Articoli | 01 October 2011 | Autore: Cristina Palumbo

Il filtro abitacolo protegge dall’inquinamento

Che l'aria sia inquinata lo sanno tutti, ma pochi pensano al ruolo attivo giocato dal filtro abitacolo nel proteggerci dall'inquinamento, come se l'aria che respiriamo in auto non fosse la stessa che troviamo per strada.
In queste pagine approfondiamo il ruolo del filtro abitacolo, come riconoscere un buon filtro e il contributo di micronAir® al suo sviluppo.
Informazioni utili per proporre al cliente la sostituzione del filtro.

Gli ultimi dati Istat relativamente all'inquinamento dell'aria, pubblicati a giugno dello scorso anno, sono poco incoraggianti: tra le 30 città più inquinate in Europa ben 17 sono italiane. In particolare, a partire dal secondo posto troviamo Torino, Brescia e Milano: un primato di cui non si può essere fieri e che comporta numerosi effetti negativi per le persone (vedi box).
Quali che siano le cause dell'inquinamento non bisogna dimenticare che, se nelle nostre strade si respira un'aria malsana, quando saliamo in auto la situazione rischia di essere anche peggiore; vediamo perché.

Cosa succede in auto
Perché l’abitacolo delle auto può diventare un ambiente ulteriormente a rischio per la salute dell’automobilista? Se il sistema di ventilazione dell’aria abitacolo non è predisposto con una opportuna barriera filtrante, l’aria già inquinata entra in auto e vi rimane, aumentando man mano in concentrazione, raggiungendo così un livello di inquinamento ben superiore a quelli esterni.
Tanto per dare un'idea, durante gli incolonnamenti del traffico cittadino si sono misurati livelli di inquinamento in un'auto non protetta dal filtro fino a 4-6 volte superiori a quelli misurati sul marciapiede a fianco della vettura.
Considerando che mediamente in Italia trascorriamo circa un’ora e mezzo al giorno in auto, questo è sicuramente uno degli ambienti più a rischio per noi e le nostre famiglie e a cui dobbiamo la maggiore attenzione.
Questo è vero in special modo in inverno, quando aumenta l'inquinamento dell'aria e l'apparato respiratorio è più sensibile a causa delle comuni malattie di stagione. Ecco perché è importante che anche l'autoriparatore faccia presente al proprio cliente che cambiare il filtro abitacolo (e montarne uno di buona qualità) è una buona e sana abitudine e che non serve solo d'estate quando si accende l'aria condizionata.

micronAir® e la storia del filtro
Il filtro abitacolo ha fatto la sua comparsa fin dall’inizio degli anni 90, quando le case auto hanno iniziato a prevederne la presenza sulle vetture di più alta gamma. Nell'arco di una decina di anni la sua presenza si è diffusa gradualmente fino a includere praticamente tutte le vetture in produzione.
Inizialmente questo componente aveva la funzione di “filtro antipolline”; negli anni successivi la consapevolezza e la criticità dell’inquinamento atmosferico hanno fatto sì che venissero aumentati i requisiti di efficienza di filtrazione dell’aria nei capitolati tecnici di tutte le case auto, con l'obiettivo di avere una buona qualità dell’aria in abitacolo.
Protagonista di questo sviluppo tecnico automotive è stata in questi 20 anni l’azienda Freudenberg, multinazionale tedesca produttrice dei filtri abitacolo
micronAir®.
Freudenberg sviluppò i primi filtri con le case tedesche a fine anni 80, e quindi ne propose rapidamente l’applicazione a tutti gli altri produttori di auto. Fiat, tra i primi costruttori a equipaggiare le proprie vetture con il filtro abitacolo, lo adottò fin dai primi anni 90.
Oggi il filtro abitacolo micronAir® è prodotto in tutto il mondo, per tutte le case auto, diventando un protagonista di spicco nel settore per volumi e qualità di prodotto.
“Abbiamo sempre posto al centro del nostro lavoro la qualità del nostro prodotto - ci dice l’ingegner Giacomo Menzio, da anni responsabile micronAir® in Italia – grazie a continui investimenti in innovazione per sviluppare nuovi materiali filtranti con prestazioni sempre migliori e nuove tecnologie produttive. L’obiettivo di fondo per noi è stato e sarà sempre il miglioramento della qualità dell’aria che respira l’automobilista, e quindi la qualità della sua vita e della sua famiglia”.

micronAir® in aftermarket
Se l'obiettivo è la salute, il filtro abitacolo micronAir® non poteva limitarsi al primo impianto e infatti, in questi anni, è diventato un riferimento fondamentale anche per gli operatori professionali dell’assistenza e manutenzione automobilistica.
Prodotto secondo gli stessi requisiti di efficienza del filtro di primo impianto,
micronAir® è diventato un marchio di riferimento per ricambisti e autoriparatori anche sul mercato del ricambio indipendente.
Progettato ad hoc per ogni vettura, il filtro abitacolo micronAir® è garanzia di un montaggio rapido e corretto, nonché di alte prestazioni di filtrazione dell’aria, oggi più che mai fondamentali per proteggere in auto l’automobilista dall’inquinamento atmosferico esterno.
In Italia è presente con il marchio
“CORTECO micronAir®” destinato al mercato indipendente europeo ed è distribuito da S.I.D.A.T. Group, azienda di Moncalieri (TO) e partner esclusivo italiano di Corteco, azienda del Gruppo Freudenberg che distribuisce sul mercato indipendente in Europa i componenti automotive della società tedesca.   



