Dal triangolo della sicurezza ai consigli pratici per la valutazione dello stato degli ammortizzatori: così Tenneco supporta le officine in un compito difficile e fondamentale: capire e far capire il come, il quando e il perché sostituire gli ammortizzatori.
A detta di tutti i produttori, gli ammortizzatori per l'aftermarket hanno un mercato potenziale molto ampio ma poco “esplorato”, rappresentano il classico caso di opportunità non colta.
Perché avviene ciò?
Fondamentalmente perché la loro usura “passa inosservata”, in particolare per l'automobilista, ma anche l'autoriparatore tende spesso a sottovalutarla, più che altro perché non vuole “avere grane” con il cliente. Infatti, se un autoriparatore suggerisce al cliente che “è ora di fare i freni” e cioè di cambiare le pastiglie o i dischi, nessuno solleva obiezioni; magari si storce il naso a vedere poi il preventivo, ma di fatto il cliente non si oppone, perché è consapevole dell'importanza fondamentale di questo elemento per la sicurezza su strada. Ciò non avviene, invece, nel caso degli ammortizzatori, perché non vengono immediatamente associati alla sicurezza di guida. Invece, gli ammortizzatori usurati possono influire direttamente su alcune condizioni di guida quotidiane e non solo. Ad esempio, in caso di ammortizzatori usurati la distanza di frenata aumenta (anche di più in auto fornite di ABS perché questo sistema tende a perdere efficacia quando gli ammortizzatori sono deteriorati) e il controllo in curva può diminuire. Invece, gli ammortizzatori in buone condizioni, oltre a garantire la sicurezza della tenuta di strada, possono ridurre notevolmente la sensazione di vertigine e il malessere causato dai viaggi in auto.
Tenneco, protagonista sul mercato degli ammortizzatori con il marchio Monroe®, è da anni attiva nell'opera di sensibilizzazione su questo componente e sul ruolo fondamentale che gioca nell'ambito della sicurezza. In particolare, quest'anno ha lanciato una campagna di comunicazione intitolata “Tutto invecchia”, che si rivolge direttamente agli automobilisti, in cui spiega come anche gli ammortizzatori, come migliaia di altri oggetti di uso comune, si usurano nel tempo e vanno cambiati.
Agli autoriparatori, invece, la multinazionale americana ha dedicato una serie di strumenti di supporto all'attività di sostituzione degli ammortizzatori: depliant e flyer informativi che segnalano i pericoli legati alla guida con ammortizzatori usurati, consigli per riconoscere i sintomi dell'usura e indicazioni su come procedere, sia per l'intervento, sia per spiegare al cliente la necessità della loro sostituzione.
Dati alla mano
Perché non si pensi (magari anche con una certa malizia) che l'allarme lanciato dai produttori di ammortizzatori sulla necessità di sostituirli sia dovuta solo a un interesse economico, Tenneco ha svolto un'inchiesta in Germania sugli ammortizzatori usurati, coinvolgendo alcune officine tedesche che hanno controllato 38.949 veicoli.
Il primo dato allarmante è quello che la metà delle auto controllate viaggiava con ammortizzatori in condizioni di scarsa efficienza; a seconda dell'età del mezzo e del chilometraggio la percentuale cambiava parecchio: da un 22,2% delle auto con 25.000 km, fino al 59,1% per quelle con più di 200.000 km alle spalle.
Considerando che la vettura che entra in un'officina indipendente ha già qualche anno, è importante segnalare anche il dato legato all'età del mezzo: il 40% delle auto di 4 anni di età ha ammortizzatori usurati; la percentuale si aggira attorno al 40-50% quando l'età è compresa fra i 4 e i 6 anni; raggiunge 60,3% in caso di veicoli di 11 anni di età.
È però dimostrato che il 18,5% di auto nuove (con un anno di vita al massimo) con un chilometraggio medio alto (30.971 km) hanno ammortizzatori usurati.
Non bisogna infine dimenticare che le condizioni della strada, la tipologia di guida e di veicolo e le condizioni di carico influiscono molto sullo stato di usura generale del mezzo e in particolare degli ammortizzatori. È dunque importante che l'autoriparatore conosca anche il tipo di guida del suo cliente per valutare lo stato delle sospensioni e non si affidi solo all'età o al chilometraggio. Il consiglio di Tenneco è comunque quello di controllare (sempre) ogni 20.000 km lo stato di usura degli ammortizzatori e comunque di non attendere mai oltre gli 80.000 km per sostituirli.
