Come affrontare con successo le trasformazioni del mercato? La parola a Marinella Romeo, presidente di Aldo Romeo.
Nata nel 1939, Aldo Romeo è oggi una realtà sempre più coesa, in forte crescita ed espansione, che è passata dall’essere una società operativa prevalentemente nell’Italia Meridionale a un’azienda con una prospettiva ad ampio respiro nazionale.
In un mercato in forte evoluzione come quello della distribuzione ricambi è fondamentale avere obiettivi chiari e una strategia ben delineata per chi vuole giocare un ruolo da protagonista; due elementi che Aldo Romeo sta dimostrando di avere e che lo hanno portato nell’arco di pochi mesi ad aprire due nuove sedi.
“La ricetta per rimanere competitivi in aftermarket è fatta da investimenti mirati, servizi efficienti e collaborazione fra tutti gli anelli della filiera” spiega Marinella Romeo, presidente della società Aldo Romeo; ed è proprio con lei che abbiamo parlato per farci raccontare le più recenti novità che caratterizzano la strategia aziendale.
L’apertura delle filiali di Bari e di Padova rappresentano un segnale forte per il mercato, come sono nate queste decisioni?
Dal 2011, la Aldo Romeo ha deciso di uscire dai confini regionali dell’attività storica, per intraprendere il percorso della distribuzione a carattere nazionale, dal momento che l’evoluzione del mercato è stata caratterizzata dalla presenza di player di dimensioni sempre più grandi, che possono essere privilegiati nel rapporto con i fornitori.
In tale ottica abbiamo aperto la prima filiale ad Ancona, seguita da quella di Catania nel 2016, da quella di Bari a gennaio del 2021 e dallo scorso 3 gennaio siamo presenti a Padova per servire tutto il Triveneto. Tramite agenti, inoltre, siamo entrati nel Lazio, in Toscana, in Emilia Romagna e in Sardegna.
Il Veneto e la Puglia sono due regioni ben presidiate anche da altri importanti player, quali obiettivi vi siete posti?
Con l’ingresso in queste nuove zone, il nostro obiettivo è stato quello di affiancare gli altri distributori storici con un atteggiamento di sana e corretta competizione. In particolare, la scelta è ricaduta su queste due regioni perché abbiamo valutato che, al momento, questi territori, nonostante la presenza di altri player importanti, siano quelli che ci possono offrire maggiori opportunità di crescita.
Arrivati a quota quattro filiali dislocate sul territorio, possiamo dire che da realtà prettamente regionale siete diventati una realtà di respiro nazionale. Qual è oggi la vostra visione rispetto al mercato?
Innanzitutto, ci tengo a precisare che oggi, contando anche la sede centrale di Napoli, le piattaforme di Aldo Romeo sono cinque.
Parlando dell’evoluzione del mercato, invece, è quasi banale ribadire che sta continuando quel processo di concentrazione del settore, già in atto da qualche anno.
Questo scenario è favorito sicuramente dalle difficoltà economiche che hanno caratterizzato l’ultimo periodo, che ha visto i soggetti più deboli essere acquisiti da quelli più strutturati da un punto di vista patrimoniale e finanziario.
Ma non è tutto qui. Ritengo che resisteranno le aziende in grado di crescere, che potranno dunque contare su condizioni privilegiate all’acquisto da parte dei fornitori, ma anche che sapranno lavorare per avere la possibilità di sviluppare una partnership con i fornitori non solo a livello di prodotto ma anche di network in grado di erogare servizi e assistenza in termini di formazione, informazione e marketing.
Questo aspetto sta diventando davvero sempre più importante, perché in un settore in cui le nuove tecnologie stanno rendendo la riparazione sempre più difficile, è necessario fornire ai ricambisti, oltre a una gamma completa di linee di prodotto, anche un pacchetto di servizi che li possa aiutare nel fidelizzare le proprie officine.
Come vi siete organizzati a livello logistico e quali servizi andrete a implementare per presidiare il territorio?
Crediamo molto nella tecnologia come strumento di lavoro e per una miglior efficienza logistica abbiamo dotato tutte le nostre filiali con sistemi a radiofrequenza per la gestione logistica, mentre per la gestione degli stock, che è un’attività sempre più complessa, così come per tutta l’amministrazione possiamo contare su software di ultima generazione.
Ma tutto ciò non basta. Guardiamo infatti alla digitalizzazione del settore con molta attenzione e abbiamo un piano di sviluppo importante per essere pronti a dare le risposte adeguate alle aspettative dei clienti e dei fornitori, soprattutto in termini di disponibilità di prodotto e livello di servizio.
I nuovi ingressi nel CDA porteranno una svolta nelle vostre strategie o si inseriscono in una politica di continuità?
L’ingresso dei nostri figli nel consiglio di amministrazione si inserisce nell’ambito di un cambio generazionale iniziato già da qualche anno e che ha lo scopo di dare validità formale anche verso i terzi alle attività che entrambi svolgono già da qualche anno.
Alla fine del 2020 avete annunciato l’introduzione di una linea di ricambi originali. A un anno di distanza quale bilancio potete fare su questa iniziativa? Quali risultati avete raggiunto?
La linea dei ricambi originali offerti alla clientela, al momento, è un servizio finalizzato a risolvere problemi di disponibilità alla nostra clientela. Quale sarà il futuro di questi prodotti nell’ambito della distribuzione IAM/OES sarà il tempo a delinearlo.
Quali sono le strategie e i progetti per il prossimo futuro?
Nell’immediato, il nostro primo obiettivo è sicuramente quello di consolidare gli importanti investimenti fatti negli ultimi anni. Siamo abituati da sempre a una gestione prudente e accorta, consapevoli che oggi più che mai è importante mantenere un corretto equilibrio economico finanziario tra crescita e generazione di cassa.
È chiaro che siamo sempre pronti a cogliere nuove opportunità se si dovessero presentare sul mercato. In particolare, parlo in termini di completamento della copertura nazionale. Nel caso ci dovessero essere le condizioni giuste possiamo valutare l’idea di investire in ulteriori piattaforme logistiche, che possano garantire il livello di servizio che il mercato richiede.
Nella foto di apertura, da sinistra: Giuseppe De Vivo, Marinella Romeo, Fabrizio Di Buono, Domenico de Vivo.