Articoli | 19 April 2024 | Autore: redazione

RicambistiDay 2024: il resoconto e il video dell'evento

Ce lo insegnano le avventure spaziali dell'uomo che anche gli insuccessi servono a costruire le più grandi imprese. RicambistiDay si conferma anche quest'anno un evento ricco di stimoli per la filiera della distribuzione indipendente. In queste pagine proponiamo una sintesi di quanto è stato raccontato da chi è salito sul palco.


L’edizione 2024 del RicambistiDay è stata un susseguirsi di interventi che hanno messo in luce cosa significa essere imprenditori oggi, sull’importanza di capire che successo e insuccesso sono due facce della stessa medaglia e per questo “l’abitudine al successo” rischia di portare con sé una incapacità di reagire all’insuccesso, mentre ogni difficoltà, ogni fallimento va analizzato per capirne le cause più profonde e cercare così trovare soluzioni che possano permettere di far fronte anche a ciò che al momento non è prevedibile.

È stato questo il fil rouge del RicambistiDay 2024, partito con un intervento davvero “stellare” a cura di Tommaso Ghidini, capo dipartimento di ingegneria meccanica dell'Agenzia Spaziale Europea, che ha presentato il suo libro "Homo Caelestis", per proseguire attraverso un’analisi approfondita del tema con i protagonisti di tutta la filiera: da chi di errori ne ha commessi a chi ha dovuto rimediare a situazioni imprevedibili, muovendosi nel mercato esattamente come una sonda nello spazio infinito.

Un segnale al mercato, ma anche un’analisi approfondita delle sfide attuali e future, dalle case automobilistiche al ruolo del dealer, fino all’impatto della Circular Economy nella filiera del ricambio, senza dimenticare il ruolo dei “big player”, ma anche l’evoluzione della figura del ricambista.

Una mattinata che ha portato molti spunti di riflessione, affrontando direttamente con i protagonisti del settore le criticità e le prospettive di un mercato in evoluzione e che ben è stata riassunta da un pensiero di Winston Churchill: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di andare avanti che conta”.

Analisi di mercato: successo e insuccesso, prospettive e potenzialità

Imparare dagli errori commessi (perché è impensabile non commetterli) e sforzarsi di prevenire l’imprevedibile: partendo da questo spunto e a conferma della necessità di attraversare le esperienze negative affrontandole come opportunità per imparare, sono saliti sul palco imprenditori ben noti che hanno portato la loro testimonianza.

Salvatore Chisari ha raccontato di essersi molto interrogato sulle sue vicende professionali, identificando nella crescita esponenziale non sostenuta da una struttura finanziaria sufficientemente solida e dalla difficoltà nelle relazioni fra aziende e sistema bancario le cause principali dell’epilogo della sua impresa.

Italo Baruffaldi ha poi ribadito che la solidità finanziaria è uno degli elementi che permette di far fronte anche alle difficoltà inaspettate, così come la capacità e possibilità di unire le forze. È poi importante, quando si ha un progetto a lungo termine, crederci e avere la possibilità di investire tempo e risorse per portarlo avanti, sempre però confrontandosi con la situazione del mercato e la sua evoluzione.

A raccontare come far fronte all’imponderabile è Fabio Barboni, di MDR Autocomponenti, un’azienda toscana che è stata fortemente colpita dall’alluvione dello scorso novembre. 
In questo caso l’elemento umano è stato fondamentale: non solo l’unione delle forze fra i dipendenti, che si sono dati da fare per rendere nuovamente operativa la sede, ma anche la solidarietà di fornitori e clienti, che grazie a un rapporto di fiducia costruito negli anni, hanno contribuito ad aiutare l’azienda a risollevarsi.