Proteggi la tua salute in auto: soprattutto nella stagione invernale

Nel giugno 2010 l’Istat ha presentato ufficialmente i risultati dell’analisi sulla qualità dell’aria nelle città europee, con riferimento agli anni 2004-2008, desunti dal database AirBase dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA).
La qualità dell’aria è definita per ciascuna città dalle concentrazioni medie di inquinanti come PM10, ozono e biossido di azoto, misurate nelle centraline di fondo urbano. In particolare, i dati elementari relativi alle centraline di fondo urbano sono stati sintetizzati in un unico parametro indicatore, definito dal numero medio di volte in cui si superano i limiti di legge delle concentrazioni dei suddetti inquinanti.
Nel 2008, nella classifica delle 30 città con il livello più basso di qualità dell’aria, la città bulgara di Plovdiv si attesta al primo posto, seguita da Torino, Brescia, Milano e Sofia. Tra le prime 30 città europee maggiormente inquinate, più della metà, esattamente 17, sono italiane.
Torino si colloca al secondo posto di questa classifica, dopo essere stata al primo negli anni 2004 e 2005. Nel corso dei cinque anni considerati, Torino ha visto diminuire il valore dell’indice sintetico da 3,1 nel 2004 a 2,7 nel 2007, a 2,5 nel 2008, dimostrando così dei miglioramenti, ma la situazione rimane estremamente critica. Milano presenta un valore dell’indice sostanzialmente stabile, pur con un leggero miglioramento nel 2008.

Parlando più specificatamente di polveri sottili, le piccolissime particelle solide di diametro minore di 10 micron che possono essere inalate ed entrare nelle vie respiratorie, la città bulgara di Plovdiv, con 208 giorni nel 2008, si colloca al primo posto anche per il numero di giorni di superamento del valore limite del PM10 fissato a 50 Ìg/m3. Al secondo posto si colloca Sofia, capitale del Paese, e al terzo Cracovia in Polonia. Torino, con più di 100 giorni di superamento si colloca al quarto posto. Undici città italiane sono incluse nelle prime trenta città europee più inquinate da PM10. Dopo la città di Torino si trovano Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia, con un numero di giorni di superamento maggiore di 50.
Sulla tematica della qualità dell’aria nelle città, la Commissione europea ha inviato due avvertimenti all’Italia per predisporre un piano anti-smog, che contrasti i continui superamenti dei limiti sulla qualità dell’aria e in particolare del PM10.

Ma quali conseguenze comporta l’inquinamento atmosferico sulla salute delle persone?
Per avere un’idea dell’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica, possiamo fare riferimento a uno studio pubblicato in Italia nel 2007 e realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Ufficio Regionale per l’Europa, per conto dell’APAT, ovvero l’Agenzia italiana per la Protezione dell’Ambiente, dal titolo “Impatto sanitario di PM10 e ozono in 13 città italiane”.
I livelli medi di PM10 per gli anni 2002–2004 sono variati da 26.3 Ìg/m3 a 61.1 Ìg/m3. L’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane è notevole: 8.220 morti l’anno, in media, sono attribuibili a concentrazioni di PM10 superiori ai 20 Ìg/m3. Questo valore equivale al 9% della mortalità per tutte le cause (escludendo gli incidenti) nella popolazione oltre i 30 anni di età; l’impatto per la mortalità a breve termine, di nuovo per valori del PM10 superiori ai 20 Ìg/m3, è pari a 1.372 decessi, l’equivalente dell’1.5% della mortalità per tutte le cause nell’intera popolazione. I ricoveri ospedalieri attribuibili al PM10 sono dello stesso ordine di grandezza.

Lo studio faceva riferimento a livelli di inquinamento negli anni 2002-2004, superiori agli ultimi pubblicati nel 2010, che dimostravano nel 2008 un leggero miglioramento. Tuttavia per buona parte delle città italiane la situazione rimane estremamente grave ed elevati i prevedibili effetti acuti o cronici sulla salute umana da parte degli inquinanti atmosferici, in particolare delle PM10 che raggiungono le loro massime concentrazioni proprio nel periodo autunnale e invernale. A questo proposito i soggetti a rischio maggiore rimangono come sempre i bambini e gli anziani, che dovrebbero ridurre al minimo la loro esposizione all’aria inquinata.
Secondo pneumologi e specialisti della European Respiratory Society (ERS) riuniti a Berlino in congresso nell’ottobre 2008, le patologie respiratorie sono in continuo aumento, soprattutto tra bambini e adolescenti. Solo in Italia, infatti, l’incidenza dell’asma infantile nei bambini è del 9,5% e del 10,4% negli adolescenti. E l’inquinamento è uno dei maggiori responsabili di questo incremento perché aggrava le bronchiti e aumenta gli attacchi d’asma che colpiscono oltre 4 milioni di italiani (il 6,4% della popolazione).




