Il distributore campano I.DI.R. ha inaugurato la nuova sede di Pero (MI) lo scorso marzo: ne parliamo con Mauro Albertinotti, responsabile vendite I.DI.R. per il nord Italia, per capire gli obiettivi e le strategie di crescita che hanno portato a questa scelta.
Recentemente nominato responsabile vendite I.DI.R. per il nord Italia, Mauro Albertinotti ci spiega come l’importante distributore campano riesca a crescere in un territorio fortemente presidiato da importanti e consolidati operatori nazionali.
Milano non sembrerebbe essere una località dove mancano i ricambi; forse un luogo difficile per trovare il proprio spazio…
Gli operatori nel nord Italia non mancano certo; mancano forse degli operatori che abbiano la proprietà alla guida del business e la snellezza operativa conseguente.
I.DI.R., con Emanuele e Alessandro Monzeglio, ha una presa diretta sulle decisioni, che si traduce in una risposta rapida ed efficace al mercato. I.DI.R. Milano è una azienda che vuole, nel tempo, arrivare a rappresentare il punto di riferimento per il miglior rapporto qualità/prezzo dei ricambisti di media e piccola taglia del mercato.
Meno struttura, meno servizi?
Dipende da cosa si intende per servizi. Noi ci siamo chiesti quali sono davvero i servizi che servono ai nostri clienti. Grazie ad Alessandro, che ha forti competenze informatiche, abbiamo sviluppato un e-commerce con alte prestazioni, facile da usare con offerte chiare e trasparenti per i nostri clienti. Velocità di risposta e consegne conformi alle abitudini locali completano secondo noi le esigenze principali.
Niente officine targate e network di fidelizzazione?
Il mercato ha già vissuto dagli anni 90 queste attività; per il distributore targare le officine è un lavoro oneroso e rischioso; creano diffidenza nel ricambista, impongono acquisti canalizzati, possono deludere rispetto alle promesse fatte.
In fondo la nostra natura come distributori è avere la merce, consegnarla più rapidamente possibile e alle migliori condizioni commerciali. Il resto sono tentativi, spesso maldestri, di riproporre un modello difficilmente raggiungibile proposto solo da due componentisti internazionali.
Non è che così sconfessa una sua strategia proposta in una precedente esperienza?
Devo ammettere che sono stato fra i promotori di un network di officine nel quale credevo fortemente. Oggi, dopo le esperienze fatte e alla luce delle dinamiche del mercato della distribuzione di ricambi IAM, credo che la scelta migliore sia quella di svolgere al meglio la missione principale, che è quella di fornire i ricambi ai nostri clienti senza costi aggiuntivi portati da attività che ritengo collaterali al business principale.
L’obiettivo di I.DI.R. è di raddoppiare il fatturato in pochi anni; sarà una impresa raggiungibile?
Il riscontro che abbiamo dal mercato semplicemente migliorando lo stock nel magazzino di Milano è certamente di buon auspicio per il futuro. La nuova sede di Pero, che dovrebbe entrare nella nostra piena disponibilità da gennaio 2024, per poi essere pienamente operativa da aprile, ci darà sicuramente lo slancio per raccogliere appieno il nostro investimento, con la consapevolezza che seguiranno naturalmente delle filiali nelle località di maggior interesse.
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