L'attuale diffusione degli autoveicoli alimentati a carburanti “puliti”, GPL e metano, impone un'accurata preparazione da parte delle officine, per far fronte ai più recenti sviluppi normativi in ambito nazionale ed europeo. A seguito della crisi dei consumi (e, in parte, anche di una nuova “coscienza ecologica”), infatti, gli automobilisti che scelgono di passare all'alimentazione a GPL e metano sono sempre di più. Tanto che il loro numero si aggira, ora, sui 2 milioni 500 mila veicoli.
La rete di officine in Italia che installano gli impianti di carburante “pulito” sono, attualmente, quasi 5500. Nasce da qui la necessitò di provvedere a una preparazione sempre più efficiente, e una qualificazione professionale che interpreti le normative nazionali e comunitarie in materia.
Della questione si è occupato, nei giorni scorsi, il Consorzio Ecogas, impegnato a Firenze in una tavola rotonda che ha visto la presenza dei rappresentanti delle officine di installazione e dei rivenditori di impianti GPL e gas naturale iscritti al Consorzio.
L'importanza della formazione professionale è un argomento, oltre che necessario, già tenuto in ampia considerazione da Ecogas, che negli ultimi anni ha avviato, su tutto il territorio nazionale, dei corsi specifici che sono stati frequentati da oltre 750 officine. Si tratta di cicli di lezioni, per Responsabile tecnico di Officina di installazione GPL e metano, della durata di 60 ore ciascuno (o 20 nel caso dei corsi di aggiornamento periodici), riconosciuti dal Cepas (organismo di certificazione delle professionalità e della formazione) e che rispondono ai requisiti previsti dalla Tabella CUNA NC 120-01 4/98: "Requisiti tecnici delle imprese che trasformano i veicoli per l'uso dei gas metano e gpl", predisposta dalla CUNA (Commissione Tecnica di Unificazione dell'Autoveicolo) su richiesta del Ministero dei Trasporti sulla base delle indicazioni espresse in un importante regolamento europeo, il 115, concernente proprio requisiti e procedure di omologazione dei sistemi di conversione a gas per gli autoveicoli.
“Per l'immediato futuro, contiamo di aumentare il numero di officine che frequenteranno i corsi – anticipa Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas – Per la fine del 2011, infatti, prevediamo di raggiungere quota 2000. Dopo gli appuntamenti degli ultimi mesi, che hanno interessato Campania, Piemonte e Lombardia, a marzo sarà la volta di Marche, Veneto, Puglia e Toscana”.
L'importanza dei corsi va vista anche nell'ottica dell'aftermarket. Le lezioni, infatti, permettono l'ottenimento di una certificazione alla base di due importanti tappe del post vendita, come spiega Flavio Mertigo, direttore didattico dei Corsi di Formazione Ecogas: “L'accordo sulla sostituzione delle bombole di metano e serbatoi GPL e il Decreto Ministeriale sull'installazione degli impianti a bordo dei veicoli, relativo al nuovo Art. 75 del Codice della Strada, che porterà a una semplificazione delle procedure di collaudo”.
Nel dettaglio: lo scorso 12 ottobre, a Roma, è stato firmato un accordo di collaborazione fra le principali associazioni che operano nel settore dei gas per autotrazione, ovvero ANFIA e Unrae (in rappresentanza delle Case auto), Consorzio Ecogas, Gestione Fondo Bombole Metano, Consorzio NGV System Italia, CNA-Unione Servizi alla Comunità-Autoriparazione, Confartigianato Autoriparazione, Assogasmetano, Federmetano, Unione Petrolifera, Assopetroli e Grandi Reti. Queste, sotto l'egida della CUNA, hanno regolamentato le procedure e i requisiti professionali delle officine che svolgono attività di sostituzione di bombole e serbatoi. Da parte loro, le Case costruttrici di autoveicoli di impegnano alla segnalazione ai clienti, per l'interscambio di bombole GNC e la sostituzione di serbatoi GPL, delle officine con un responsabile certificato. Il Consorzio Ecogas, insieme alle associazioni di categoria, affronta la questione della formazione con l'organizzazione dei corsi.
Dal punto di vista della semplificazione, è da notare come i corsi certificati dal Consorzio Ecogas rivestano ancora più importanza, se si pensa che il nuovo Art. 75 del Codice della Strada prevede una prima semplificazione dei collaudi per la trasformazione a GPL e metano. Per questo, il Ministero dei Trasporti ha deciso l'istituzione di un tavolo di confronto, destinato a partire nei prossimi giorni. L'obiettivo indicato è un più semplice iter amministrativo, grazie all'istituzione di regole di accreditamento per le officine di installazione più severe, e con l'entrata in vigore del Regolamento Eco/Onu 115. I requisiti – base ipotizzati: componenti della trasformazione omologati ai sensi dell'Art. 115, sicura rintracciabilità della trasformazione (grazie a un elenco nazionale degli installatori qualificati, come espresso nella normativa CUNA NC-120-01), il collegamento telematico degli installatori con gli Uffici della Motorizzazione per l'immediata modifica della carta di circolazione e la relativa annotazione dell'impianto a gas installato.
Approfondimenti
Per il Consorzio Ecogas
Per i corsi di formazione Ecogas
Per le officine certificate alla sostituzione bombole metano e serbatoi GPL come da accordo 12 ottobre 2010