Approfondimenti | 05 April 2024 | Autore: a cura dell'azienda

​Auto elettriche e ibride: nuove sfide per l’autoriparatore

La transizione verso la mobilità elettrica passa anche attraverso le officine: è necessario ridurre il divario di competenze nel settore della manutenzione dei veicoli elettrici. Marco De Filippo, Business Development Manager di Autodata, condivide la sua visione su come le officine indipendenti possano prepararsi al meglio per abbracciare il futuro dell’era elettrica.


La mobilità elettrica è diventata fondamentale, non solo per il settore automobilistico, ma anche per completare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi dell'UE entro il 2035.

Sebbene l'Italia sia ancora indietro rispetto ad altri paesi europei, con una quota di mercato delle auto elettriche solo al 4,1% nel 2023, mentre altri paesi come Spagna, Regno Unito, Francia e Germania sono più avanti (Fonte: Motus-e, gennaio 2024), il tema va affrontato per tempo. Il ritardo sembra essere principalmente dovuto alla mancanza di infrastrutture e ai costi ancora elevati dei veicoli elettrici.
  
Autodata, il principale fornitore europeo di dati e informazioni tecniche sul post-vendita automobilistico, uno dei più completi in termini di assistenza, manutenzione e riparazione, ha individuato un ulteriore fattore per questo deficit: il divario di competenze nel settore della manutenzione dei veicoli elettrici. 
La crescita dei veicoli elettrici, inclusi gli ibridi, sta rivoluzionando l'industria automobilistica. I cambiamenti normativi e le mutevoli preferenze dei consumatori stanno generando sfide e opportunità nel settore della riparazione e manutenzione.
 
Secondo Marco De Filippo, Business Development Manager di Autodata, per affrontare integralmente la transizione verso i veicoli elettrici è cruciale superare due principali sfide strategiche: garantire una ricerca accurata e la formazione di personale qualificato, oltre all’adeguamento delle officine con gli strumenti idonei.

“Per garantire un ecosistema automobilistico in prima linea, dobbiamo tessere connessioni tra settori – spiega De Filippo -. Le officine non possono portare da sole il peso della responsabilità, soprattutto nell'era in cui i veicoli elettrici prendono il sopravvento. Fondamentale è che i tecnici acquisiscano competenze chiave, diventando maestri di servizi sicuri ed efficaci per i veicoli del futuro”.

Incertezze nell’attuale mercato dei veicoli elettrici 

La sfida nel raggiungere gli obiettivi di emissioni zero si è aggiunta alle complessità già esistenti nel settore dei veicoli elettrici, creando confusione per i conducenti che stanno considerando il passaggio all'elettrico. Le prossime dichiarazioni governative aumenteranno ulteriormente l’incertezza, rendendo più complessa non solo la raccolta dei dati di acquisizione, ma anche la modalità di preparazione su più livelli delle officine. Le notizie sulla COP 28 promettono cambiamenti in arrivo, ma la vera incognita è: saranno solo parole senza azioni, oppure offriranno un supporto tangibile e una chiara guida per le officine indipendenti?

Colmare il divario di competenze dei tecnici: una prospettiva chiave 

“Preparare le officine per la rivoluzione EV richiede un'attenzione particolare al crescente divario di competenze nel settore della manutenzione dei veicoli elettrici
Questa disparità costituisce una delle sfide più urgenti da affrontare lungo la strada verso la mobilità elettrica”
, spiega De Filippo. Tale situazione si verifica per diverse ragioni, in particolare perché i tecnici spesso si trovano senza la formazione specialistica di cui hanno bisogno.
 
Ciò non dipende dalla loro competenza, ma piuttosto dalle sfide che le officine indipendenti devono affrontare, come il costo degli strumenti, la mancanza di supporto governativo per finanziare la formazione e la mancanza di tempo per formarsi a causa della scarsa affluenza di nuovi tecnici nel settore.
La transizione verso l'automobile elettrica si scontra pertanto con una sfida significativa: la difficoltà di riparazione dovuta alla mancanza di officine con personale adeguatamente formato
Nonostante le auto elettriche richiedano meno manutenzione rispetto a quelle termiche, a causa del minor numero di componenti, quando si rompono, trovare assistenza può diventare complicato. 
Secondo Reuters, questa problematica è comune a livello globale, da Milano a Melbourne fino a Malibu.
 
