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Se la vettura a bi-fuel benzina / Gpl ha dei problemi a passare da una alimentazione all’altra, il problema potrebbe essere l’iniettore gas o il transistor Mosfet. Vediamo il caso specifico di una Opel Corsa Gpl Tech.
Ci sono però situazioni in cui questi sistemi potrebbero essere svantaggiosi per le tasche del cliente, ovvero quando si devono riparare o sostituire dei componenti piuttosto costosi. Vediamo cosa può accadere sulle Opel Corsa a Gpl.
Il problema: il Gpl non va
Si parla del modello Opel Corsa D Gpl Tech (codice motore A12XER) del 2012, Euro 5B, con alimentazione benzina/Gpl.
Il veicolo in questione adotta un sistema di accensione e iniezione GM Multec per il funzionamento a benzina, mentre per il Gpl utilizza il sistema Omegas Plus Landi Renzo.
Avviando il motore già termicamente regimato, può insorgere la problematica di mancata commutazione da benzina a Gpl. In tal caso, interrogando la centralina di gestione motore con strumento generico di autodiagnosi, si rileva il seguente codice guasto:
- P22DE: bassa tensione circuito di controllo iniettore di carburante alternativo cilindro 2.
Anche tentando il riavvio del motore, e dopo aver cancellato l’errore, il propulsore “gira a tre”, si ha il passaggio all’alimentazione a Gpl, ma dopo un tempo massimo di 30 secondi, il sistema commuta ancora a benzina, generando nuovamente il medesimo codice guasto.
La causa: controllare l’iniettore
Da verifiche elettriche di continuità e isolamento dei cablaggi degli iniettori non emerge alcuna anomalia o difetto.
Il problema potrebbe derivare da un’anomalia meccanica all’iniettore incriminato: per questo controllo si può applicare un manometro all’uscita dell’iniettore, e la prova consiste nel rilevare un aumento di pressione quando il sistema effettua la commutazione a Gpl.
Test pressione
La pressione di alimentazione all’interno del gruppo iniettori è compresa tra 0,9 e 1,2 bar a regime motore di 800 g/min.
Il primo step della prova consiste nell’avviare il motore e farlo commutare a Gpl, verificando che il manometro rilevi una certa pressione (vedi figura 1).
Se non si ha nessun valore rilevato, ciò significa che l’iniettore potrebbe essere bloccato chiuso.
Un’ulteriore prova per escludere problemi con l’Ecu Gpl va fatta invertendo le connessioni elettriche degli iniettori gas 1 - 2, e ripetendo l’avviamento: se ancora una volta non viene rilevata nessuna pressione, si ha la conferma della rottura iniettore.
Se invece si nota una pressione pulsante crescente verso 1 bar, allora equivale a dire che l’iniettore si apre meccanicamente: ciò significa che il problema è sulla centralina Gpl.
In questo caso il responsabile del guasto è uno dei finali di potenza degli iniettori (figura 2).
L’immagine della figura 3 evidenzia i quattro finali di comando degli iniettori, che sono dei transistor Mosfet VNB28N04, e il numero corrispondente all’iniettore pilotato.
Verifica del transistor
Una volta identificato il transistor di comando dell’iniettore numero due si passa alla verifica elettrica per sincerarsi del guasto: la prova consiste nel testare che il componente non sia andato in cortocircuito internamente, e per fare ciò occorre effettuare una semplice misura in Ohm.
Posizionando il filo rosso del multimetro sul drain e il nero sul source, il componente non è guasto se sul display si rileva circuito aperto; se invece c’è continuità il componente risulta in cortocircuito, come in questo caso.
Le stesse prove si possono effettuare anche sugli altri componenti con esito negativo: non si avrà alcuna continuità, quindi perfettamente funzionanti.
In commercio si trovano facilmente transistor Mosfet VNB28N04 a un basso costo; con la sostituzione dei Mosfet la vettura torna a funzionare regolarmente, il tutto con una spesa veramente contenuta.
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