Secondo Unione Petrolifera, nel 2011 in Italia c’è stato un notevole calo nei consumi di benzina e gasolio; in aumento le immatricolazioni di veicoli a gas

Benzina e gasolio sempre troppo cari: urgono provvedimenti “alternativi”. Che, alla luce dei fatti, si dimostrano essere metano e GPL che, con buona pace degli automobilisti, costano meno al distributore (seppure occorra mettere in preventivo una spesa di alcune centinaia di euro per l’installazione di un dispositivo di ultima generazione); dall’altro, permettono alle officine di potere contare su una nuova fonte di reddito, derivata dall’installazione degli impianti metano e GPL.

Ed ecco come, secondo i dati diffusi da Unione Petrolifera, nel 2012 i consumi di benzina e gasolio per autotrazione sono diminuiti rispetto al 2011, mentre sono cresciuti del 6,7% quelli di metano e GPL.

Più nel dettaglio, il mercato auto in Italia ha fatto registrare circa 130 mila immatricolazioni di auto a gas, suddivise fra auto a metano (40 mila unità) e GPL (90 mila immatricolazioni): una cifra che, dati alla mano, rappresenta l’11,5% del mercato in Italia. Come dire il doppio rispetto al 2011.

 
Incentivi alla mobilità sostenibile: ecco un piano UE

Crisi o no, i programmi istituzionali per una maggiore diffusione della mobilità “pulita” – compresa una maggiore diffusione delle infrastrutture, condizione obbligatoria per non rendere gli autoveicoli eco friendly come dei fenomeni da baraccone – ci sono.

In questi giorni, il commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas ha annunciato un piano da 10 miliardi di euro per garantire a tutti i Paesi dell’Unione europea un numero minimo di stazioni di ricarica per auto elettriche, da attuare entro il 2020, e gli obiettivi minimi destinati alla realizzazione di stazioni di servizio per veicoli alimentati a idrogeno e gas naturale (metano).

Tale quantitativo, spiega il commissario UE, sarà proporzionale alla diffusione nei prossimi anni di autoveicoli “puliti” sui mercati dell’Unione.

 
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Per Unione Petrolifera

 
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