Articoli | 01 May 2002 | Autore: Sergio Fonzo

Revisioni: gli operatori chiedono chiarezza

Il tema delle revisioni è al momento fonte di grandi dibattiti fra gli operatori del settore, che spesso non ricevono e non sanno come reperire le informazioni necessarie per adeguarsi alle nuove normative. Abbiamo intervistato a titolo d'esempio un nostro lettore, proprietario di un Centro di Revisione, per verificare l'umore del settore.

Il Centro di Revisioni autorizzato AUTO RUGGERI è situato in località Inveruno, a ovest di Milano. Ne è titolare il signor Placido Ruggeri, che può vantare un'esperienza motoristica auto e moto ultra trentennale, maturata lavorando sul campo prima assieme al padre e successivamente in proprio. A questa esperienza pratica si aggiunge l'attività di insegnante di motoristica, svolta per 14 anni presso l'Istituto Tecnico Professionale "Cesare Correnti" di Milano.
Nel maggio 1997 è stato fra i primissimi autoriparatori privati a chiedere e ottenere la concessione per le revisioni periodiche ai veicoli fino a 35q di massa, ottemperando ai requisiti in materia previsti dalla legge 122/92 e dall'articolo 80 del C.d.S. (Concessione numero 8 da parte della ex-MCTC, oggi DTT), recentemente estesa anche ai motoveicoli e motocicli.
Conduce la propria azienda, indipendente, con la valida collaborazione della moglie, della figlia, del genero e di due meccanici specializzati, che frequentano corsi di specializzazione e aggiornamento tenuti dalle più importanti case costruttrici di auto, moto e componentistica, italiane ed estere, tenendosi costantemente aggiornati tecnicamente, così da poter prestare il servizio di assistenza a qualunque marca di autoveicolo.
Dal febbraio 2002 la sua azienda (Autoriparazioni e Centro Revisioni auto e moto) ha ottenuto la certificazione di qualità dei servizi di autoriparazione e di revisione UNI EN ISO 9002:1994, che verrà a breve trasformata in base alla nuova norma internazionale UNI EN ISO 9001:2000 (detta anche VISION 2000).
Dispone di una linea di revisione auto e una linea di revisione moto, oltre che di un'autofficina, un magazzino ricambi e di uffici. Inoltre ha recentemente ampliato la propria attività aprendo un salone di esposizione e vendita di auto di gamma alta.
Lo abbiamo intervistato incentrando il nostro colloquio sulle revisioni periodiche degli auto e moto veicoli, oggetto negli ultimi mesi di notevoli discussioni e anche di polemiche sia a livello istituzionale sia a livello utenza, come testimoniano alcune inchieste condotte da autorevoli periodici rivolti appunto all'utente finale, ultime delle quali quelle condotte da Auto Oggi nel settembre 2001 e ancora nel gennaio 2002, che riportano e documentano abusi e irregolarità nell'effettuazione delle revisioni da parte di Centri di Revisione sia privati sia pubblici. Notiziario Motoristico: Qual'è oggi in generale la situazione del sistema italiano dei Centri di Revisione privati, e quali le prospettive nel medio e lungo termine, alla luce delle modifiche normative introdotte ultimamente dalle istituzioni?
Placido Ruggeri: Il discorso è molto ampio, ed è necessario fare un salto indietro nel tempo per una risposta razionale, ma, prima di tutto, una dovuta premessa, che desidero esprimere con parole chiare e forti: per poter effettuare bene e seriamente le revisioni agli autoveicoli ci vuole un Tecnico, con la T maiuscola, il quale dedichi tutto il suo orario di lavoro al suo incarico; non serve una persona che non sia fisicamente presente alla revisione, oppure che venga a firmare il documento a revisione avvenuta. Egli deve essere presente in sede in forma costante, a tempo pieno, come era richiesto all'inizio, quando chiedemmo e ottenemmo la concessione. Niente di particolare, niente di trascendentale: una persona che ovviamente si tenga aggiornata sia tecnicamente sia su leggi e normative, e che facendo costantemente quel lavoro acquisisca sempre più esperienza e responsabilità. Ripeto, niente di nuovo, ma ci vuole. Ora, questa figura è stata travisata, e in alcuni Centri di Revisione viene sostituita da uno dei meccanici di officina che ha un titolo di studio, o da un diplomato o laureando esterno, che presta la propria opera firmataria con la conseguente perdita di immagine.
E' bene fare chiarezza e parlare seriamente. Un tecnico che possa definirsi tale e che svolga questa attività continuativamente ha un costo; aggiungiamo quello del personale di ufficio, quello delle attrezzature (obbligatorie), quello della timbratura periodica dei libretti metrologici (a prezzo arbitrario), ecc. Poi dividiamo il numero delle revisioni per ogni Centro, e vediamo che tali spese sono insostenibili. La responsabilità è di chi ha cambiato le carte in tavola a giochi già fatti, concedendo contro autocertificazioni, concessioni o permessi improbabili, accompagnati da una carenza estrema di controlli. Questa situazione rende difficile prestare un servizio serio e professionale all'utenza (e qui si tratta di pubblico servizio!): le polemiche con le Motorizzazioni sono puramente gratuite, loro effettuano i controlli che possono effettuare, con le attrezzature a loro disposizione.
Non voglio criticare qualche mio collega che per motivi di sopravvivenza "chiude un occhio", ma chiedo delle regole chiare e uguali per tutti, accompagnate da controlli che ne siano a garanzia.
