
La manutenzione e la riparazione dei veicoli ibride ed elettrici richiedono un approccio diversi e attrezzature ed equipaggiamenti differenti rispetto ai veicoli con alimentazione tradizionale.
L'avvento delle auto elettriche e ibride sta trasformando profondamente il settore della riparazione e manutenzione dei veicoli, imponendo cambiamenti significativi nelle competenze richieste agli autoriparatori e nelle attrezzature necessarie per le officine.
Se da un lato la diffusione di questi veicoli contribuisce alla riduzione delle emissioni e all'innovazione tecnologica, dall’altro introduce nuove sfide per i professionisti del settore. Vediamo nel dettaglio come sta evolvendo il lavoro dell'autoriparatore, quali nuove competenze sono richieste e quali strumenti diventano indispensabili per garantire un’assistenza efficace e sicura.
Come cambia il lavoro dell'autoriparatore
Tradizionalmente, il lavoro dell’autoriparatore era incentrato su componenti meccanici come motori a combustione interna, trasmissioni, sistemi di scarico e impianti di raffreddamento. Con l’introduzione delle auto elettriche e ibride, la complessità delle operazioni si sposta sempre più verso la gestione di sistemi elettronici e ad alta tensione.Questo significa che, per rimanere competitivi, gli operatori del settore devono acquisire nuove conoscenze nel campo dell'elettronica, della gestione delle batterie e delle tecnologie di ricarica.
In particolare, l’autoriparatore deve conoscere le modalità di diagnosi e riparazione delle batterie agli ioni di litio, i sistemi di gestione dell'energia e i protocolli di sicurezza per operare su impianti ad alta tensione.
L’intervento su un’auto elettrica richiede, infatti, competenze specifiche per evitare rischi di folgorazione e garantire un corretto funzionamento dei sistemi elettrici.
Nuove certificazioni richieste agli autoriparatori
Per lavorare su veicoli elettrici e ibridi, gli autoriparatori devono acquisire certificazioni specifiche, i cosiddetti “patentini”. In Europa, la normativa CEI 11-27 definisce tre livelli di qualificazione:- PAV (Persona Avvertita): un tecnico con una formazione di base sui rischi elettrici, autorizzato a lavorare su parti non attive dei veicoli;
- PES (Persona Esperta): un professionista con una preparazione più avanzata, in grado di valutare i rischi elettrici e lavorare con maggiore autonomia;
- PEI (Persona Idonea): un tecnico altamente specializzato, in grado di operare direttamente su componenti elettrici ad alta tensione.
Queste qualifiche sono essenziali per garantire interventi sicuri ed efficaci sui nuovi veicoli, evitando il rischio di incidenti e garantendo standard di sicurezza elevati.
Strumenti necessari per l'officina
Oltre alle nuove competenze certificate, le officine devono dotarsi di strumenti e attrezzature specializzate per operare su veicoli elettrici e ibridi. Tra le principali segnaliamo innanzitutto i DPI, Dispositivi di Protezione Individuale: guanti isolanti, scarpe antistatiche, occhiali protettivi e tute resistenti agli archi elettrici.Tra gli strumenti di diagnosi avanzata ci sono i software e gli scanner per l’analisi dei sistemi elettronici, indispensabili per individuare anomalie nel sistema di gestione della batteria.
La stessa gestione delle batterie richiede attrezzature specifiche, quali strumenti per il sollevamento, il trasporto e lo stoccaggio sicuro delle batterie ad alta tensione.
In officina poi è necessario dotarsi di una segnaletica di sicurezza e adibire aree dedicate e delimitate per lavorare su questi veicoli, al fine di prevenire incidenti.
Il service dei veicoli elettrici
Uno degli aspetti fondamentali nella manutenzione dei veicoli elettrici riguarda l’utilizzo di strumenti e tecnologie all’avanguardia per garantire un funzionamento ottimale delle batterie e dei componenti elettronici.Tra gli strumenti essenziali per il service segnaliamo i caricabatterie intelligenti e gli strumenti di diagnostica avanzata.
I caricabatterie intelligenti sono fondamentali per monitorare lo stato di salute delle batterie agli ioni di litio. Questi dispositivi permettono di effettuare cicli di carica controllati, prevenendo il surriscaldamento e ottimizzando la durata della batteria. Inoltre, molte officine stanno investendo in strumenti di diagnostica avanzata in grado di analizzare in tempo reale lo stato delle celle della batteria e individuare eventuali difetti.
Altrettanto importanti sono i tester per cavi e connessioni ad alta tensione. Nei veicoli elettrici, infatti, i cavi ad alta tensione sono soggetti a stress termico e meccanico. Strumenti come tester per cavi HV permettono di verificare la continuità e l’isolamento, identificando eventuali problemi prima che possano causare guasti o malfunzionamenti.
Fluidi refrigeranti specifici per le auto a batteria
Le batterie ad alta tensione generano una quantità significativa di calore, rendendo necessario l’uso di sistemi di raffreddamento avanzati. A differenza dei veicoli tradizionali, che utilizzano liquidi refrigeranti standard per motori a combustione, le auto elettriche richiedono fluidi specifici con caratteristiche dielettriche, in grado di dissipare il calore senza condurre elettricità.L’utilizzo di fluidi inadeguati, infatti, potrebbe compromettere l’integrità del sistema di raffreddamento e ridurre la durata della batteria.
Componenti più soggetti a usura e manutenzione preventiva
Contrariamente ai veicoli tradizionali, che presentano un elevato numero di parti meccaniche soggette a usura (come frizioni, cambi e cinghie di distribuzione), le auto elettriche e ibride hanno una meccanica più semplice, ma con componenti che richiedono una manutenzione specifica.Innanzitutto le batterie: la loro capacità può diminuire nel tempo a causa dell’uso e delle variazioni di temperatura.
Anche i sistemi di raffreddamento sono soggetti a usura e sono essenziali per mantenere le batterie in condizioni ottimali e prevenire surriscaldamenti.
Senz’ombra di dubbio, i componenti elettronici, quali inverter, convertitori e altri dispositivi, sono soggetti a stress termici ed elettrici che possono causare guasti.
Un discorso a parte quello dei freni: nei veicoli elettrici, la frenata rigenerativa riduce l’usura delle pastiglie, ma se non utilizzati regolarmente, i freni tradizionali possono deteriorarsi a causa della corrosione.
Conclusioni
L’introduzione delle auto elettriche e ibride rappresenta dunque una sfida e un’opportunità per il settore dell’autoriparazione. Le officine che sapranno adattarsi alle nuove tecnologie, investendo in formazione e attrezzature, saranno in grado di offrire servizi innovativi e di alta qualità.In questo scenario in evoluzione, l’acquisizione di competenze avanzate e l’adozione di strumenti specializzati saranno la chiave per garantire interventi sicuri ed efficaci, rispondendo alle esigenze di una mobilità sempre più orientata alla sostenibilità.