“La resistenza delle officine nel formare il personale e nell'acquistare attrezzature specifiche deriva dagli elevati costi di formazione e dalla percezione di un ritorno economico non immediato, data l'attuale minor diffusione delle auto elettriche” prosegue De Filippo.

A ciò si aggiunge una certa diffidenza verso questi veicoli, causata dal rischio di folgorazione dovuto ai sistemi ad alta tensione e dal pericolo di incendi delle batterie, difficili da estinguere.

Federcarrozzieri, la federazione italiana dei carrozzieri indipendenti, sottolinea inoltre la necessità di mettere in sicurezza le auto elettriche non appena entrano in carrozzeria, processo che richiede la presenza di personale qualificato e comporta costi aggiuntivi sia per gli operatori sia per gli automobilisti. 
La maggiore complessità elettronica di queste vetture implica tempi più lunghi e costi superiori per le operazioni di smontaggio, rimontaggio, sostituzione e ricalibrazione, portando a un aumento dei prezzi del 18-30% in Italia.

Negli Stati Uniti, si stima che saranno necessari 80.000 tecnici specializzati in campo elettrico all'anno fino al 2031, sia per la riparazione di auto elettriche sia per l'installazione di colonnine di ricarica. 
Questa carenza di personale qualificato potrebbe tradursi in costi di riparazione più elevati e tempi di lavorazione più lunghi a causa della bassa concorrenza. Per affrontare questa sfida, sono state avviate iniziative come il programma da 30 milioni di dollari di Siemens per la formazione di tecnici negli USA e l'impegno dell'IMI nel Regno Unito per ottenere fondi governativi destinati alla formazione delle officine.

Al momento l'auto elettrica appare quindi più costosa sia all'acquisto sia in caso di riparazioni. Tuttavia, è solo attraverso la formazione di una forza lavoro competente e l'accesso facilitato a personale qualificato che si potranno ridurre i costi e rendere il passaggio all'elettrico più sostenibile e conveniente per tutti.

La questione degli investimenti in attrezzature 

Il futuro dell’assistenza e della riparazione dei veicoli elettrici presenta sfide e opportunità per le officine. Mentre la tecnologia dei veicoli evolve, le officine si trovano di fronte alla necessità di adattarsi a strumenti specifici e alla dipendenza crescente dal software.
 

Autodata, ad esempio, fornisce dettagli sugli strumenti necessari, accelerando i tempi di assistenza e riparazione. Tuttavia, l’investimento in attrezzature specializzate rappresenta un ostacolo significativo per molti, soprattutto considerando l’incertezza del ritorno sull’investimento in un mercato in evoluzione. Sembra certo che sia necessario un approccio più proattivo per aiutare le officine a navigare queste sfide in modo efficace e redditizio. 

Responsabilità collettiva

“La chiave per affrontare con successo la crescente necessità di assistenza e riparazione dei veicoli elettrici è la responsabilità collettiva” afferma De Filippo. 
La collaborazione stretta tra istituti di formazione, associazioni di settore e officine stesse è cruciale per garantire che i tecnici siano adeguatamente preparati ad affrontare le sfide della tecnologia in continua evoluzione.
 
“Questo è l'unico modo per garantire che la forza lavoro abbia le competenze necessarie per fornire servizi sicuri ed efficaci a una clientela sempre più esigente”, spiega il manager
Inoltre, il supporto da parte dei governi è fondamentale per stabilire standard e offrire incentivi che favoriscano la formazione e lo sviluppo infrastrutturale, dotando così le officine delle conoscenze e degli strumenti essenziali per prosperare in questo panorama in rapida evoluzione.
 
In Italia, ad esempio, il 2024 si presenta con due grandi opportunità che potrebbero rispondere proprio a queste problematiche: da una parte il nuovo bando PNRR, volto a finanziare infrastrutture di ricarica rapida, dall’altra i nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche, pensati per i consumatori.
 
La transizione elettrica prevede sicuramente un cambio nelle abitudini condivise da tutti gli automobilisti, come il tempo speso per il rifornimento, ma dal punto di vista energetico e ambientale può generare una vera e propria rivoluzione partecipata per un futuro più sostenibile.

Marco De Filippo, Business Development Manager di Autodata.

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Tags: auto elettriche Autodata

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