Attualmente, stanno "inventando" uno pseudo corso di formazione della durata di circa 40 ore, per persone che magari hanno già alle spalle migliaia di revisioni effettuate. Ma chi paga queste ore di lavoro perse? Risposta: noi.
Ora, io mi azzardo a riporre una certa speranza nei contenuti della nuova circolare ministeriale 147/96-BIS che - se verrà veramente e velocemente applicata al 100% - apporterà inevitabilmente una radicale "bonifica" nel settore; e a dimostrazione della mia convinzione in tal senso e della mia ancor viva speranza e fiducia nelle istituzioni, ho intrapreso l'anno scorso la seria, lunga e laboriosa procedura di certificazione di qualità dei servizi di autoriparazione e revisione ISO 9002:1994 che - dopo severissimi controlli qualitativi e verifiche in loco, non soltanto cartacei, ma pratici - mi è stata con soddisfazione assegnata nel febbraio di quest'anno, e la mia azienda è, pertanto, già pienamente conforme alla circolare stessa. A parte le responsabilità istituzionali e professionali da Lei descritte, quale parte riveste il cliente in tutta questa anomala situazione?
Vi sono diverse fasce di clienti, alcuni molto scrupolosi e attenti alla sicurezza della propria autovettura, altri molto meno. Un divario fra i controlli, facilita questi ultimi. Quali potrebbero essere, secondo Lei, i rimedi possibili e attuabili per sanare questa situazione?
I possibili rimedi non sono poi trascendentali, ma è necessaria la volontà di adottarli da parte delle istituzioni che a suo tempo hanno voluto e messo in piedi questo sistema.
Innanzitutto, è necessario applicare la legge e le norme indistintamente per tutti, senza eccezioni e senza favoritismi e, nei casi di infrazione, le relative sanzioni. Sono dell'opinione che questa semplice azione ridurrebbe spontaneamente la quantità complessiva dei Centri di Revisione in Italia, a vantaggio della mole di lavoro pro-centro.
In secondo luogo, è necessario effettuare i dovuti controlli. Non c'è legge che tenga se non ci sono i controlli, e questi vanno effettuati sia sui Centri di Revisione sia sull'utenza, per strada, magari ripetendo le procedure di revisione sulla linea e in presenza del tecnico che le ha effettuate in precedenza.
Infine, informazione e comunicazione. Il trasferimento di competenze dalla DTT (ex-MCTC) alle Province sta creando problemi amministrativi e burocratici. Come stanno le cose per quanto riguarda le revisione dei veicoli a due e tre ruote?
Attualmente si tratta di revisioni rare, che non coprono neanche i costi dell'energia elettrica consumata. I controlli richiesti sono rapidi e sommari.
Il problema sorgerà qualora si dovrà effettuare il controllo dei gas di scarico e della velocità. Tutti siamo a conoscenza delle velocità dei motocicli e del fumo che respiriamo quando li troviamo di fronte a noi, specialmente i due tempi che bruciano olio e benzina. Probabilmente, verrà effettuata una nuova rottamazione per eliminare anche questi ultimi. Infine, signor Ruggeri, quale è la Sua opinione e la Sua previsione circa il ventilato affidamento ai Centri di Revisione privati anche dei veicoli superiori a 35q di massa?
Questo è un argomento che fa gola a molti, ma che dev'essere preso con le pinze, per quanto scotta. Pochissimi operatori del settore sono consapevoli dell'altissima responsabilità che tale tipo di revisione comporta, e di quanta esperienza, pratica e conoscenza tecnica siano indispensabili.
Si pensi soltanto che oltre ai mezzi di trasporto di serie esistono in circolazione un'altissima percentuale di mezzi speciali, fuori serie: mezzi costruiti ad hoc su un telaio fornito dal costruttore, per i quali non esistono standard comuni, ma tutti speciali. Trasporti speciali di merci pericolose, sostanze tossiche, infiammabili, alimentari, surgelati, persone, e via discorrendo in un lungo elenco; e per ogni tipo di impiego esistono specifiche normative da tenere anch'esse presenti in fase di revisione. Se si prende come riferimento quanto è successo, e tuttora succede, nella revisione (privati) dei veicoli fino a 35q, che per la maggioranza sono di serie, penso con terrore a quanto potrebbe accadere per i veicoli pesanti, e non soltanto per quanto riguarda i responsabili tecnici (che dovranno essere persone con una profonda esperienza teorica e pratica, di anni e anni), ma anche per le strutture dei Centri di Revisione, gli spazi, le attrezzature, ecc.
Perciò, preferisco rimandare i miei commenti a tempi successivi, se e quando il ministero "mollerà" anche tale incarico, spero in cambio di severe garanzie.
E, ritornando per un momento su una domanda postami all'inizio riguardo alla disomogeneità di assegnazione delle concessioni/autorizzazioni, ripeto che non sono contrario alla libera concorrenza che fra l'altro è stimolante, previene i monopoli, e si autocontrolla tramite le leggi di mercato, ma tale "libertà" non deve essere poi usata in modo distorto.
In poche parole: chi non ha i requisiti e le credenziali per effettuare le revisioni in modo serio, non deve poterle fare. Mi auguro che questo mio punto di vista possa servire come critica costruttiva e a vantaggio di tutti, operatori e utenti.

Photogallery