Per una “sana” sostituzione
Uno dei modi di “evitare grane” con il cliente, al di là di un preventivo trasparente e di un montaggio a regola d'arte, è quello di capire come guida il cliente e come si aspetta che reagisca la sua vettura. Di fatto, l'automobilista vuole uscire dall'officina con una vettura messa a nuovo; nello specifico questo significa che ammortizzatori e/o montanti dovrebbero essere messi a punto in base a come erano in origine. Una sospensione troppo dura o troppo morbida, rispetto a quella montata in origine, potrebbe riportare in officina un cliente deluso e insoddisfatto.
Un'altra accortezza da non dimenticare è che le sospensioni e i suoi componenti viaggiano in coppia: mai cambiare solo un pezzo per volta, ma procedere sempre in coppia anche quando magari una molla o un montante sembrano a posto rispetto al “compagno” sull'altro lato.
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I 10 pericoli dell’usura
Per aiutare a far comprendere l'importanza degli ammortizzatori per la sicurezza, Monroe® ha stilato una “top ten” dei pericoli legati all'impiego di ammortizzatori usurati, scarichi e non efficienti.
Infatti, il triangolo della sicurezza è costituito da freni, pneumatici, ammortizzatori: tutti elementi del sottoscocca che aiutano a garantire sterzate, frenate sicure e stabilità. Gli ammortizzatori (le sospensioni più in generale) sono l'elemento di collegamento fra la ruota (unico punto di appoggio del veicolo ) e il veicolo stesso: non si limitano dunque ad “assorbire” l'urto quando si prende una buca, ma garantiscono la stabilità del mezzo. E se gli ammortizzatori sono usurati, le loro condizioni possono influenzare negativamente anche le prestazioni degli altri componenti del “sistema telaio”. Vediamo dunque in 10 punti cosa significa avere gli ammortizzatori usurati.
1) In frenata: ridotta efficienza del sistema frenante e aumento della distanza di arresto; per intenderci: ammortizzatori scarichi al 50% aumentato di 2,6 metri lo spazio d'arresto nelle frenate di emergenza.
2) Ridotta efficienza per i sistemi ABS (antibloccaggio) ed EPS (controllo elettronico della stabilità).
3) Aquaplaning: aumenta quasi del 10%, con un pericoloso aumento del rischio di slittamento sul bagnato.
4) Aquaplaning: il fenomeno si manifesta a velocità inferiori.
5) Difficoltà e perdita di controllo, in curva o in presenza di vento laterale.
6) Tempi di reazione: aumentano fino al 26% i tempi di reazione del guidatore e la guida è più faticosa.
7) Usura dei pneumatici: non solo si consumano di più (oltre il 7%) e più velocemente, ma aumenta di conseguenza il rischio di incidenti perché si riduce la superficie di contatto con il suolo del veicolo.
8) Assetto fari irregolare / oscillante: con la conseguenza che i guidatori dei veicoli provenienti dalla direzione opposta vengono abbagliati.
9) Riduzione del comfort di marcia.
10) Rischi di marcia instabile in caso di traino di roulotte o rimorchi.
Qualche consiglio: prove pratiche di usura
Come riconoscere un ammortizzatore usurato? Per valutare le condizioni di un ammortizzatore, in assenza di un banco prova che fornisca risultati inequivocabili, l'autoriparatore può eseguire una serie di controlli: ispezioni visive e prove pratiche, anche molto rapide. Per prima cosa, dato che il chilometraggio non è l'unico parametro da considerare, è bene chiedere al cliente come e dove usa il suo veicolo, per capire stile di guida, percorsi e condizioni di carico.
1. Prova su strada: lo sterzo è preciso e reattivo?
Quando si passa su una cunetta, il volante prova a girare su se stesso? Si sentono strani rumori sordi o altri rumori dal telaio? Facendo una serie di fermate rapide a 40 o 50 chilometri orari il muso della vettura si abbassa e la parte posteriore si alza rapidamente e/o rimbalza durante queste manovre? Controllare anche la presenza di una condizione nota come “memoria dello sterzo”, cioè la tendenza delle ruote a continuare in una certa direzione dopo aver girato. La condizione corretta è che le ruote e lo sterzo ritornino in posizione centrale dopo avere girato.
