Evoluzione, passione e umiltà: questi gli ingredienti della ricetta di Brecav per affrontare con successo le trasformazioni del mercato aftermarket. Ne parliamo con Antonio Braia, AD dell’azienda di Matera.
In Brecav, praticamente da sempre (oltre 30 anni n.d.r.), Antonio Braia, amministratore delegato dell’azienda di Matera, porta nel mondo aftermarket un’esperienza molto articolata e la capacità di guardare al settore con una mentalità aperta e un approccio al mercato orientato alla crescita.
Insieme a lui abbiamo cercato di capire quali sono le tendenze del mercato della riparazione indipendente e come l’azienda pensa di affrontare le sfide del futuro, compresa quella dell’elettrico, che non spaventano Antonio Braia.
Il 2022, che si è da poco concluso, è stato l’anno della ripartenza, sotto tutti i punti di vista. Che anno è stato per Brecav?
L’anno scorso è stato particolarmente impegnativo, per certi versi anche “sfiancante”, perché venivamo da due anni pesanti, ma ci ha dato tantissime soddisfazioni e non solo nei numeri. Grazie ad Autopromotec, Transpotec e Automechanika, siamo tornati a riabbracciarci, a guardare di nuovo negli occhi i nostri clienti, che ci hanno ridato fiducia.
Con la pandemia, le relazioni con i nostri clienti esteri sono state “a distanza”, limitando il grande valore delle relazioni “umane” e “professionali. Infatti, avevamo perso dei piccoli fatturati, ad esempio in Sudafrica o nell’area del Maghreb, ma è bastato rivedersi e parlare pochi minuti con loro a Francoforte per recuperare il tempo perduto, trovando insieme nuove opportunità di business.
Il 2022 è perciò andato molto bene, abbiamo ampliato la rete distributiva con nuovi partner italiani, e siamo pronti ad affrontare questo nuovo anno, puntando sulle nuove linee di produzione avviate negli ultimi anni, con target di mercato diversi dall’aftermarket, valorizzando e confermando le nostre grandi competenze acquisite negli anni e riconosciute dal mercato. Brecav è sinonimo di innovazione, di specializzazione ed è un'azienda orientata alla risoluzione dei problemi, che investe sul capitale umano e che è capace di far emergere i bisogni latenti, dando delle soluzioni.
Se ti dimentichi chi sei, infatti, il mercato comincia a vederti in maniera diversa. Brecav sa chi è oggi e chi vuole essere domani: un’azienda a conduzione familiare, da sempre, fortemente orientata alla specializzazione e che è riuscita a fare cultura con due prodotti tecnici come i cavi candela e le bobine di accensione.
Non bastano, però, solo i prodotti a fare il successo di un’azienda: ci vuole anche un’anima. I rapporti umani, “a costruzione di buone e sane relazioni”, la passione e l’entusiasmo che abbiamo sono solo alcuni degli elementi chiave che hanno permesso a Brecav di arrivare dove è oggi e costruire e raggiungere insieme ai nostri partner nuovi successi.
Qual è dunque la ricetta di Brecav per essere vincente oggi sul mercato?
Sono convinto che ogni successo è un punto di partenza per quello seguente. Per essere dinamici e fare davvero la differenza sul mercato non bisogna mai sentirsi arrivati, ma continuare a cercare di crescere e migliorarsi, sempre con lo stesso entusiasmo. E noi di entusiasmo ce ne mettiamo davvero tanto. A partire dal prodotto: il cavo candela, ad esempio, per noi non è un componente, ma il componente che permette al veicolo di accendersi; per cui il cavo candela è vita, ci permette di rispettare l’ambiente e di risparmiare, sostituendolo ogni 50.000 km.
Io credo che tutto il post-vendita sia diventato sempre più importante in termini di dimensioni e profitti, ma è necessario non perdere il focus ed essere propositivi: se subisci il mercato, il cambiamento e l’evoluzione, vuol dire che non sei stato attento a una serie di dinamiche. Per me, dunque, il segreto per avere successo è saper ascoltare, essere curiosi, ma soprattutto umili, tenendo i piedi per terra ed evitando trionfalismi.
E non sto parlando solo del prodotto, perché nella nostra filosofia aziendale contano molto anche i valori intangibili, la capacità di ascoltare il cliente e offrirgli un servizio personalizzato, direi sartoriale, che risponda in maniera esatta alle sue esigenze. Il nostro approccio è perciò Tailor Made: non andiamo a creare una competizione sul prezzo, ma un valore che deriva dalle esigenze e dai bisogni che il nostro cliente ci chiede. I nostri comportamenti caratterizzano le altre azioni di Brecav. Si parla, infatti, di welfare, di ESG, e se non sei tu il primo a metterli in campo non puoi pretendere dagli altri. Parlare di benessere dei tuoi collaboratori significa ancora una volta osservare, ascoltare e rispondere alle loro esigenze con i fatti. Oggi si parla di risparmio energetico, in Brecav da sempre i nostri macchinari sono ad “aria compresa”.
Anche per questo investiamo tantissimo nella formazione e nel coinvolgimento del personale: con il know-how che abbiamo oggi siamo sempre riusciti a dare una sorta di evoluzione al prodotto, un prodotto sconosciuto a molti, poco riconosciuto per l’importanza che ha sotto il cofano motore.
