Il mondo dei servizi è ciò che farà la differenza nella capacità di un’azienda di mantenersi competitiva: per questo Texa propone al mercato non soltanto strumentazioni all’avanguardia, ma anche un sostegno e un’assistenza continua all’autoriparatore. Ne parliamo con il presidente di questo esempio di successo tutto italiano: Bruno Vianello.
Una di queste è Texa, azienda di Monastier di Treviso (TV), che a 27 anni dalla sua fondazione ha ancora molto da dire e da sperimentare.
Un’azienda che negli anni ha saputo crescere e svilupparsi, andando oltre i confini del nostro paese sia in termini di presenza sul mercato sia di prestigio internazionale.
Un successo questo dovuto a molteplici fattori, sapientemente gestiti dal suo presidente, Bruno Vianello, imprenditore lungimirante e propositivo. E proprio per queste sue qualità lo abbiamo intervistato, per capire insieme dove sta andando il mondo automotive.
Un periodo straordinario
“Questo è un periodo straordinario”: esordisce così Bruno Vianello, parlando delle opportunità che le trasformazioni in essere possono offrire a chi le sa cogliere.È importante capire che oggi il mondo, non solo quello automotive, è molto diverso dal passato, è cambiato il tipo di approccio al lavoro e alla vita: “si è passati da un’economia di sostentamento a una di consumo, dove si lavora per acquistare oggetti e servizi sempre più evoluti. Anche l’automotive non è esente da questa condizione, ma – continua Vianello - dobbiamo essere contenti di questo periodo che stiamo vivendo, perchè il cambiamento è una fortuna”.
Forse il vero segreto del successo di Texa è proprio questo: la capacità di vivere le trasformazioni del settore automotive in maniera positiva e propositiva, anticipando i bisogni dell’autoriparatore, senza mai perdere di vista il suo lavoro quotidiano e le sue esigenze reali.
Potremmo sintetizzare questo concetto dicendo che in Texa si è saputo mettere insieme due elementi in contrasto fra loro: una concezione futuristica, quasi visionaria del mondo della riparazione e il pragmatismo e la concretezza di chi tutti i giorni mette le mani nel motore.
Con un’espressione felice, che ben rende l’idea, il presidente di Texa dipinge così il suo lavoro: “dobbiamo inventarci oggi quelle che saranno le nuove chiavi inglesi del meccatronico di domani, che dovrà riparare le nuove auto del futuro”. In altre parole, bisogna andare oltre la realtà attuale, ma sempre con i piedi per terra e senza dimenticare che non bisogna avere troppa fretta, ma saper pianificare le proprie strategie in base a ciò che l’autoriparatore può permettersi economicamente e può recepire.
Dai prodotti ai servizi
Un altro elemento che ben si inserisce in questa visione è la capacità di Texa di offrire un pacchetto completo di prodotti e servizi. Oggi, infatti, a causa delle nuove tecnologie di cui sono dotati i veicoli, sono richieste all’autoriparatore competenze molto più ampie e diversificate, che richiedono una formazione specifica. E Texa supporta l’autoriparatore in diversi modi, a partire da un’interfaccia degli strumenti particolarmente user-friendly, che accompagna passo a passo l’operatore durante la riparazione, la banca dati della casistica guasti che gira su motore Google, il servizio di assistenza tramite call center e l’ormai famoso progetto di formazione TexaEdu.L’idea stessa di coinvolgere gli istituti tecnici e le scuole professionali in un percorso formativo per i meccatronici di domani fa ben capire quanto ampia sia la visione di Texa: non ci si rivolge solo a chi fa questo lavoro oggi ma anche a chi lo farà domani. Chapeau.
La vocazione al servizio fa parte anche della strategia di sviluppo territoriale: da sempre Texa quando entra in un mercato con i suoi prodotti apre una filiale locale, proprio per poter gestire l’assistenza sullo strumento direttamente e facendo della vicinanza al cliente un valore aggiunto.
Come evolverà il mestiere dell’autoriparatore?
