Articoli | 04 March 2025 | Autore: Tommaso Caravani

​Hella: rimanere giovani a 125 anni

Superati brillantemente i 125 anni dalla fondazione, Hella oggi fa parte del gruppo Forvia. Ecco come questo gruppo è passato dai primi fari a etanolo a uno sviluppo incessante di linee e prodotti ad alta tecnologia.


Non capitano spesso compleanni ultracentenari nel mondo dell'auto, e in particolare compleanni che festeggino l'entrata nel terzo secolo di un'azienda. È il caso di Hella, fondata nel 1899 da Sally Windmöller sotto il nome di "Westfälische Metall-Industrie Aktien-Gesellschaft (WMI)". Per un anno, Hella ha attraversato esattamente tre secoli. Il nome Hella, tuttavia, arriverà "solo" (si fa per dire) nel 1908, proprio come denominazione del primo fanale all'acetilene.

Ma se qualcuno si aspettava una giornata all'insegna della celebrazione dei fasti del passato e della storia aziendale, ha dovuto ricredersi subito: l'azienda non guarda indietro. Anche nell'allestimento della suntuosa sala della Triennale di Milano, scelta come location ideale per proiettare l'azienda nel futuro del design, l'unica concessione ai tempi passati è stata proprio l'esposizione dell'originale fanale all'acetilene da cui deriva il nome dell'azienda.

Per il resto, si guarda all'oggi, a partire dai numeri del gruppo Forvia, che con oltre 27 miliardi di fatturato globale è oggi uno dei principali player del mercato della componentistica, e alle prossime sfide del mercato.

Le tre vie dello sviluppo

A inquadrare il contesto ci pensa Marcel Wiedmann, Head of Independent Aftermarket and Workshop Solutions di Hella, che parte dai megatrend del mercato per cercare di intuire cosa cambierà nei prossimi anni.
 
Secondo Wiedmann, "al momento l'elettrico ha rallentato, ma a livello globale funzionerà. Magari con un ritardo di due o tre anni, ma crediamo che ormai la direzione sia segnata e non si potrà più tornare indietro, anche per via degli investimenti fatti dall'industria".

C'è poi la guida autonoma che, sempre secondo Wiedmann, è già presente, non tanto come auto che guida da sola, ma come auto sempre più assistita. In questo caso "è chiaro che dobbiamo puntare ai sensori, ma anche pensare alle officine e alle difficoltà che avranno", poiché per Hella il futuro poggerà molto proprio sull'aftermarket. 
Qui entra in gioco il terzo pilastro del gruppo, declinato tutto in un'ottica di digitalizzazione e sostenibilità.

Differenziare il business: un'attività utile a prevenire problemi

Una delle curiosità più interessanti fornite dal manager di Hella riguarda la strategia del gruppo Forvia nel diversificare il business negli anni.
 
Oggi il gruppo opera in sei core business, nessuno dei quali prevale sugli altri, e si scopre che l'aftermarket pesa meno del 4% del fatturato totale di Forvia. Un fatturato composto in maniera bilanciata dai settori dell'illuminazione, dell'elettronica, della mobilità pulita, degli interni per il primo equipaggiamento, così come dei sedili (il primo business per dimensioni, con oltre 8,6 miliardi di fatturato). 

Questa diversificazione si riflette anche nelle diverse aree geografiche: la regione EMEA pesa "solo" il 45% del fatturato, mentre il resto dei ricavi proviene in maniera più o meno bilanciata da Asia e Americhe. Infine, vi è la differenziazione dei clienti, dove nessuna casa automobilistica ha un peso maggiore del 20%.

Forvia Hella, tra innovazione e crescita

Forvia Hella continua a distinguersi come pioniere nelle tecnologie per la mobilità, con un'organizzazione strutturata in sei business unit, equamente suddivise tra Forvia Faurecia e Forvia Hella. 
Nonostante alcune sovrapposizioni tra le due aree, il punto di forza del gruppo risiede nella complementarità delle sue attività.

Nel settore dell'illuminazione, Forvia Hella vanta una storia di 125 anni, come ha ricordato Noël Caillat, VP Product Management And Purchasing di Hella: "L'azienda ha cambiato nome nel tempo, ma è sempre stata all'avanguardia. Siamo partiti dalle lampade all'acetilene per arrivare oggi alle soluzioni a stato solido. L'evoluzione è stata incredibile: da una semplice lampadina siamo passati a sistemi con 30.000 pixel per pollice." L'azienda è tra i leader nell'illuminazione per il primo impianto, con un forte spirito innovativo sin dagli anni Sessanta, quando introdusse i fari asimmetrici nel 1963.

Oggi Forvia Hella conta 30 stabilimenti produttivi, di cui quattro dedicati ai veicoli industriali, e cinque centri di ricerca e sviluppo. Un veicolo su tre monta fari Hella, uno su quattro utilizza i suoi fendinebbia e uno su cinque i fanali posteriori. 
Tuttavia, come ha sottolineato Caillat, il gruppo non è solo illuminazione: "Hella è attiva nell'elettronica da 60 anni. Abbiamo iniziato con i fari, ma anche con i relè, e oggi sviluppiamo radar e altre soluzioni avanzate."

È stato Alberto Serra, General Manager di Hella Italia, a ricordare le più recenti novità Hella Gutmann Solutions come mega macs S20, il software scalabile per dispositivi Android che si distingue per funzionalità avanzate, e CSC Tool X20, lo strumento multimarca completamente digitale che gestisce da solo l’intero processo di calibrazione ADAS. 
Infine, Alberto Serra ha anche presentato la strategia del gruppo legata al portfolio di prodotti frenanti a marchio Hella e ha sottolineato il rilancio del business nel thermal management per l'elettrico, una scelta strategica che punta a consolidare la leadership nel settore della mobilità sostenibile.

Il futuro della diagnosi

Durante l’evento abbiamo avuto l’occasione di incontrare Ismael Carmena Leon, Vice President Aftermarket of North and South America & Southern Europe di Hella, a cui abbiamo chiesto quale sarà il futuro della diagnosi vista la sempre maggiore presenza di società che propongono sistemi di diagnosi da remoto. Su questo tema Carmena Leon ha le idee chiare: “sicuramente gli autoriparatori hanno bisogno di avere un supporto per alcuni tipi di diagnosi e non solo, tuttavia pensare che queste centrali operative possano risolvere tutti i problemi è un modo semplicistico di vedere il problema” afferma Carmenal Leon.

E prosegue: “In primo luogo infatti, si tratta di servizi a pagamento, quindi utilizzarli per tutto sarebbe impossibile. Inoltre, bisogna inserire una nuova interfaccia in officina e anche questo può essere un limite. Come Hella Gutmann la nostra visione è che lo strumento di autodiagnosi continuerà a esistere, anzi, probabilmente sarà il luogo ideale dove inserire servizi di assistenza remota, perché in questo modo l’autoriparatore può gestire in autonomia la maggior parte degli eventi, avendo anche a disposizione la possibilità di interfacciarsi con una centrale remota connessa con le case automobilistiche per i casi in cui è necessario”.

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Tags: Hella hella gutmann solutions Forvia

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