Diffidare dalle imitazioni

La protezione in auto inizia con l'utilizzo di filtri abitacolo originali; il confronto tra filtri abitacolo rivela differenze rilevanti in termini di protezione e sicurezza: affidarsi a un filtro di qualità è fondamentale per la nostra salute.
I risultati di test condotti da micronAir®.

I filtri aria abitacolo sono un componente funzionale del sistema di aerazione e climatizzazione dell’abitacolo. Se realizzati secondo i capitolati del costruttore auto, assicurano in auto il perfetto funzionamento del sistema di climatizzazione, garantendo un buon flusso di aria condizionata, in grado di fornire il necessario comfort all’automobilista, proteggendolo dalle impurità dell’aria, prevenendo ed evitando l’eventuale formazione di appannamenti sui vetri.
Compito dei filtri aria abitacolo è di ripulire l’aria in ingresso nell’abitacolo, proteggendo i passeggeri dai pollini (primavera ed estate) e dal particolato atmosferico, vale a dire lo sporco e le micropolveri respirabili in sospensione nell’aria, che assumono concentrazioni elevate soprattutto in autunno e inverno. Questo rende i filtri abitacolo componenti di rilievo dal punto di vista della sicurezza per ogni passeggero in auto, e non soltanto per le persone affette da allergie primaverili. Buona norma è la sostituzione del filtro una volta all’anno oppure ogni 15.000 km circa.
Durante i controlli della manutenzione, per la sostituzione del filtro abitacolo, data l’importanza del componente per l’automobilista, la migliore raccomandazione è di scegliere prodotti di qualità originale, ovvero lo stesso componente installato dalla casa auto in primo equipaggiamento, come i filtri micronAir®.

Il confronto: vince l'originale
Confrontando questi componenti con le corrispondenti imitazioni disponibili sul mercato si trovano spesso differenze sostanziali. Per fare un esempio,  parlando di efficienza di filtrazione delle particelle (ovvero il numero di particelle di una certa dimensione catturate dal filtro), normalmente si riscontra una differenza importante, con punte anche del 40-50%.
Ci sono poi differenze immediate che non hanno bisogno di test di verifica sperimentale e che possono essere utilizzati come elementi per la scelta del filtro (vedi box di approndimento). Per esempio, il numero di pieghe è mediamente inferiore nel caso delle imitazioni, così come la spaziatura delle pieghe filtranti è spesso irregolare e ciò fa sì che ci siano aree di pieghe compatte tra loro e che non lasciano passare l’aria. Ciò significa che l’area attiva di passaggio e trattamento dell’aria è in realtà di molto minore rispetto a quella del filtro originale. Questo è poi ben visibile aprendo i filtri e confrontandoli una volta invecchiati.
Le aree scure sono quelle che sono state attraversate dall’aria sporca che localmente è stata ripulita. I filtri micronAir® hanno un invecchiamento omogeneo e globale del media filtrante, che pertanto “ha lavorato bene” sia nei confronti dell’automobilista – proteggendolo - sia del sistema di ventilazione, che ha lavorato in condizioni ottimali. Molto spesso le imitazioni hanno ampie aree ancora bianche (effetto striscia/zebratura) dove l’aria non è passata. Se la filtrazione non è stata buona, il ventilatore ha lavorato sovraccarico e anche il filtro si è intasato prematuramente.

micronAir®: un marchio originale
I filtri originali micronAir® sono realizzati con tecnologie idonee e ottimali per l’installazione su ogni specifica vettura, rendendo il montaggio e la sostituzione rapidi e facili: filtri rigidi, flessibili, costampati in telaio plastico. Ogni tecnologia ha una sua ragione tecnica, che molto spesso è disattesa dalle imitazioni, con conseguenze nei tempi e nelle modalità della manutenzione oltre che nella qualità dell'aria nell'abitacolo.
I filtri originali sono poi testati con cicli ambientali di prova in condizioni estreme di esercizio, di temperatura e umidità, e rappresentano quindi tecnicamente la soluzione più solida e robusta.
L’analisi delle imitazioni porta spesso a vedere pieghe di estremità deboli o già rotte, supporti laterali incollati in modo precario, in certi casi già con filtro nuovo. Dopo 15.000 km, le differenze sono macroscopiche.
Per informazioni sui filtri abitacolo CORTECO micronAir®: www.sidatgroup.it, www.corteco.it, www.micronair.it 

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