Buongiorno David,

ho letto con attenzione lo scritto di Seletto e gradirei puntualizzare quanto segue.

Io non ho mai criticato l'officina che compra prodotti originali e li paghi, anzi, ho sempre cercato di capire le dinamiche che spingono a tale interesse.

Gradirei però che lo stesso atteggiamento venisse riservato, da quelle officine, anche ai nostri operatori indipendenti che tutti i giorni si prodigano per soddisfare ogni esigenza, ma che difficilmente potranno continuare a sostenere situazioni economiche non da loro dipendenti.

Nel mio precedente intervento indicavo più che altro una criticità nello stare solo invece di valutare una forma di aggregazione pur restando indipendenti.

Sono grato a Seletto, ma non reputo di aver bisogno dei suoi consigli. So bene che è compito nostro farci valorizzare dal mercato, ed è quello che cerchiamo di fare ogni giorno unitamente ai nostri fornitori strategici che, anche se di primo impianto, sanno distinguere bene i loro interlocutori...

Il mio intervento non distingueva i buoni dai cattivi, ma era una dovuta precisazione in relazione a un diverso argomento che riguardava, a mio parere, la necessità di avere un mercato indipendente meno frammentato, più compatto, per meglio competere con concorrenti affermati e su sfide future che non saranno fatte di soli pezzi di ricambio, ma di capacità di erogare servizi aggiuntivi.

Servizi che richiedono grandi investimenti economici da parte di chi li propone e che spaziano dalla conoscenza tecnologia a 360 gradi all’immagine, alla pubblicità, alle convenzioni, a favore di tutti gli operatori anche non facenti capo a network ufficiali.

Questo è quello che fanno i gruppi indipendenti che ricevono grande sostegno, grazie agli importanti investimenti da gruppi indipendenti, anche come il nostro.

Detto questo, credo sia superfluo alimentare una discussione sterile.

Diego Belmonte

Direttore Generale Groupauto Italia


Approfondimenti

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