Silvano Guelfi, del Politecnico di Torino, ha ripreso il tema della solidità finanziaria, parlando di un settore fondamentalmente sano, dove di fatto coesistono due diversi modi di fare impresa: quello familiare, dove il debito è vissuto come un elemento negativo e dunque si cerca in ogni modo di evitarlo, e quello finanziario (più tipico nella distribuzione), dove la corretta gestione del debito può essere un volano di crescita perché porta le aziende a “osare di più”.

Interessante anche il concetto di “abitudine al successo”: una condizione mentale che porta l’imprenditore a vivere in modo inerte la situazione, senza interrogarsi sulle sue ragioni, lasciandosi “trasportare dal vento”. Un “torpore” che non prepara ad affrontare possibili problematiche di una situazione di mercato, quella di questi ultimi anni, dove la crescita è considerata normalità e non eccezionalità.

Il 2024, conclude Guelfi, è l’anno in cui bisogna investire per preservare la salute del settore, perché mano a mano che si normalizzeranno le condizioni del mercato ci sarà bisogno delle risorse accantonate in questi anni.

Una fotografia dell’evoluzione del mercato del post-vendita è quella scattata grazie al contributo di Piero Fornaro di Penske e Ugo Freccia di Spazio, due rappresentanti del mondo dei concessionari, accompagnati da Umberto Seletto. Qui l’attenzione è posta su un cambiamento impensabile fino a qualche anno fa: la collaborazione e le sinergie fra il mondo dei ricambi aftermarket e le strutture riparative dei concessionari. Di fatto siamo di fronte alla trasformazione di un modello di business, secondo quello che viene definito un approccio “laico”, dove cioè si guarda alla qualità dell’offerta e al risultato; dove le concessionarie si stanno trasformando in società di gestione del servizio di riparazione, che permette l’incontro fra mondi finora solo in concorrenza: OE e IAM.

Una alternativa in gran parte ancora da esplorare, almeno nel nostro paese, è quella del ricambio originale usato. Qui la testimonianza di Magnus Tagesson, CEO di Atracco Group, un importante società svedese parte di LKQ e specializzata nel recupero e rivendita di componenti originali smontati da veicoli in rottamazione e rivenduti come ricambi usati (leggi l’intervista, clicca qui).

A chiudere la prima parte di analisi del mercato Piergiorgio Beccari, presidente di A.D.I.R.A, rinnova l’invito non solo ad aderire e sostenere l’associazione, ma anche a collaborare con essa per raccogliere tutti quei dati necessari a portare avanti presso le istituzioni le istanze del settore aftermarket, in previsione del rinnovo del regolamento europeo MV BER, attualmente prorogato fino al 2028. Beccari ha poi raccontato delle ultime sentenze a favore della riparazione indipendente che hanno sancito l’obbligo di rendere accessibili le informazioni tecniche e stabilito gli standard cui si devono attenere le case auto. 

I ricambisti sul palco: la crescita e il cambiamento 

I temi della crescita, delle opportunità del mercato, del valore del servizio e della professionalità del ricambista e della relazione con i distributori sono stati trattati da quattro esponenti che hanno portato la loro testimonianza sul palco del RicambistiDay: Davide Ghioni di Telos Group, Rosario Trovato di CR Ricambi, Filippo Girardi di Eurocar e Riccardo Califano di Autoluce
Dal Nord al Sud del Paese, questi ricambisti hanno raccontato di dinamiche diverse molto legate al territorio in cui operano, ma anche di strategie di crescita che li accomunano.
 
Risalta l’importanza del servizio, inteso come consegne rapide, ma anche come professionalità del banconista. La crescita è un obiettivo comune, ma le dinamiche del mercato impongo una nuova analisi per valutarne la sostenibilità. Aprire nuove filiali non basta se poi non si riesce a offrire il servizio richiesto dal cliente, che significa disponibilità del materiale, anche di bassa movimentazione, consegne rapide, assistenza concreta nel risolvere i problemi, che siano di natura logistica o tecnica. Fondamentale la professionalità del ricambista, e dunque la necessità di formare adeguatamente il personale; dinamiche di concorrenza che a detta di tutti si giocano principalmente sui servizi.
 