Diagnosi: uno sterzo che non risponde o risponde approssimativamente indica l’usura dei componenti dello sterzo e delle sospensioni, includendo potenzialmente ammortizzatori e montanti. Gli strani rumori potrebbero essere dovuti all’allentamento o all’usura degli occhielli di ancoraggio, delle staffe o di altre parti critiche di sterzo/sospensioni. L’abbassamento del muso della vettura e altri segni di rapidi e indesiderati trasferimenti di peso durante la frenata sicuramente indicano che uno o più componenti delle sospensioni non funzionano correttamente.
La memoria dello sterzo è comunemente causata da una usura del montante superiore, che crea attrito indesiderato nello sterzo.
2. Controllo pneumatici.
La condizione dei pneumatici può dire molto su come il veicolo viene adoperato e quali componenti sterzo e sospensioni a essi collegati non sono in buone condizioni.
Diagnosi: sterzo e sospensioni usurati (compresi ammortizzatori e montanti) sono tra i principali responsabili di una usura insolita dei pneumatici.
L’usura laterale, che lascia un’impronta stile dente di sega sulla superficie del battistrada, è in genere causata da tiranti usurati, situazione che elimina gli angoli di allineamento.
L’usura dovuta a un’errata campanatura, condizione in cui solo il bordo interno o esterno (ma di solito quello interno) del pneumatico presenta una notevole usura. Questa è spesso causata da molle deboli, giunti sferici usurati, boccole dei bracci danneggiate e da altri problemi legati al telaio.
L’usura con avvallamenti a coppa del battistrada, in cui gli avvallamenti a coppa o i dentelli sono usurati intorno al bordo del pneumatico, è un segno sicuro di parti di sospensioni usurate, inclusi ammortizzatori e montanti.
Una grave usura verso il centro del pneumatico in genere indica problemi di eccessiva pressione del pneumatico, mentre una usura abbastanza omogenea sui bordi esterni (e poca o nessuna usura al centro) indica una pressione troppo bassa.
3. Analisi dell’altezza della sospensione.
Confrontate sempre l’altezza reale della vettura con le specifiche del produttore.
Diagnosi: ogni sensibile modifica dell’altezza indica una molla usurata. Se il veicolo è dotato di montanti, quella molla elicoidale è parte integrante del gruppo montante, quindi prestate particolare attenzione alla condizione e alle prestazioni del resto dell'unità. Molle e montanti sono sempre più sostituiti in coppia.
4. Test di sobbalzamento.
Per eseguire un test di sobbalzamento corretto, assicuratevi che gli ammortizzatori siano caricati, guidando il veicolo o facendo sobbalzare ogni estremità tre o quattro volte.
Una volta che le unità sono caricate, comprimete ogni angolo
a mano e verificate se sono inceppati o mostrano un’irregolare resistenza al moto. Una volta che l'angolo viene rilasciato, l’ammortizzatore deve estendersi con un movimento controllato.
Diagnosi: dato che gli ammortizzatori sono sensibili alla velocità, la vostra preoccupazione principale dovrebbe essere quella di verificare se si inceppano in diverse e insolite condizioni. Non è possibile valutare accuratamente le prestazioni degli ammortizzatori con un test di sobbalzamento perché la velocità del movimento della sospensione sarà troppo lenta. Una prova su strada è di gran lunga il metodo migliore per diagnosticare problemi meno evidenti alle sospensioni.
5. Ispezione visiva alla ricerca di danni fisici
Ispezionare con cura ogni ammortizzatore e i montanti alla ricerca di segni legati a danni fisici. Il sovraccarico, la guida insolitamente aggressiva, seri danni della strada, e l'usura a lungo termine possono causare una serie di guasti meccanici all'interno di un ammortizzatore o di un montante.
Diagnosi: una sottile pellicola di olio lungo la porzione superiore del corpo dell'ammortizzatore non è del tutto inusuale, ma un’eccessiva perdita di olio significa che la guarnizione dell’ammortizzatore non funziona più e l'unità deve essere sostituita. Altri segni evidenti di cedimento dell’unità sono sedi delle molle arrugginite, supporti usurati, kit protezione dello stelo e parapolvere danneggiati o usurati.
"Aftermarket e sicurezza su strada: "I love Monroe", iniziativa itinerante Tenneco per diffondere la cultura dell'ammortizzatore"
“Tenneco Monroe®: 100 milioni di ammortizzatori”
“Kit sospensione Monroe® Quick-Strut”
“Monroe® oggi e la tecnologia di domani”
“Da Walker® e Monroe® tante soluzioni innovative”
“Tenneco: tiranteria Monroe®”
“Aftermarket Veicoli Industriali: Monroe® Magnum ad Autopromotec 2013”
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