Articoli | 26 January 2012 | Autore: Tommaso Caravani

Bosch acquista SPX Service Solution: nasce il gigante della diagnosi auto

Firmato l'accordo per l'acquisizione, da parte dell'azienda tedesca, del colosso americano della diagnostica; se l'antitrust darà l'ok, Bosch è destinata a diventare il player di riferimento nel settore dell'attrezzatura per officina.

L'accordo di acquisizione è stato sottoscritto a New York il 23 gennaio 2012 e la transazione sarà comunque soggetta all'approvazione da parte di diversi organismi che verificheranno il rispetto delle varie pratiche normative. Il prezzo dell'acquisizione è di quelli da far girare la testa: 1,15 miliardi di dollari, circa 883 milioni di euro e il tutto dovrebbe concludersi nella prima metà di quest'anno. Si tratta della più grande acquisizione mai tentata dalla divisione aftermarket automotive di Bosch e destinata a stravolgere il mercato delle attrezzature in almeno tre settori: l'autodiagnosi, l'aria condizionata e il servizio gomme.

Cosa compra Bosch
L'accordo, infatti, prevede la cessione, da parte di SPX Corporation, multinazionale nata nel ramo delle pompe e oramai presente in molti settori (dalle infrastrutture ai processi industriali fino alla trasmissione dell'energia), della divisione Service Solution. Una divisione molto attiva nel settore delle attrezzature e già proprietaria del marchio Robinair, OTC e Tecnotest (frutto di un'acquisizione tutta italiana). Proprio negli ultimi anni, con il crescere dei marchi e con la differenziazione della produzione, SPX aveva riunito, da un punto di vista gestionale, tutti i marchi storici sotto il grande cappello di SPX Service Solution. Una soluzione che sicuramente ha reso più interessante l'acquisto della divisione da parte di Bosch. Oggi SPX Sevice Solution è una realtà internazionale con un fatturato di circa 920 milioni di dollari (circa 660 milioni di euro) e oltre 2.700 collaboratori sparsi in 17 paesi e offre soluzioni e un'ampia gamma di strumenti diagnostici (sia hardware sia software) e di assitenza all'operatore, attrezzature da officina e software per il settore automotive aftermarket, per i mezzi pesanti, i veicoli commerciali e le macchine agricole. Un'offerta, dichiara David Kowalski, presidente di SPX Corporation “che si integra perfettamente con quella di Bosch - che da anni - si dedica con impegno al settore dell'assistenza automotive”.

Una sinergia vincente
Ma se Bosch ha da sempre un'ottima presenza nel mondo della riparazione e delle attrezzature, quali sono i vantaggi nell'acquisire un altro gruppo così grande? Sicuramente, oltre all'ampliamento di gamma, un ruolo cruciale è quello giocato da SPX Service Solution nella strategia di accordi con i produttori di automobili (specialmente in Europa), ma anche sul mercato americano (dove nella vendita di attrezzature Bosch ha sempre sofferto proprio per la presenza di SPX Service Solution).
Un'acquisizione, quindi, che renderebbe Bosch un player mondiale dell'attrezzatura, tanto che Robert Hanser, presidente della divisione automotive aftermarket di Bosch, dichiara senza mezzi termini che questa acquisizione “renderà Bosch uno dei fornitori leader di soluzione per la diagnosi”, proprio perché l'acquisizione consentirà a Bosch di “ampliare significativamente la presenza sul mercato della diagnostica, sopratutto in Nord America, consolidando, inoltre, la posizione di Bosch sui mercati Asia Pacifico ed Europa, in particolare in relazione all'attività con le case auto”.

I punti ancora non chiari
Tra i punti che ancora non sono chiari, tuttavia, rimane sicuramente se Service Solution perderà o meno il prefisso SPX (cosa piuttosto prevedibile, visto che oggetto dell'accordo è la sola divisione Service Solution, mentre SPX dovrebbe continuare per la sua strada, puntando, con l'incasso, a un abbassamento del debito e a investimenti in altri settori strategici), ma sopratutto se l'affare andrà a buon fine o meno. I rischi di questa operazione sono elencati chiaramente proprio sulla pagina di SPX: in questo momento di mercato, con forti oscillazioni del titolo, oltre che pressioni dirette sul settore automotive (come il prezzo del carburante) rischiano di rendere poco certi i dati finanziari di SPX, la qual cosa, nel caso di un netto peggioramento (imprevisto) del valore del titolo, potrebbe in qualche modo inficiare l'accordo. Lo stesso dicasi per il responso dell'antitrust e delle altre agenzie che devono esprimere un giudizio sull'affare: potrebbe essere negativo e impedire la creazione di un mega produttore di strumenti di diagnosi.

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