Il gruppo di ricambisti si incontra per fare il punto sul futuro della distribuzione ricambi automotive, tra transizione ecologica, crisi delle materie prime e instabilità geopolitica, con un solo obiettivo: trovare opportunità in un momento di estrema incertezza.
“La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso”. Non ha usato la citazione di Albert Einstein, Giampiero Pizza, direttore del Consorzio Assoricambi, ma il senso è quello.
La situazione generale è infatti dominata da un clima di incertezza molto alto, ma è proprio da questi momenti che nascono le più grandi opportunità per le aziende che hanno voglia di investire e affrontano il futuro con spirito costruttivo.
Per capirlo basta vedere come è stato organizzato il Meeting Associati che si è svolto dal 23 al 25 ottobre a Milano, presso l’Unahotels Expo Fiera Milano: pochi voli pindarici e molti relatori legati al mondo dell’industria, per trovare best practice e nuove modalità lavorative che consentano di “transitare” (il titolo della convention era appunto Transaction) da una situazione di comfort degli ultimi anni alle sfide del presente e del prossimo futuro.
Temi di attualità sotto i riflettori
A moderare l’evento è stato Guglielmo Bruni, consulente aftermarket che ha gestito i momenti di incontro durante i quali sono stati analizzati l’andamento del settore e alcune pratiche vincenti che il mondo dell’industria ha messo in atto per contrastare le problematiche odierne come l’aumento delle materie prime, l’aumento dei costi dell’energia e la scarsità di prodotto.Marc Aguettaz, managing director GiPA Italia, Silvano Guelfi per l’Osservatorio IAM del Politecnico di Torino hanno fotografato i classici macro trend dell’automotive, tra guida autonoma ed elettrificazione, evidenziando sia i numeri del nostro mercato (ancora in un momento piuttosto florido, considerando l’andamento generale dell’economia), sia ipotizzando uno scenario futuro, che dovrà fare i conti con il mancato rinnovo del circolante.
Di soluzioni di ottimizzazione hanno quindi parlato Diego Pezzotta di Brembo e Alberto Rosotto di SKF, con l’obiettivo di far comprendere che anche le sfide importanti, come l’aumento dei costi energetici per una fonderia o la complessità logistica per una grande azienda produttrice, possano essere affrontate con un’attenta pianificazione e organizzazione atta a migliorare i propri processi interni.
Ad affrontare invece i temi più strettamente economici ci hanno pensato prima Andrea Giuricin, un noto economista dei trasporti, seguito poi da Luca Montagner, senior advisor & partner Quintegia, che ha portato il punto di vista del mercato originale e della pressione che sempre più arriverà dalle case automobilistiche, sia in termini di controllo del mezzo e sia della sua manutenzione. Infine, Lucio Tropea, CEO Smart Italia, ha raccontato l’inevitabilità della transizione energetica, proponendo una visione tutto sommato ottimistica rispetto alle previsioni per tutto il comparto automotive.
Un convegno fra business e cultura
Ma il momento convegnistico è stato l’apice di una tre giorni meneghina che ha visto coinvolti 110 soci del Consorzio e oltre 60 fornitori di prodotti e servizi, con una presenza di oltre 250 persone all’evento che, come da tradizione di questo gruppo, si è diviso tra business e cultura.È infatti innegabile come questo Consorzio riconosca il valore della “transizione” non solo negli aspetti lavorativi, ma in senso più ampio si adoperi costantemente per cercare nuovi stimoli che portino i propri associati a comprendere la cultura del nostro paese (attraverso le sue eccellenze) e fornire stimoli extrasettoriali che permettano ai vari associati di avere una visione più ampia.