Tra le opportunità al vaglio la possibilità di trattare in maniera più strutturata il ricambio originale.

La distribuzione sul palco: la crescita a favore del servizio

La crescita aziendale dal punto di vista della distribuzione: sul palco sono intervenuti Paolo Morfino di Autodis, Marzia Castellani di LKQ Rhiag, Saverio Giglio di Autocom, Danilo Canonico di Demauto.
Il focus è per tutti il servizio al cliente e le strategie di crescita rispondono ai bisogni del mercato: per servire al meglio i clienti ricambisti, che siano realtà grandi e strutturate o ricambisti di dimensioni più contenute, è importante essere in grado di ascoltare i loro bisogni e agire di conseguenza.
 
Come sottolinea Morfino, le dinamiche possono essere diverse, ma la vicinanza al cliente si esprime in una formula che non è solo servizio logistico, ma anche formazione e servizi.
Castellani racconta della necessità di attuare modalità esecutive diverse rispetto al passato, sia per garantire una velocità di consegna sempre più necessaria, sia per crescere insieme ai propri clienti puntando sull’offerta di LKQ Rhiag. 
Nuovi investimenti, aperture di centri logistici e filiali sono parte della strategia di crescita per tutti, con Autocom che dichiara di voler uscire dai confini della Sicilia per approdare al Nord Italia entro il 2025 e Demauto che conferma di valutare la possibilità di nuove aperture.

I gruppi di ricambisti si raccontano

Innovativa anche la formula pomeridiana, che ha dato spazio alle aggregazioni di ricambisti, dai consorzi alle società fino alle associazioni.
Una panoramica che ha portato un po’ di chiarezza sulle attività di ognuno, diventando un nuovo momento di riferimento per la figura del ricambista, che può trovare in un unico luogo tutte le tipologie di offerte collaborative, con tanto di dati e analisi realizzati dalla redazione di Notiziario Motoristico.

Sul palco, intervistati da David Giardino, si sono alternati Davide Ghioni di Telos Group, Bruno Magalotti di Neoparts, Enrico Succo di Groupauto Italia, Giampiero Pizza del Consorzio Assoricambi, Fabrizio Musitelli e Nicola Palmerini di G6 Autoparts, Massimiliano Boffa e Claudio Di Giacomo di inSIAMO, Andrea Veronese di QLT Automotive, Andrea Boni e Cosimo Balenzano di Fe.N.C.A.R..

 

Stampa ricambi in 3D: la proposta SidusTech per l’aftermarket

La startup guidata da William Cappabianca, SidusTech, ha scelto il RicambistiDay per presentare ai protagonisti del settore il proprio progetto, basato su un modo rivoluzionario di usare la stampa 3D. 

Nello specifico, Cappabianca, oltre ad aver ricordato che SidusTech è la prima azienda a offrire al mercato aftermarket un servizio di stampa 3D, ha spiegato quali sono i benefici per le aziende clienti di SidusTech: una maggiore velocità nel reperimento dei ricambi, la riproducibilità nel tempo di questi ultimi, l’abbattimento dei costi di magazzino, maggiori margini dovuti allo snellimento della filiera del ricambio, un incremento della customer satisfaction dovuto alla riduzione dei tempi d’attesa per il cliente finale e un minore inquinamento per l’eliminazione del trasporto su gomma dei ricambi. 
“SidusTech oggi è attrezzata per collaborare con qualunque realtà del mercato aftermarket e i nostri servizi trovano applicazione in qualunque settore abbia la necessità di una ricambistica efficiente”, ha concluso William Cappabianca.

Ringraziamo tutti i relatori, i partecipanti e gli sponsor che hanno permesso lo svolgimento dell’evento e contribuito al suo successo. 

Ecco il  il videoclip dell'ultima edizione, che raccoglie in pochi minuti i momenti salienti della giornata:


 

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