Il settore automotive riceve un aiuto nella lotta alla contraffazione. È stato stampato, dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Ministero dello Sviluppo Economico), un vademecum per gli utenti finali, che spiega chiaramente come riconoscere prodotti contraffatti e i rischi che si corrono acquistandoli.
Il vademecum sottolinea come il mercato mondiale della contraffazione ricambi cresca ogni anno del 10% e sia arrivato oggi a un valore stimato di 16 miliardi di dollari nel mondo e di 120 milioni di euro in Italia.
Alla stesura del documento, per la parte relativa ai ricambi auto e moto, ha contribuito anche Anfia, che individua diverse tipologie di contraffazione: totale, del marchio, di omologazione, di qualità (che vanta dichiarazioni di qualità non veritiere), di brevetti, di diciture (per esempio “made in Italy”).
A livello mondiale, i componenti più soggetti a contraffazione sono i dischi freno (18%), la tiranteria sterzo (17%), le pastiglie freno e i ricambi motore (che rappresentano entrambi il 16%), filtri aria e olio (4%), pompe olio (4%).
Il vademecum si conclude con alcuni consigli agli utenti finali, tra cui quelli di verificare sempre la provenienza delle parti di ricambio quando si chiede un intervento a un'officina e di richiedere sempre la fattura con i numeri di codice dei ricambi forniti. Va da sé che a officine e ricambisti consigliamo di rivolgersi solo a fornitori conosciuti e fidati, senza lasciarsi sedurre da prezzi che spesso riescono a essere così bassi solo quando viene intaccata la qualità del prodotto.
Per qualsiasi segnalazione, è a disposizione il numero di call center anticontraffazione 0647055800.
Approfondimenti
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