Il 2010, per i proprietari di auto e moto storiche, sarà ricordato come l'anno nel quale è stato riconosciuto un iter più snello per le procedure di revisione periodica e di reimmatricolazione. Un deciso giro di vite, infatti, era stato dato lo scorso 19 marzo, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 e la successiva circolare attuativa emanata dall'ASI (Automotoclub Storico Italiano) lo scorso 4 ottobre, che indicava l'entrata in vigore del collaudo biennale, e non più annuale, per i veicoli con più di 20 anni e iscritti presso uno dei Registri indicati dal decreto; e la possibilità di ritargare un veicolo storico, anche nel caso che questo sia stato radiato d'ufficio, o demolito per volontà di un precedente proprietario, oppure non abbia più alcun documento (nel caso dei “veicoli sconosciuti”).
Per l'accesso alle normative, è necessario che un veicolo sia classificato come “storico”. Questo status si ottiene con il rilascio del Certificato di Rilevanza storica e collezionistica (CRS), che sostituisce, ampliandone i contenuti, il precedente Certificato sostitutivo delle Caratteristiche tecniche. Il nuovo certificato riporta:
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i dati del possessore del veicolo
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la data di prima immatricolazione e di costruzione, i dati generali e identificativi e le caratteristiche tecniche del veicolo
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l'indicazione delle eventuali parti del veicolo sostituite se non sono conformi a quelle d'origine (quest'ultima “voce” è a cura delle ditte di autoriparazione, e va compilata anche nel caso di una semplice verifica alla conservazione del veicolo).
Per ottenere il Certificato di rilevanza storica (CRS), il proprietario deve iscriversi a uno dei Club collegati a uno dei Registri storici riconosciuti: ASI, Registro storico FMI (Federazione Motociclistica Italiana), Registro Storico Fiat, Registro Italiano Alfa Romeo, Registro Storico Lancia. A questi, infatti, compete l'accertamento delle adeguate condizioni di conservazione del veicolo: si tratta, in questo caso, di una verifica di carattere storico – estetico; per un controllo tecnico, bisogna sottoporre il veicolo all'esame della Motorizzazione.
Il superamento di questo iter è necessario per far ottenere all'auto o alla moto da considerare d'epoca la qualifica di veicolo di interesse storico e collezionistico, per riammetterlo alla circolazione e per usufruire delle revisioni biennali.
Allo stesso modo, l'Attestato di storicità viene emesso per l'esenzione del pagamento della tassa di possesso (il “bollo”) e per ottenere il pagamento del premio di assicurazione scontato per i veicoli storici, uno degli argomenti che più interessano i proprietari di auto e moto d'epoca. Si tratta di una procedura che va attuata solo in presenza dei certificati ASI, FMI o Registri storici nazionali.
In caso contrario, ovvero se la polizza assicurativa è stata stipulata sulla base di certificati redatti da soggetti non ASI, FMI o Registri storici, il rischio in caso di incidente sta nella possibile rivalsa da parte della Compagnia assicuratrice, che considera il veicolo storico solo se è tale perché certificato dal legislatore.
Approfondimenti
Per l'ASI (Automotoclub Storico Italiano)
Per la circolare 19277/23.25 sui Veicoli storici del marzo 2010
Per la circolare del 4 ottobre 2010