggio del mercato.

C come creatività...
L'apertura dei lavori a Paolo Vicini, titolare di Sarat, che ha citato l'economista francese Jacques Attali, con un incipit che non lasciava dubbi sulle intenzioni del network Point Service. Se la crisi, infatti, può essere letta come “un'opportunità, che ci costringe a considerare il nostro posto nel mondo e ad accelerare i cambiamenti della nostra vita e mettere in atto un'etica, una morale, dei comportamenti, delle attività e delle alleanze radicalmente nuovi”, allora la filosofia di Point Service sposa in pieno questa lettura.
Per fronteggiare la crisi che inevitabilmente colpisce tutti, infatti, bisogna essere creativi, guardare le cose da un altro punto di vista e adoperarsi per innovare e rinnovarsi, con nuove soluzioni e proposte per il network e per il mercato.
Nascono da qui tutte le iniziative presentate nel corso della convention: dalla nuova visibilità data al network (vedi ad esempio i nuovi totem Point Service e gli investimenti nella pubblicità presso le stazioni di rifornimento autostradali) ai prodotti a marchio IDIA (le batterie lanciate lo scorso anno, le spazzole tergicristallo quest'anno, e altri prodotti fast mover nel prossimo futuro), fino all'iniziativa che più sta incuriosendo gli affiliati: il sistema per il preventivo on-line www.autotagliando.it (/.com/.net).
La fotografia della situazione scattata da Vicini è molto chiara in proposito: “La situazione economico finanziaria sta facendo sì che anche il comparto aftermarket sia coinvolto dalla crisi. Basta osservare quello che sta succedendo per comprendere che la situazione porterà a un peggioramento anche per i fatturati del nostro settore”.
“Il parco circolante, infatti, - spiega Vicini - per la prima volta è destinato a scendere come numero di unità; i consumi di carburante stanno crollando, il che significa una riduzione dei chilometri percorsi dalle auto; tutto ciò si traduce in intervalli di manutenzione sempre più lontani tra loro nel tempo. Infine, come se non bastasse, gli autoriparatori sono chiamati costantemente a nuove sfide tecnologiche, perché la complessità delle auto sta aumentando rapidamente. Se fino a ieri, ad esempio, per sostituire una batteria era sufficiente smontare la vecchia e montare la nuova, oggi, con le nuove batterie AGM ed EFB bisogna svolgere tutta una serie di operazioni sull'elettronica del veicolo, per fare in modo che l'auto sia perfettamente efficiente. Inoltre, le case auto puntano a impiegare componenti sempre più performanti anche in termini di lunghezza di vita, così da allungare i tempi di sostituzione.”
Anche la “consolazione” che, di fatto, a fronte di una riparazione più complessa il fatturato medio per intervento è destinato ad aumentare, non significa che certamente questo compenserà i mancati lavori.
Ma la forza del network è anche quella di affrontare la situazione con realismo e coesione, mettere sul piatto nuove iniziative e consolidare quelle che garantiscono a ricambisti e autoriparatori di offrire un servizio competitivo.

C come crescita...
E la competitività del network è un dato di fatto se, come riporta Vittorio Amura, presidente di I.DI.A. International, il gruppo è in continua crescita. Il numero delle officine che scelgono l'adesione a Point Service è in continuo aumento (oltre 400 le nuove adesioni negli ultimi due anni) e oggi sfiora quota 2.644. Un segnale di come non solo gli autoriparatori indipendenti apprezzino la filosofia del gruppo, ma anche di come credano che entrare a far parte di questo network li renda più competitivi sul mercato.
Il sostegno che ricambisti e autoriparatori ricevono dal gruppo, infatti, è molto articolato e riguarda tutti gli aspetti dell'attività dei professionisti dell'aftermarket: dal commerciale al tecnico, senza dimenticare l'immagine e la comunicazione. In qualche modo, riferendoci alla location della convention, anche se i numeri non sono tali da riempire uno stadio, il “tifo” che supporta tutta la squadra Point Service è forte e sentito proprio come quello stadio.

C come conoscere
Per essere creativi, per crescere come singoli e come gruppo è fondamentale conoscere e farsi conoscere. Rendere l'immagine ancora più visibile, riconoscibile e conosciuta al grande pubblico è uno degli impegni del network per aumentare il traffico in officina, ma anche la credibilità dell'autoriparazione indipendente.
Una credibilità che si costruisce in molti modi: a partire dal continuo impegno nell'aggiornare le proprie competenze professionali, all'analisi sincera delle proprie capacità e del contesto in cui si opera. Un tassello importante in questo percorso viene dal conoscere meglio come lavora la filiera per comprendere dove agire per migliorarsi e combattere le inefficienze. Se come diceva Enzo Ferrari “l'auto migliore è quella che ancora devo costruire” - come spesso cita Amura - conoscere i propri limiti è il primo passo per migliorarsi e poter raggiungere nuovi traguardi.
In questo compito Paolo Vicini ha coinvolto Silvano Guelfi, professore del Politecnico di Torino, che ha illustrato un nuovo progetto per il monitoraggio del mercato. Per esempio, con una attenta analisi dei volumi venduti (per marchio e per famiglia di prodotto) sarà possibile identificare i prodotti che offrono le migliori performance economiche e tecniche sul mercato e dunque organizzare meglio il magazzino e la logistica. Il progetto del Politecnico ha già coinvolto importanti realtà dell'aftermarket mentre sta crescendo anche il numero di ricambisti monitorati. I dati raccolti saranno poi a disposizione dei ricambisti che decidono di partecipare al progetto.

Approfondimenti:

Il sito di Sarat

Il sito di I.DI.A. Point Service

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