TEXA presenta AXONE VOICE, il primo strumento di diagnosi con assistente vocale che promette di rivoluzionare la diagnosi.
Le innovazioni più efficaci sono sempre figlie di contaminazioni tra ambienti differenti. L’epopea di brand come Apple, che pur non avendo inventato nulla di nuovo è riuscita a imporsi nel mondo con prodotti innovativi proprio per l’impiego migliore della tecnologia, lo dimostra.
In occasione del suo trentesimo compleanno (festeggiato piuttosto in sordina visto il contesto economico, sanitario e geopolitico), TEXA ha presentato quella che gli ingegneri dell’azienda promettono essere una rivoluzione per il mondo della diagnosi: AXONE VOICE.
L’utilità dei comandi vocali
Grazie a un accordo con Microsoft®, infatti, TEXA presenta il primo strumento di diagnosi a poter contare sull’assistenza di una intelligenza artificiale in grado di dialogare con l’autoriparatore.Ma a cosa può servire questo tipo di applicazione? A spiegarlo sono gli stessi ingegneri TEXA, secondo cui oggi in officina è sempre più importante riuscire a lanciare programmi e attività quando si è fisicamente sul mezzo. Questa attività è però spesso complicata, perché lo strumento di diagnosi non sempre è a portata di mano o comunque non sempre si hanno le mani libere per poterci lavorare. Ecco allora che una tecnologia consolidata in ambito privato si rivela particolarmente utile anche in quello professionale.
Abbiamo avuto modo di provare lo strumento in occasione di Automechanika ed effettivamente, già oggi, molte funzioni possono essere comandate vocalmente: dal riconoscimento del mezzo al lancio dei programmi di autodiagnosi fino alla cancellazione degli errori. Tutto può essere eseguito senza dover mai interagire con lo strumento.
Ma se lo strumento non è fisicamente necessario e tutte le risposte possono essere “lette” dal sintetizzatore vocale ha ancora senso un tablet?
La risposta è positiva, perché in realtà nel nuovo ecosistema AXONE VOICE la parte grafica riveste un ruolo fondamentale, per esempio per vedere le istruzioni di montaggio, piuttosto che le informazioni sul mezzo. Proprio per questo, nonostante l’aiuto virtuale della voce, il nuovo AXONE VOICE è lo strumento con lo schermo da 13,3 pollici, il più grande della storia TEXA.
Privacy e riconoscimento facciale
L’altra grande novità introdotta da questo strumento riguarda anche l’attenzione alla privacy. Il mondo dell’autoriparazione, infatti, dovrà presto scontrarsi con una nuova problematica per poter continuare a lavorare sulle auto moderne.La Commissione Europea, in accordo con tutte le associazioni, da quelle dei produttori di auto a quelle legate al mondo della riparazione, sta infatti per varare nuove regole che serviranno a garantire l’accesso ai dati delle case auto da parte di operatori indipendenti.
Per raggiungere questo risultato sarà però necessario che ogni autoriparatore sia abilitato all’accesso e la metodologia di riconoscimento è ancora in fase di studio (probabilmente sarà un accesso molto simile allo Spid della pubblica amministrazione italiana).
Per garantire quindi la tracciabilità dei lavori e, in futuro, anche l’associazione tra l’identità fisica e quella virtuale, TEXA ha inserito sul nuovo AXONE VOICE il riconoscimento facciale. Una tecnologia complessa e difficilmente implementabile anche da aziende di grandi dimensioni, ma che è stata resa possibile grazie a una serie di accordi tesi anche a tutelare la privacy degli utenti.
Le informazioni relative ai parametri biometrici (con cui si garantisce il riconoscimento) saranno infatti memorizzate direttamente nello strumento, garantendo così la massima privacy per gli utenti.
Oltre a risolvere il problema dell’accesso ai dati, il riconoscimento facciale permette anche una migliore gestione del lavoro nelle strutture con più dipendenti, perché ogni operazione viene associata all’operatore. In questo modo risulta più semplice capire cosa è stato fatto su un veicolo e da chi.
Entrambe le funzioni sono ovviamente disattivabili, ma anche senza le due nuove feature AXONE VOICE rimane lo strumento più performante di casa TEXA, sia sotto il profilo hardware sia software.
Stop alle interferenze
Tuttavia ci siamo posti il problema dell’interferenza. Cosa succede se due persone dialogano contemporaneamente, magari ognuna con il proprio strumento?Gli ingegneri TEXA hanno lavorato lungamente a questo aspetto, limitando al massimo il rischio di interferenza, anche legando la voce all’utente. Tuttavia, per un utilizzo professionale (specie in ambienti rumorosi come un’officina) la soluzione migliore è utilizzare le cuffie con microfono Bluetooth fornite in dotazione; in questo modo, infatti, anche le risposte della voce virtuale risultano più chiare e facilmente comprensibili.
Hey TEXA
Sicuramente, almeno all’inizio, è necessario comprendere bene come funziona il meccanismo (chiunque abbia un assistente vocale a casa sa che bisogna “imparare a dialogare” per ottenere le risposte corrette), ma una volta capito quali sono le domande corrette e cosa aspettarsi dalle risposte, lo strumento risulta effettivamente in grado di svolgere la maggior parte delle funzioni solo con comandi vocali.In futuro poi tali funzioni aumenteranno fino all’obiettivo dichiarato di poter diventare uno strumento completamente “hands free”. Per il momento bastano due parole per attivare la comunicazione: “hey TEXA” e il gioco è fatto.