Poco prima delle vacanze natalizie, Tenneco ha convocato una conferenza stampa per tracciare il futuro del gruppo creato con l’acquisizione di Federal-Mogul.
Un po’ come quando Marchionne teorizzava che per essere sostenibile una casa auto dovesse produrre almeno sei milioni di veicoli l’anno, così le economie di scala impongono anche ai produttori di ricambi (e sempre più anche alla distribuzione aftermarket) di dover crescere in termini di fatturato.
Un’attività che è possibile sostanzialmente in tre modi: conquista di quote di mercato, apertura a nuovi mercati oppure acquisizioni.
Ma perché le multinazionali puntano quasi sempre e soltanto sulle acquisizioni? Per capirlo occorre fare un passo indietro. Conquistare quote di mercato, aprire nuove linee di prodotto o entrare in nuovi paesi in cui lavorare, è costoso, rischioso e comunque non garantisce un ritorno a breve termine, mentre l’acquisizione di un’altra azienda permette di incamerare subito il know-how necessario e anche un portafogli clienti già attivo. Se poi il soggetto dell’acquisizione ha poche linee di prodotto in sovrapposizione (ed è il caso dell’acquisizione di Federal-Mogul da parte di Tenneco) il vantaggio è ancora maggiore, perché non si rischia di cannibalizzare il proprio fatturato con prodotti uguali.
Un importante cambio di prospettiva
Ma cosa ne sarà delle due aziende? Ovviamente, nonostante l’incontro con la stampa, i responsabili di Tenneco pesano ogni parola e stanno attenti a non sbilanciarsi.Le uniche dichiarazioni ufficiali, rilasciate già ad aprile nel comunicato sull’acquisizione, riguardano il futuro delle due realtà. Nonostante si possa pensare che dalle due aziende ne nasca una sola, il management di Tenneco ha da subito precisato che le società del futuro saranno due, ma completamente differenti da quelle conosciamo oggi.
Se, infatti, Tenneco è specializzata nel settore delle sospensioni e dello scarico, Federal-Mogul ha una copertura più ampia in termini di prodotti (l’unica sovrapposizione tra i due produttori riguarda una parte marginale della tiranteria).
Entrambi i componentisti giocano un ruolo fondamentale sulle proprie linee di prodotto sia in primo impianto sia in aftermarket, secondo una logica per cui un’azienda segue entrambi i canali al suo interno con business unit separate.
Il cambio di passo si intuiva già dalla prima slide riguardante l’acquisizione. In quella comunicazione, infatti, erano rappresentate le due aziende divise per tipologia di prodotti: da una parte quella denominata Aftermarket and Ride Performance Company, che univa le sospensioni Tenneco con l’aftermarket di Federal-Mogul; dall’altra la Power Technology Company, in cui far confluire i sistemi di scarico Tenneco e il primo impianto di Federal-Mogul.
Durante la conferenza è stato comunicato che in realtà, al di là delle presentazioni, ancora non sono stabiliti i nomi definitivi delle due nuove realtà e che ancora qualcosa negli assetti societari potrebbe cambiare, ma è stata confermata la volontà di Tenneco ad andare avanti lungo questa strada.
Cercando di riassumere la strategia, quindi, una nuova società avrebbe in carico tutta la parte relativa al motore (dai pistoni allo scarico), mentre la seconda si specializzerebbe in telaio e sospensioni (e qui probabilmente si collegherebbe anche la recente acquisizione, sempre da parte di Tenneco, della svedese Öhlins Racing A.B., produttrice di ammortizzatori ad alte prestazioni). In questa configurazione l’azienda che si occupa dell’assetto dell’auto erediterebbe (il condizionale è d’obbligo perché ancora non confermato) anche tutto il frenante e probabilmente le spazzole tergi provenienti da Federal-Mogul, oltre naturalmente a tutto l’aftermarket.
Ma perché questa divisione? La risposta è ancora nel campo delle ipotesi. Analizzando lo spacchettamento delle due aziende, tuttavia, non è possibile non notare come una sia legata principalmente al motore termico, mentre l’altra è completamente scollegata dalla tipologia di propulsione.
Spingendosi un po’ più in là con la fantasia, quindi, si potrebbe immaginare che manager di Tenneco abbiano voluto separare le due attività perché il futuro è ancora incerto e probabilmente l’azienda che più dovrà faticare in uno scenario futuro sarà quella che si prenderà in carico il settore propulsione, nonostante oggi sia, in termini numerici, quella con il fatturato maggiore.
Aftermarket: una gamma completa
Tornando al mondo reale e abbandonando i voli di fantasia riguardo al primo equipaggiamento, quello che è certo è che, almeno una azienda, avrà in mano l’aftermarket.Questo fa sì che il portafoglio prodotti raggiunga un livello di completezza importante. All’offerta di ammortizzatori, tiranteria, componenti in gomma metallo e sistemi di scarico di Tenneco (che sono commerializzati con i brand Tenneco, Walker, Rancho, Fonos, Dynomax, Axios, Clevite e Fric-rot, solo per citarne alcuni) si sommano le componenti telaio, il frenante, le parti motore, le guarnizioni, i sistemi di accensione (candele e candelette) e il filtrante di Federal-Mogul (qui i marchi sono davvero tanti, ma giusto per fare qualche nome non si possono non citare Ferodo, Champion, Beru, Payen, Goetze, Moog, Wagner oltre a moltissimi altri).
Tags: Tenneco Federal-Mogul