Se i nostri collaboratori, interni ed esterni, non fossero stati formati correttamente, oggi Antonio Braia da solo non ce l’avrebbe fatta. Faccio un esempio pratico: se un cliente chiama in azienda per un problema, il nostro collaboratore saprà risolverlo come avrei fatto io e risponderà nella stessa maniera in cui avrei risposto io e perciò con educazione, con rispetto e con passione. Oggi, dunque, Brecav non è solo Antonio, Angelo Raffaele e Paolo Braia: da noi la leadership non è verticale, bensì orizzontale. Questo significa che ognuno di noi ha le sue responsabilità e porta a casa il risultato per il bene comune dell’azienda stessa e per il bene del territorio.
Il settore automotive spesso ha difficoltà a trovare manodopera qualificata. Come affronta Brecav il problema di questa carenza nella filiera della riparazione?
Ciò che di fatto Brecav promuove è il valore della persona, dei giovani, perché solo attraverso il coinvolgimento delle persone si possono raggiungere i migliori risultati. Io sono stato davvero fortunato nella mia carriera, perché ho trovato fin da subito figure professionali che hanno creduto in me, che si sono fidate e sono perciò riuscito a guadagnarmi la loro fiducia. Il mio auspicio è che i ragazzi lottino sempre per quello in cui credono: il talento non va mai soffocato ed è per questo che da molti anni siamo in prima linea grazie anche alla nostra Academy Bi3.
Da sempre, infatti, dedichiamo del tempo alle nuove generazioni e organizziamo incontri presso le scuole e le università. Proponiamo ai giovani un vero e proprio percorso e li portiamo qui da noi a Matera, raccontando chi siamo davvero. Brecav non vuole essere solo un “ponte” tra il mondo della scuola e quello del lavoro: vogliamo confrontarci con loro e il nostro obiettivo è quello di trasferire un messaggio. È necessario catturare la loro attenzione, parlare il loro linguaggio ed entrare nel loro mondo, accompagnandoli nella maniera più naturale possibile nel tuo. Spesso le PMI tendono a comunicare male la bellezza del nostro lavoro ed è perciò normale che i giovani non vengano da noi. A loro non interessa quanto sono bravo, ma interessa capire come sono arrivato nel ruolo che ricopro oggi: non mi chiedono cosa produco, ma come lo produco. Non è il cosa, ma è il come.
Dobbiamo fare vedere il bello delle aziende come la nostra, che non è solo fatta di cavi candela e bobine: Brecav ha un suo pensiero ed è una realtà empatica che valorizza il capitale umano. Se oggi Brecav è viva non è perché i prodotti che produce sono i più determinanti nella filiera aftermarket, non è mai stato così, ma è per le persone. Questo è il cuore di Brecav.
Ultimamente, per far arrivare il mio messaggio alle generazioni future, utilizzo un’immagine, quella di un giovane elefante con delle orecchie grandi e una piccola bocca, perché è importante parlare quando è il momento giusto con semplicità.
Perché l’elefante? Credo non ci sia un animale migliore: il pachiderma, infatti, è autorevole e ha un importante significato e simboleggia la potenza, la saggezza, la memoria e la temperanza. Per non parlare poi delle grandi orecchie, che fanno capire quanto è importante ascoltare. Questo è il messaggio che vogliamo far passare e sono questi i valori in cui crediamo fortemente.
Si parla sempre più di transizione ecologica, di auto elettriche e di sostenibilità. Come avete intenzione di muovervi? Come avete reagito al provvedimento della Commissione Europea?
Non entro nel merito delle questioni ambientali, ma posso dire come si è mossa Brecav in questo senso. Per prima cosa abbiamo sentito i partner, fatto un’analisi del circolante e capito i numeri. Sicuramente ci vorrà del tempo prima che in Italia l’elettrico si affermi come consumo di massa, ma i numeri, anche se lentamente, iniziano a crescere e perciò bisogna capire come agire per restare competitivi.
Non temiamo l’elettrico, non ci fa paura, anzi per certi versi dobbiamo anche ringraziarlo perché ci ha aperto nuovi sbocchi e opportunità di business in nuovi mercati internazionali, da noi sconosciuti fino ad oggi. Abbiamo esplorato ad esempio nuove fiere: Brecav negli anni a venire non sarà più solo alle kermesse del mondo ricambi auto, ma si sposta in nuovi settori, grazie alle nuove linee di cavi candela e bobine dedicate a bus, truck e co-generatori di gruppi elettrogeni e in particolare verso i sistemi di alimentazione a idrogeno, che sono al centro dei nostri programmi di investimento R&D, vista l’importante evoluzione da motori Diesel a motori a gas naturale liquefatto e idrogeno.
Le sfide non ci spaventano e non ci hanno mai spaventato. Con il “boom” di internet, della comunicazione con i social, dell’industria 4.0 e dell’Internet of Things (IoT), ad esempio, Brecav non si è mai fatta trovare impreparata e ha sempre puntato su un’evoluzione che potesse aiutare l’azienda stessa e il mercato a crescere. Ma per fare questo è importante capire che lo sviluppo delle competenze e il capitale umano sono due facce della stessa medaglia.
Questo è solo per dire che non ci tiriamo indietro nemmeno in questo caso e che saremo pronti al cambiamento, quando si verificherà davvero.