Solo a pochi chilometri dal confine italiano, risalendo la morbida valle dell’Isonzo, si giunge a Tolmin, un semplice paesino collocato alla confluenza del Soca (Isonzo in Sloveno) e dell’Hidrijca. 

Questa località, molto nota agli appassionati di sport all’aria aperta per il rafting, il trekking e la pesca nelle incontaminate acque di questi due fiumi, nasconde una realtà sorprendente, che sino ad oggi era nota soltanto ai costruttori auto come fornitore di qualità di candele preriscaldo per i motori Diesel: stiamo parlando di Hidria. 

Hidria è una realtà produttiva che dal 1955 produce componenti per autovetture e veicoli industriali. Esporta l’84% della sua produzione in 80 paesi del mondo. Specializzata in candele preriscaldo, fattura più di 300 milioni di euro, di cui il 50% deriva da prodotti destinati all’industria dell’auto. 

Con lo sviluppo tecnologico dovuto all’introduzione di normative europee sulle emissioni dei veicoli, a partire dall’Euro 6 e successivamente Euro 7 (in distribuzione dal 2018), anche il prodotto candeletta, ritenuto “semplice”, diventa sempre più tecnologico, in quanto vengono richieste prestazioni sempre più intense e cicli sia per i voltaggi standard (da 12 e 24 V), sia per le applicazioni a bassa tensione (4,4 V) per motori Euro 6 e 7. Questo cambio tecnologico ha trasformato anche l’approccio produttivo e di sviluppo del prodotto, lasciando con sempre più progressione ai soli specialisti la “nicchia” del mercato delle candelette. 

 

Tutto parte da una combustione ottimale

La riduzione delle emissioni e il rendimento di un motore sono il punto di partenza di qualsiasi propulsore e poter conoscere la pressione all’interno dei cilindri nel momento della fase di alimentazione è importantissimo. Per questo Hidria sta sviluppando una candela preriscaldo elettronica, coperta da 11 brevetti internazionali, capace di “sentire” la pressione interna al cilindro e trasmettere il dato in tempo reale a una centralina elettronica.

Queste informazioni permetteranno agli iniettori di variare ed eventualmente correggere la quantità di gasolio e decidere il momento di iniezione nel cilindro, così come consentiranno alla candeletta di effettuare una accensione per bruciare eventuali residui incombusti.

Rudi Kragelj, direttore commerciale e sviluppo e Ales Suligoj, responsabile primo equipaggiamento, prevedono che dalle attuali quote di mercato sul primo equipaggiamento, che arrivano al 15% dell’intero immatricolato, si passerà in breve tempo sui veicoli con le nuove tecnologie e classe di emissioni, a crescere a più di due cifre in pochi anni, raggiungendo quote per il primo impianto che sfioreranno il 40%.

Per questo Jernej Kusterle, responsabile dello sviluppo del mercato aftermarket, confida in una rapida affermazione del brand Hidria anche nel post-vendita. Da oggi, infatti, il meccanico, troverà il prodotto Hidria non solo sotto il cofano, ma anche in aftermarket, presso i migliori dealer internazionali di ricambi, grazie alla capillare diffusione e alla pronta disponibilità.

 

Per l’Italia Hidria è 3H Srl

Se vi è un nome in Italia collegato alla storia delle candele e candelette è quello di Felice Caprilli: chi non lo ha conosciuto prima della 3H? Con la squadra di 15 anni di aftermarket nello stesso settore, oggi ha l’incarico di sviluppare il comparto aftermarket per Hidria. Ad oggi ha già organizzato la rete di distribuzione in Italia, affidando alle realtà più importanti e capillari la distribuzione regionale dei prodotti. 

Alla fine di una faticosa, ma premiante visita da parte di tutti i distributori all’azienda slovena, ora 3H è pronta per gestire un marchio, nuovo per i più, ma che ha tanta storia e qualità alle spalle.

• RHIAG