Hella promette di rivoluzionare l’autodiagnosi automotive grazie all’intelligenza artificiale: con due clic si saprà quale sia il componente da sostituire, o quasi.
La presentazione ufficiale è avvenuta durante la scorsa edizione di Automechanika, ma con l’inaugurazione ufficiale della nuova sede di Segrate (nella periferia milanese) abbiamo avuto modo di analizzare cosa bolle in pentola da Hella in termini di autodiagnosi.
Prima di entrare nel merito della nuova soluzione informatica che promette di far diventare gli strumenti mega macs dei veri e propri “solutori di problemi”, però, è bene fare un passo indietro: iniziando dal nome, perché il rischio di confusione è ormai dietro l’angolo.
Forvia: un nuovo nome per nuovi orizzonti
Dopo la nascita di Hella Gutmann Solutions nel 2008, infatti, il gruppo ha continuato la sua crescita, fino all’acquisizione da parte di Faurecia da cui è nato il nuovo brand ombrello, destinato a gestire tutte le attività di Faurecia e Hella, chiamato Forvia.Un brand che tuttavia è solo un marchio, mentre le società continueranno ad avere, almeno per ora, le proprie ragioni sociali. Un gruppo che comunque ha grandi aspettative, e che già da tempo ha iniziato a diversificare i propri investimenti in tutto quello che riguarda la mobilità del futuro.
“Oggi solo l’8% del nostro fatturato dipende dal motore a combustione interna” spiega Alberto Serra, general manager di Hella Italia, ed entro il 2025 il gruppo ha un obiettivo importante in termini di crescita di fatturato, che verrà probabilmente raggiunto sia “attraverso una crescita strutturale del gruppo, sia attraverso eventuali acquisizioni”.
Ma se le acquisizioni dipendono dalle condizioni di mercato, la crescita strutturale passa dalle sinergie del neonato gruppo Faurecia-Hella.
“Se il gruppo Faurecia è storicamente molto forte nel primo equipaggiamento dei produttori che oggi ruotano sotto il brand Stellantis - prosegue Serra - Hella è invece da sempre partner di tutti produttori di automobili tedeschi. Una sinergia insperata, sia in termini di mercato sia in termini di gamma di prodotti, dove i due brand non hanno quasi sovrapposizioni”.
Novità per l’aftermarket di oggi e domani
Alcune di queste sinergie sono già arrivate anche in aftermarket, come nel caso degli scarichi con il kit Easy to Fit, pensati per la distribuzione. In sostanza lo scarico è parzializzato in scatole standard, di facile movimentazione e stoccaggio, di massimo 1,2 metri e comprende tutti gli accessori di montaggio (per saperne di più clicca qui).Oppure l’accordo di partnership con Faurecia Clarion Electronics, che permette attraverso il portale Hella Tech Worlds di inviare alcuni componenti elettronici di alto valore (come qualunque componente dell’infotainment) in riparazione presso la sede francese del gruppo e avere il pezzo perfettamente ripristinato in 72 ore.
Tanti piccoli passi di miglioramento, insomma, che portano il gruppo a diventare uno dei principali player del mercato aftermarket.
Il gruppo è poi impegnato su tutta la parte di sviluppo di tecnologie per l’auto elettrica: dalle batterie ai sistemi di gestione, come il raffreddamento e la potenza fino alla manutenzione e alla riparazione (perché, sostengono in Hella, è “impensabile sostituire un’intera batteria quando magari sono solo alcune celle a essere danneggiate").
Nuovi soluzioni: autodiagnosi automatizzata
Ma se la visione “elettrica” pone molti interrogativi (per esempio sul “quando” e sul “chi” potrà riparare questi sistemi) è nella riparazione tradizionale che Hella ha voluto marcare il territorio, presentando un nuovo concetto di autodiagnosi o più precisamente di “diagnosi automatizzata”.In questo caso la tecnologia arriva tutta dagli uffici Hella Gutmann di Ihringen (Germania), dove da oltre vent’anni si assistono direttamente i propri clienti sulle problematiche tecniche. Per capire cosa fa e come funziona la diagnosi automatizzata, infatti, non si può prescindere da cosa ha fatto Hella Gutmann negli anni.
Nella sede tedesca vicino Friburgo, infatti, un team di tecnici risponde telefonicamente ai propri clienti autoriparatori aiutandoli e supportandoli nelle fasi di diagnosi; ogni informazione fornita e ogni richiesta vengono catalogate in un unico database, così come ogni dato proveniente dai sistemi venduti dal gruppo.
Hella quindi può contare su uno sterminato know-how di dati di riparazione in cui, quasi ogni casistica, è già stata affrontata.
Oggi, con lo sviluppo di sistemi automatici di autoapprendimento e sistemi di analisi più avanzati nella gestione di moli sterminate di dati, il nuovo software che equipaggia il mega macs X promette di identificare la soluzione di qualsiasi problema di un’auto con due clic.
Due clic che riguardano sostanzialmente la scelta del veicolo, perché a quel punto il sistema effettua uno scan completo di tutti i sistemi e, incrociando i dati rilevati con quelli che si trovano nella “memoria di Hella”, permette di identificare con una precisione superiore al 90% cosa ha provocato il malfunzionamento.
Non solo, in caso di dubbio il sistema può fornire anche una seconda causa, mettendo in evidenza con quale frequenza percentuale la seconda ipotesi si è manifestata.
Se questa soluzione si rivelerà efficace, di fatto permetterebbe un risparmio enorme di tempi e costi sia al riparatore sia all’automobilista finale, perché eviterebbe errate diagnosi e ordini non corretti di ricambi.