Alla fine del mese di febbraio si è riunita l’assemblea del Consorzio Assoricambi: vediamo, dunque, com’è andata.
Con 110 aziende aderenti e un fatturato complessivo in forte crescita, quello di Asso Ricambi è il consorzio di ricambisti di maggior valore in Italia, con numeri che costituiscono le basi solide per il piano strategico del prossimo triennio.
Alla convention annuale degli associati, che si è tenuta a Milano il 28 febbraio e 1 marzo scorsi, sono state dunque affrontate in dettaglio tutte le questioni principali che riguardano il Consorzio, con l’intervento di relatori interni ed esterni, e delineato le linee guida per il piano strategico del prossimo futuro.
Dopo i saluti di Andrea Camurati, presidente di Asso Ricambi, che ha sottolineato l’importanza della motivazione che aggrega gli associati e ne determina anche il rafforzamento e i successi ottenuti in un periodo non certamente stabile, la parola è passata al direttore generale del Consorzio, Giampiero Pizza, che ha cadenzato il ritmo dell’assemblea, necessaria per depositare il bilancio approvato nei termini di legge, e per presentare, grazie allo staff di Asso Ricambi, i risultati delle attività effettuate durante l’anno.
Un Consorzio forte
Asso Ricambi si distingue da altre realtà presenti sul mercato per la sua forte organizzazione, operata da validi collaboratori suddivisi per settori di competenza; la volontà del Consorzio è quella di migliorare ulteriormente la propria presenza territoriale, concentrando lo sviluppo sulle località ancora scoperte attraverso una selezione non quantitativa, ma qualitativa degli operatori.Giampiero Pizza ha ripetuto più volte alla platea che entrare nel Consorzio non è facile per i candidati, perché i requisiti sono stringenti, tanto per accedervi quanto per rimanere dentro al gruppo.
Allo stesso modo ha ribadito che gli affiliati che vi partecipano ma non contribuiscono al suo rafforzamento sarebbe meglio accompagnarli all’uscita.
Giampiero Pizza ha poi sottolineato i molti investimenti fatti anche nel settore informatico, attraverso la condivisione dei magazzini virtuali per il potenziamento del “drop shipping”, così come quelli a favore della erogazione di corsi per le officine e alle consulenze per gli associati con il programma Revo.
Meno cose e meglio
Il piano strategico per i prossimi tre anni è concentrato su sei punti, che oltre all’incremento della base associativa e alle implementazioni dell’area informatica, prevedono una revisione e una evoluzione del pannello dei fornitori consortili, includendo anche nuovi settori di sviluppo di vendita (attrezzatura per esempio) e razionalizzando quelli esistenti, selezionando le aziende per qualità e modalità di relazione.Ci saranno infatti anche delle evoluzioni nella modalità di acquisto, pur non volendo sostituirsi ai distributori.
Il Consorzio, pur avendo due marchi privati - DriveAp e Asso Energy - non vuole sovrapporsi ai brand dei propri fornitori proprio nel cuore del commercio, limitandone l’utilizzo ad attività ritenute strategiche.