Una razionalizzazione dei flussi logistici tra due stabilimenti non ha impedito ad Autoclima di dedicarsi a tanti altri progetti: novità di prodotto, la rivisitazione del sito, una presenza costante alle più importanti fiere di settore, e un nuovo deposito in programma.
“E anche questa è fatta!”. Così si è espresso Giorgio Moffa, amministratore delegato di Autoclima, quando a fine maggio, proprio a ridosso dell’imminente stagione calda (e quindi notoriamente la più frenetica per chi lavora nel settore della climatizzazione come Autoclima), si è guardato attorno, facendo il giro dei due stabilimenti che Autoclima occupa a Cambiano, ai piedi della collina torinese.A che cosa si riferisse con tale esclamazione è presto spiegato: nonostante il periodo non certo entusiasmante del settore automotive, e nonostante la ripresa del fatturato aziendale (pur positiva nel 2010 e 2011) non sia ancora tale da recuperare il livello del fatturato ante-crisi, la proprietà ha deciso di investire una buona cifra per una razionalizzazione dei due stabilimenti.
Già dopo un paio d’anni dall’insediamento nella nuova sede a Cambiano avvenuta nel 2003, si diede inizio ai lavori per la costruzione di un secondo immobile, poiché alcune linee di produzione di articoli nuovi e importanti quali i condizionatori per il tram Sirio di AnsaldoBreda e le canaline di distribuzione dell’aria per gli autobus, con evaporatori integrati del sistema Easy Air, necessitavano di spazi più ampi che il nuovo stabilimento sembrava non avere disponibili. Nel 2007 fu inaugurato il nuovo stabilimento a lato di quello iniziale; ognuno dei due venne strutturato come “production unit” indipendente dall’altra: dopo qualche tempo è risultato evidente che era assolutamente necessaria un’operazione per razionalizzare i flussi di materiale, l’operatività del personale, e il flusso logistico dei magazzini.
Pertanto le operazioni iniziate nel novembre 2010 e terminate a fine aprile 2011 hanno consentito di spostare praticamente materiali e aree di produzione da uno stabilimento all’altro, senza frenare mai le attività industriali e con l’apporto fattivo e collaborativo di tutti i dipendenti. Oggi uno stabilimento con la parte uffici racchiude tutte le parti produttive, mentre l’altro è strutturato per lo stoccaggio dei materiali di produzione e di commercializzazione, per le spedizioni e tutte le operazioni di controllo materiale in entrata e uscita.
Sicuramente un simile investimento è da ritenersi molto importante in un periodo in cui le aziende sono ancora timorose di una nuova recessione, ancora dietro l’angolo, ma la filosofia di Autoclima è quella di essere sempre in evoluzione e lo dimostra anche con queste operazioni.
Nuovi prodotti, immagine
e collaborazioni
E mentre i materiali venivano trasferiti e le persone si riposizionavano nei nuovi ruoli, Autoclima ha portato avanti e realizzato nuovi progetti.
Ha lanciato di recente il nuovo gruppo refrigeratore denominato Frosty 2000 (in corso di omologazione ATP), progettato per lavorare in temperature positive o negative e applicabile su van commerciali con volumetrie pari a quelle del Fiat Scudo, per esempio, passando anche per il Ford Transit Connect, il VW Caddy o il Citroen Berlingo, per citarne solo alcuni. Questo nuovo refrigeratore, funzionante sia su strada sia in stand-by, viene ad aggiungersi al gruppo frigorifero Frosty 800, omologato ATP, immesso sul mercato appena un anno fa.
Ha ridisegnato completamente la propria immagine sul web, lanciando nel mese di maggio il nuovo sito, più dinamico e funzionale e ha aperto un nuovo deposito e punto vendita a Padova, che si va ad affiancare a quello aperto a Roma nel 2010.
Ha riallacciato un rapporto di collaborazione con Renault Trucks che, a partire dal mese di aprile, ha previsto la fornitura di kit aftermarket per il veicolo Maxity.
Fiere e nuovi mercati
In ambito di fiere, Autoclima ha presenziato ad Autopromotec di Bologna, la più importante manifestazione nazionale dedicata al mondo dei ricambi, proponendosi come uno dei leader del mercato indipendente in fatto di forniture di ricambi per i sistemi di aria condizionata.
A questo proposito, nel 2011 l’offerta di questi prodotti è stata sensibilmente aumentata di almeno 300 codici e implementata con una buona disponibilità di ricambi per i condizionatori da autobus di marchi concorrenti.
Inoltre, sempre per cercare nelle novità del catalogo ricambi, Autoclima si è sfilata dalla commercializzazione delle attrezzature da officina, lasciando spazio ad aziende dedicate a questo tipo di prodotto, e defilandosi da qualcosa che non era attinente alla propria specializzazione.
Ma siccome l’anno non è ancora finito, in questo ultimo quadrimestre sono previste ancora ulteriori novità: con la propria presenza a Equip Auto a Parigi, nel prossimo mese di ottobre, Autoclima intende sottolineare e aumentare la sua posizione di protagonista in Europa nella fornitura di ricambi per climatizzazione, come fornitore indipendente, in grado di alimentare i propri clienti con ricambi per ogni tipo di climatizzatore.
E a seguire si presenterà al salone Busworld di Courtrai con un nuovo condizionatore da tetto per i minibus.
E visto che la globalizzazione e la delocalizzazione sono le attività che ogni azienda ha intrapreso nell’ultimo decennio almeno, anche Autoclima sta lavorando per presentarsi su mercati ad alto tasso di crescita (Brasile e Sud America, India, Russia) con creazioni di Newco con partner locali, o collaborazioni commerciali esclusive, ed entro la fine dell’anno è prevista la sigla di una prima Newco in uno degli stati del Bric.
E non finisce qui
Tornando invece al mercato nazionale, dato che gli investimenti dedicati all’apertura dei due depositi di proprietà a Roma e Padova (a seguito di una scelta commerciale fortemente voluta per essere sempre più vicini al territorio) stanno dando dei risultati premianti, è prevista l’apertura di un altro punto vendita, in una regione già pronta a esperire tale attività.
Insomma, come si diceva, Autoclima conferma la volontà di evolvere sempre, per essere presente in modo capillare e permanente sui mercati in cui opera, con un occhio volto all’evoluzione non solo dei propri prodotti, ma anche delle economie con cui si deve confrontare.