Da distributore nazionale sta diventando un player presente a livello nazionale: insieme a Giuseppe De Vivo, direttore generale di Aldo Romeo Spa, vediamo come l’azienda si sta attrezzando per svolgere questo nuovo ruolo.
Filiale dopo filiale, la Aldo Romeo Spa, si sta costruendo una distribuzione logistica che possa coprire tutto il territorio nazionale; un percorso iniziato oltre 10 anni fa con la filiale di Ancona, ma che negli ultimi due anni ha conosciuto un’importante accelerazione.
Oggi l’azienda è presente con piattaforme logistiche e sedi dirette in ben sei regioni tra nord e sud e punta a continuare questa trasformazione in distributore nazionale.
Ne parliamo con Giuseppe De Vivo, che insieme a un altro “figlo d’arte” (Fabrizio Di Buono) rappresenta il cambio generazionale in azienda e oggi ricopre il ruolo di direttore generale di Aldo Romeo Spa.
Le nuove aperture dello scorso anno delle filiali di Padova e Rende (Cosenza) segnano una accelerazione strategica per Aldo Romeo, ci può spiegare quale?
La strategia della Aldo Romeo Spa è stata enunciata dal nostro presidente Marinella Romeo e si sintetizza nella frase “essere e restare uno dei leader della distribuzione di ricambi auto nel mercato italiano in linea con le mutate esigenze dei clienti e dei componentisti”.
Entro il 2025 l’azienda intende completare la copertura nazionale con filiali green field (cioè costruite ex-novo) o acquisizioni di realtà locali, così come avvenuto fino ad oggi, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei clienti una vasta gamma di ricambi e servizi, attraverso una logistica efficiente e di prossimità in grado di soddisfare le loro aspettative con rapidità ed efficienza, grazie a una forte partnership con i nostri fornitori strategici.
La crescita attraverso nuove aperture e non tramite acquisizioni è una scelta che comporta l'acquisizione di spazi presieduti da altri con ovviamente uno stress sui margini e una maggiore efficienza aziendale.
La nostra crescita è stata, fino ad oggi, mista sia green field, cioè con aperture di nuove filiali, sia attraverso acquisizioni di realtà già esistenti, e sarà così anche in futuro. Valuteremo le singole opportunità caso per caso.
Le concentrazioni in atto nella distribuzione IAM sono anche la conseguenza della ricerca di efficienza e sostenibilità da parte degli operatori, dove il BEP (Break Even Point, il punto di pareggio) è sempre più alto e obbliga a una gestione più attenta e oculata.
Numerose acquisizioni da parte di operatori esteri stanno cambiando il volto della distribuzione nazionale; ritiene che anche gli operatori locali siano chiamati a un cambiamento strutturale?
Il processo di crescita dimensionale dei principali operatori della distribuzione è iniziato da tempo ed è una realtà sotto gli occhi di tutti.
Alcuni operatori hanno gettato la spugna e hanno scelto di cedere le attività a gruppi internazionali; altri invece hanno accettato la sfida del cambiamento, continuando a restare indipendenti e affrontando il cambiamento senza paura, consapevoli dell’importanza della vicinanza anche culturale alla clientela.
Per rispondere a queste sfide, la nostra azienda ha programmato un importante piano di riorganizzazione, ancora in via di completamento, che possiamo sintetizzare in cinque punti.
In primis il completamento del passaggio generazionale, già iniziato nel 2021 con l’ingresso mio e di Fabrizio Di Buono, figlio di Marinella Romeo, nel CDA dell’azienda. In secondo luogo abbiamo creato un nuovo organigramma aziendale, dove sono stati definiti ruoli e responsabilità del management adeguati alla importante dimensione attuale e futura della nostra azienda; nell’ambito di questo nuovo organigramma, a partire dal 1° giugno dello scorso anno, mi è stato assegnato il ruolo di direttore generale.
Sempre per far fronte alla crescita abbiamo deciso di assumere nuovi collaboratori di elevata professionalità in ruoli importanti. A tal proposito abbiamo iniziato anche una collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, per offrire ai giovani talenti neolaureati delle opportunità lavorative con prospettive di integrazione nel nostro organico.
Un altro punto fondamentale è l’adeguamento del sistema logistico alla nuova realtà dimensionale, con l’obiettivo di offrire un migliore livello di servizio, una maggiore disponibilità di prodotti alla clientela, con aggiornamenti dei sistemi software ancora più evoluti e sofisticati.
Infine abbiamo in programma l’apertura di nuove filiali posizionate in città strategicamente selezionate, in grado di garantirci una crescita sostenibile.
Cosa vuole dunque diventare la Aldo Romeo nel futuro nel mercato italiano?
La Aldo Romeo Spa vuole restare e affermarsi ancora di più come una azienda di riferimento della distribuzione IAM, sia per i componentisti, con i quali intende condividere e stringere accordi strategici sempre più stretti, sia per la clientela, cui offrire non solo prodotti ma anche servizi di formazione destinati agli autoriparatori; una formazione sempre più necessaria per la complessità crescente delle autoriparazioni legate alle nuove tecnologie.
Quale valore aggiunto sui clienti può spendere la Aldo Romeo rispetto ad altri operatori nazionali o esteri?
La soddisfazione del cliente a 360 gradi è l’obiettivo che l’azienda persegue da 84 anni, a testimonianza della nostra sensibilità verso le esigenze del mercato.
Tra i nostri punti di forza possiamo citare sicuramente la vasta gamma di prodotti, con un altissimo livello di assortimento e disponibilità; la competitività nelle condizioni di vendita, oltre a una logistica di prossimità.
Inoltre, siamo in grado di offrire un notevole elenco di servizi sia per i ricambisti a cui ci rivolgiamo e sia per le autofficine dei nostri clienti, dando loro l’opportunità di aderire a quelli che consideriamo essere i migliori network del mercato (Bosch Car Service e PuntoPro). Eroghiamo poi un servizio di formazione e assistenza post-vendita attraverso i nostri tecnici, con le attrezzature più moderne ed evolute che fanno parte della nostra offerta.
Concludo con una citazione a cui siamo molto legati: “se non guardiamo al passato saremo costretti a ripercorrerlo, ma se non ci inventiamo il futuro saremo costretti a subirlo”.
Queste parole, attribuite ad Aldo Romeo, il padre di Marinella, racchiudono bene la nostra visione.