Come sarà dunque il lavoro dell’autoriparatore del futuro, di un futuro che in realtà non è così lontano ma è già iniziato?Per spiegare la sua idea, Bruno Vianello parte da una situazione sotto gli occhi di tutti: il futuro dell’auto va verso l’elettrificazione e la guida autonoma.
Ciò significa due cose oggi: un elettrico che in verità è più un ibrido e i sistemi di assistenza alla guida.
“In un certo senso – spiega Vianello – lo stesso autoriparatore sarà un ibrido: dovranno crearsi nuove sinergie fra gli operatori e la specializzazione di ciascuno sarà contaminata dalle competenze altrui”. Come dire che se ieri esistevano l’elettrauto e il meccanico, oggi esiste il meccatronico e domani una figura per la quale ancora non è stato creato il nome che lo definisce: un autoriparatore che sarà un meccanico e un elettrauto, ma anche carrozziere; un carrozziere che saprà fare la diagnosi come un meccatronico.
Ciò che Texa sta portando avanti oggi con la sua attività a favore delle carrozzerie (vedi Notiziario Motoristico n. 2/2019 pagg. 40) si inserisce proprio in questa ottica: valorizzare l’expertise del carrozziere, aiutandolo ad ampliare le proprie competenze nella diagnosi e ricalibrazione dei sistemi ADAS.
Un altro elemento fondamentale che cambierà il modo di lavorare dell’autoriparatore è la connettività dell’auto e l’accessibilità dei dati. Accessibilità che dovrà essere sempre salvaguardata per non lasciarne la gestione esclusivamente nelle mani dei costruttori auto. Poter comunicare in tempo reale con il veicolo aprirà nuovi scenari di intervento, che permetteranno di comprendere meglio e “in diretta” la difettosità nel funzionamento del veicolo e programmare gli interventi di manutenzione e riparazione sulla base dei segnali di Alert inviati al computer di bordo.
“Per sapere in che direzione evolverà la professione dell’autoriparatore bisogna guardare alle case auto – conclude Vianello – perché sono loro che ci danno la bussola per orientarci. Dobbiamo guardare dove stanno investendo e se puntano verso l’ibridizzazione del veicolo noi ci dirigiamo verso quella parte, così che quando sarà il momento l’autoriparatore potrà già avere a disposizione uno strumento Texa per intervenire a regola d’arte sui veicoli di nuova generazione”.
Novità: i motori elettrici
Se il monito di Vianello è quello di tenere a mente che bisogna stare attenti a non fermarsi e “non sedersi sugli allori”, perché se si rimane indietro si perde in competitività, i prossimi passi dell’azienda di Monastier di Treviso ci riservano una sorpresa.Texa sta infatti ampliando i propri orizzonti e ha dato vita a una nuova divisione che si occuperà della progettazione e produzione di motori elettrici e inverter. Al momento è in fase di sperimentazione un propulsore ad alta potenza con soluzioni estremamente innovative.
Anticipazioni per Autopromotec
Più nella tradizione dell’attività di Texa sono le novità che presenteranno il prossimo maggio a Bologna per l’Autopromotec (Padiglione 30, Stand B6). Oltre ai prodotti già noti al mercato, saranno presentate gli ampliamenti di gamma che riguardano la calibrazione degli ADAS e la ricarica A/C.Anticipiamo brevemente le caratteristiche della nuova stazione Konfort 712R: la nuova proposta di macchina compatibile con entrambi i gas refrigeranti completamente automatica.
La stazione rientra nella categoria di prodotti di fascia media e offre alcune funzionalità tipiche delle top di gamma a un prezzo competitivo. Tra le sue peculiarità, il fatto che può essere acquistata in versione R134a o R1234yf, con la possibilità di cambiare successivamente configurazione tramite un kit retrofit opzionale.
Altre peculiarità distintive di Konfort 712R sono la possibilità di installare il kit identificatore refrigerante e l’utilizzo in abbinamento al REC+, l’innovativo dispositivo brevettato da Texa per il recupero dei refrigeranti contaminati dagli impianti di climatizzazione dei veicoli. La particolarità dello chassis chiuso, inoltre, le conferisce estrema durevolezza in un ambiente impegnativo come può essere quello dell’officina.
Tags: texa autopromotec 2019