Problemi di gestione termica in una Volkswagen Golf VII: ecco cosa può succedere se le valvole non funzionano bene.
Inoltre, assume un ruolo determinante nel permettere al motore di funzionare in maniera efficiente e, soprattutto, poco inquinante.
Se fino a qualche tempo fa era considerato un semplice impianto di raffreddamento a liquido, atto principalmente a sottrarre calore al motore (era ed è gergo comune dire “attenzione al livello dell’acqua, altrimenti si fonde”), ora tale sistema ha anche il compito di ottimizzarne il funzionamento impostando sul motore, in tempi più brevi possibili, la temperatura di esercizio più idonea, mantenendola poi stabile in tutte le condizioni di carico.
Per questo motivo, l’impianto di raffreddamento è stato oggetto di numerose attenzioni da parte dei progettisti, i quali hanno dato origine a molteplici tipologie di soluzioni, più o meno complesse, tutte mirate a gestire in maniera efficiente i processi di riscaldamento e raffreddamento del motore, che costituiscono ormai quello che è un vero e proprio sistema di “thermo management”.
Di fatto, tutti gli elementi di un impianto di raffreddamento sono stati rivisti e migliorati: in maniera diffusa, i tecnici sono ricorsi anche all’uso di componenti elettrici a comando elettronico.
In particolare, la valvola termostatica è il componente che ha subito modifiche abbastanza radicali, non tanto nella funzione svolta, quanto nel suo funzionamento.
Golf VII: struttura del sistema di raffreddamento
Oggi la tecnica motoristica prevede sostanzialmente la suddivisione del circuito di raffreddamento motore in due sezioni, una ad alta e una a bassa temperatura, in cui la termostatica ne diventa l’elemento chiave.Un esempio di applicazioni di questo tipo è rappresentato dal sistema montato sulle più recenti vetture a benzina ad iniezione diretta Volkswagen, come ad esempio la Golf di settima generazione con motore DADA.
Nel circuito raffreddamento di alta temperatura è impiegato un “elettro termostato” dotato di una valvola doppia, una per l’acqua calda e una per quella fredda, che lavora grazie a un motorino elettrico azionato dalla centralina motore, denominato “GX33 - Modulo per regolazione della temperatura del motore”.
Questa speciale termostatica è affiancata da una pompa dell’acqua di tipo meccanico con girante in plastica: prende il moto dall’albero a camme di scarico per mezzo di una piccola cinghia dentata ed è integrata nel blocco termostato stesso.
La “cinghietta” di movimentazione della pompa è normalmente esente da manutenzione, ne è prevista la sostituzione periodica solo in caso di utilizzo gravoso del mezzo.
L’obiettivo del costruttore, in relazione alle normative anti-inquinamento, è riscaldare e far lavorare il motore omogeneamente, riducendo gli attriti sia a caldo sia a freddo (figura 1 in Photogallery).
Il funzionamento delle valvole
Le due valvole meccaniche sono integrate in due gusci di alluminio e identificate nel seguente modo (vedi figura 2 in Photogallery):• valvola 1, acqua calda;
• valvola 2, acqua fredda.
La prima di esse è calettata con il motorino e tramite degli ingranaggi semicircolari trasmette il moto anche alla valvola 2.
Le paratie delle due valvole non sono sincronizzate meccanicamente nei fine corsa, quindi, durante la rotazione degli alberi in chiusura, la valvola 1 chiude in anticipo rispetto alla valvola 2.
Il motorino elettrico che lavora all’interno del blocco viene denominato “GX33 -Modulo per regolazione della temperatura del motore” ed è dotato di un sensore di posizione integrato.
Il suo compito è ruotare l’albero di comando delle valvole termostatiche interne al gruppo. L’accoppiamento del motorino con l’albero è obbligato.
È posizionato lateralmente alla testata, lato cambio, ed è accessibile dopo la rimozione degli elementi superiori. L’attivazione del dispositivo è gestita dall’elettronica di iniezione tramite comandi di tipo PWM, sia in apertura sia in chiusura.
Ma come tutti gli organi elettromeccanici può incorrere in problemi di funzionamento.
Come verificare eventuali danni
Problemi legati alla gestione della temperatura di questo motore derivano alle volte da un cattivo funzionamento delle due valvole meccaniche, le quali possono presentare incrostazioni o usure che, nel movimento semi circolare, causano dei malfunzionamenti dell’attuatore elettrico o finanche la rottura degli ingranaggi.Vediamo come controllare eventuali danni al componente.
A tal proposito è stato creato uno specifico attrezzo (vedi figura 3 in Photogallery), composto da i seguenti elementi: flangia con riferimento posizione valvole; pomello con frizione a scatto.
Una volta installata la piastra al posto dell’attuatore elettrico, il pomello a scatto va inserito sull’albero e va fatto ruotare in senso orario e antiorario.
Se la frizione a scatto interviene, ciò è segno di un albero danneggiato. A questo punto si è sicuri del danno e si può proseguire effettuando la riparazione.
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