Filtri abitacolo, Andrea Campi fa del suo lavoro una missione: offrire un prodotto di qualità, a tutela della salute.
È indubbio come la pandemia abbia avuto impatto sostanzialmente in ogni ambito. Il settore automotive naturalmente non fa eccezione. Ci sono stati incoraggianti segnali di ripresa, ma al tempo stesso i contagi sono una minaccia sempre incombente.
Come si naviga dunque in acque pronte ad agitarsi? Ne abbiamo parlato con Andrea Campi, titolare della Mistral Air Ventilation Filter che, grazie ai 30 anni di esperienza, ci ha fornito delle indicazioni puntuali e decisamente utili.
I filtri aria abitacolo rappresentano l’unica barriera tra l’aria inquinata esterna alla vettura e ciò che respiriamo nel veicolo. In base alla sua esperienza, che tipo di protezione possiamo realmente attenderci?
Sgombriamo subito il campo da un possibile equivoco: solo i filtri assoluti possono definirsi “antibatterici”, come da normativa. I filtri Hepa H14, ad esempio, hanno un’efficienza del 99,995% sulle particelle di 0.3 micron; poiché i batteri hanno una dimensione superiore, vengono trattenuti al 100%.
Inoltre, i filtri aria abitacolo non possono avere incidenza sui virus, altrimenti sarebbero un valido strumento di protezione dal raffreddore, così come dal Covid…
La domanda che ponete è un quesito che ci siamo chiesti anche in Mistral. Nel nostro ambito, la qualità è difficile da percepire e riconoscere. Per questo abbiamo commissionato un test a una azienda certificata, alla ricerca di parametri oggettivi: testare la capacità dei nostri prodotti di trattenere i batteri.
Nello specifico, abbiamo preso in esame i filtri di due diverse vetture a cui abbiamo fatto percorrere circa 15.000 km. Al termine del test, tramite dei tamponi, abbiamo prelevato del materiale sulla superficie d’entrata e d’uscita dei filtri. Con questo materiale poi, attraverso le piastre Petri, si è andati a valutare le culture batteriche presenti. I risultati sono stati molto soddisfacenti: tra lato di entrata e lato di uscita del filtro, la riduzione delle cariche batteriche è superiore al 90-95%. Ma non siamo stupiti…
Come mai?
Quello descritto prima non è l’unico test realizzato ultimamente. In passato, abbiamo ottenuto una certificazione che attesta come i nostri filtri trattengano oltre il 50% delle polveri inferiori a 0,3 micron (le più nocive); di nuovo: i batteri sono più grandi, quindi ci aspettavamo venissero fermati.
Di conseguenza, la qualità dell’aria nell’abitacolo che i filtri Mistral sanno creare è superiore a quella consigliata per abitazioni e uffici.
Crediamo molto nell’opportunità di misurare l’efficienza: è un fatto di serietà, di professionalità e di rispetto verso la salute di chi ci sceglie, che si tratti del meccanico o dell’utilizzatore finale. In questo senso, mi piace parlare di “qualità tangibile”.
Il termine qualità è ricorrente nelle sue parole: è questo il concetto chiave per fare la differenza in un periodo delicato e complesso da leggere come quello attuale?
Credo e spero di sì. Mi pare che ci sia una nuova, vivace sensibilità sul tema della salute, e ciò è chiaramente un bene, in generale.
Poi sta a noi operatori. Se mi preoccupo di vendere qualità, finirò appunto per parlare costantemente di qualità, e non di prezzo: è chiaro che l’attenzione si concentra su questo argomento.
Per noi di Mistral questa tematica è da sempre una ossessione. Ne facciamo una questione di approccio, di metodo, a tutto tondo.
“Qualità” è anche un filtro che sia facile da rimuovere, che aderisca alla perfezione, e che lo faccia facilmente, senza creare complicazioni al meccanico. Abbiamo sviluppato tecnologie di nostra proprietà per raggiungere questi obiettivi.
Ma “qualità” è anche selezionare accuratamente i materiali, fare continua ricerca sulla struttura e sui materiali filtranti.
E ancora, “qualità” è offrire servizio: spedizioni rapide, tutorial sui prodotti e su come montarli, assistenza post-vendita, vicinanza al cliente.
Quindi sì, in tempi difficili bisogna fare qualcosa in più, ingegnarsi per migliorare l’offerta, ma per noi di Mistral, in effetti, non è cambiato poi molto…