Articoli | 17 November 2022 | Autore: Tommaso Caravani

Gomma e metallo: un matrimonio vincente

Perché questo tipo di ricambio è destinato a crescere nel futuro e cosa sta cambiando nel mondo della gomma-metallo?


La gomma è uno dei componenti fondamentali delle auto: è usata praticamente ovunque e il suo connubio con il metallo è una delle sinergie meglio riuscite nell’ambito della scienza dei materiali.
Introdotta nel 1700 in Europa, la gomma è così strettamente legata al mondo dell’auto, che fu proprio il signor Charles Goodyear, nel 1835, a stabilizzarne la mescola grazie alla vulcanizzazione e renderla utilizzabile nelle attività industriali.

Il fatto che l’inventore di questo processo ha lo stesso nome di una marca di pneumatici non deve però trarre in inganno: è, infatti, solo nel 1898 che nacque l’azienda il cui nome fu scelto proprio come omaggio al geniale inventore.
Da allora, la crescita dell’utilizzo di componenti in gomma è aumentata esponenzialmente, soprattutto perché il legame con il metallo ha permesso di realizzare molte applicazioni che oggi sono considerate uno standard. Da una parte, infatti, la gomma garantisce la flessibilità; dall’altra il metallo può servire ora come punto di ancoraggio, ora come rinforzo del componente.

Ma se il principe dei componenti realizzati con questi due materiali è il pneumatico (al cui interno la carcassa contiene una fitta trama di “fili metallici”), sulle auto odierne la gomma è presente in moltissime parti, con la funzione di rendere flessibili i componenti, smorzare le vibrazioni o trasportare fluidi.
Riguardo questo tipo di componenti, ci sono almeno due fattori che stanno influenzando il mercato: uno legato alla transizione ecologica, l’altro alla globalizzazione.

Nel primo caso, infatti, con l’auto elettrica, si avrà sicuramente un cambio nella composizione dei ricambi, stante che, rispetto ad altri ricambi, il settore della gomma metallo è destinato a rimanere cruciale anche nelle auto completamente elettriche. L’altro fattore riguarda l’approvvigionamento di questi materiali, perché gli scenari geopolitici stanno lentamente stravolgendo le filiere produttive.
Ma andiamo con ordine e iniziamo a vedere cosa, in un’auto elettrica sparirà e cosa è destinato a restare. 

Oggi ci sono domani pure

Una parte importante di ricambi in gomma-metallo, infatti, verrà meno per come la conosciamo: sostanzialmente tutto quello che è legato al motore endotermico. Dai supporti motore agli organi di trasmissione, si assisterà a un ripensamento generale di questi componenti.
Le vibrazioni di un motore endotermico, ad esempio, non sono paragonabili a quelle di un motore elettrico. Eppure anche il motore elettrico avrà bisogno di supporti, sia per evitare la trasmissione di vibrazioni sia per isolarlo dalle altre parti metalliche.

Sparirà anche il circuito di raffreddamento motore, che si traduce in moltissime tubature, ma non quello del riscaldamento e raffreddamento dell’auto, cui si aggiunge la gestione termina del pacco batterie.
Infine, la parte di autotelaio dell’auto, che comprende una vasta gamma di ricambi in gomma metallo è destinata non solo a rimanere invariata, ma probabilmente a veder crescere la sua importanza. Le auto elettriche, infatti, hanno una massa complessiva generalmente superiore a quella di un’auto a combustione interna, che si traduce in una maggiore usura proprio dei componenti mobili.

Si tratta perlopiù di speculazioni, perché come detto più volte dalla nostra rivista, la transizione elettrica avrà tempi molto lunghi e per parecchio ancora il circolante è destinato a rimanere prevalentemente endotermico.
Proprio per questo molte aziende e molte case automobilistiche continuano a investire sul settore dei vari supporti. Uno degli obiettivi dei costruttori auto, infatti, è da sempre quello di rendere più confortevoli le vetture e per farlo la strada della gomma è fondamentale.
I sistemi stanno quindi diventano sempre più complessi e la manutenzione di questi componenti fondamentali nell’esperienza di guida. 

Gomma-metallo: troppo spesso sottovalutati

In questo senso il mondo autoriparativo ha ancora ampi margini di miglioramento. A parte i casi palesi di problematiche, per cui è l’automobilista a segnalare che qualcosa non “funziona” correttamente, infatti, è molto raro che un autoriparatore svolga dei controlli su questi componenti e segnali al suo cliente che sarebbe il caso di provvedere a una sostituzione.

Con l’invecchiamento del parco circolante diventa invece fondamentale controllare l’usura delle parti in gomma-metallo, anche perché, soprattutto la parte in gomma degrada con il passare del tempo e con un circolante che ha un’età media di 12 anni è certo che la maggior parte delle auto avrà componenti dove le parti in gomma sono ormai secche e svolgono male il proprio lavoro.

Basti pensare ai supporti motore (la cui rottura può causare danni importanti) o ai bracci sterzo (che impattano direttamente sulla sicurezza).
Spesso, infatti, si sottovalutano le ispezioni tecniche (che pure le case automobilistiche inseriscono nel capitolato delle manutenzioni ordinarie), perché rappresentano una scocciatura durante il lavoro, ma riportare eventuali anomalie (anche se il lavoro non viene svolto) mette al riparo il riparatore da eventuali contestazioni e problematiche successive all’intervento. 

Come cambia il mondo

Il mondo dei ricambi in gomma-metallo, come tutti i settori della componentistica, ha visto, negli ultimi anni, proliferare produttori e commercianti di questi ricambi.
Eppure la pandemia ha impattato in maniera importante su questa filiera. Storicamente alcuni dei più grandi produttori di questi componenti si trovavano in India e Cina, con un ruolo importante anche della Turchia.

Con l’aumento delle difficoltà di trasporto molte aziende europee e italiane in particolare hanno beneficiato di un incremento delle proprie attività e investito per realizzare componenti sempre più al passo con le moderne tecnologie. Oggi che i costi di trasporto si stanno riducendo e le importazioni dall’Est sono riprese, la pressione su questi componenti sta nuovamente aumentando ma, nel frattempo, gli standard qualitativi richiesti dal mercato sono cresciuti, tanto che oggi bisogna scegliere con attenzione i propri fornitori, perché un ricambio troppo economico può portare problemi.

In ultima analisi, infatti, è sempre l’autoriparatore a rispondere delle riparazione e su alcuni componenti è bene investire sulla qualità.

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