Un nuovo dealer regionale per Romano Autogas, una “conquista” per un network di installatori che riceve sempre più richieste. Conosciamo più da vicino la “geografia” di Romano.
Il 2012 comincia con un nuovo tassello nella geografia dei distributori a marchio Romano Autogas: da quest'anno, infatti, anche la Sardegna ha il suo distributore. Si aggiunge così un’altra importante tessera nel quadro dei distributori del gruppo, che ora punta non solo a rafforzare il mercato esistente, ma anche ad ampliare le zone di copertura.Capillarmente diffusa sul territorio nazionale, la rete Romano Autogas Workgroup punta sempre più alla qualità del servizio e alla soddisfazione massima dell’utente finale, l’automobilista. E infatti, dichiara l’amministratore delegato Antonio Romano: “è grazie alla buona resa del prodotto che riceviamo sempre più richieste di affiliazione alla rete certificata Workgroup.” E aggiunge: “la rete Romano è un ingranaggio all’interno del quale ogni elemento, ciascuno per la propria competenza, mantiene la sua autonomia di movimento, ma si coordina sempre con tutti gli altri”.
Un traguardo importante
Il 2012 è appena cominciato e, come trapela dalle parole dell’amministratore delegato, sarà un anno che punta al consolidamento dell’importante traguardo raggiunto nel 2011.
Stando infatti ai dati CED del terzo trimestre 2011, elaborati dal Ministero dei Trasporti, la quota di mercato di Romano Srl, rispetto allo stesso periodo del 2010, è cresciuta di due punti e mezzo percentuali passando dall’11,3% registrato nel terzo trimestre 2010 al 13,8% di oggi.
L’azienda partenopea si conferma quindi terzo produttore italiano di impianti a Gpl su scala nazionale e accorcia le distanze dai suoi principali competitor. Un importante successo per l'azienda, soprattutto se si pensa alla regressione generale del settore aftermarket e a quella del mercato dell’auto.
I numeri di Romano sul territorio
“Un buon lavoro è fatto sui territori dalla rete certificata di officine, dealer e assembler, del gruppo – commenta Luigi Romano, direttore commerciale – Oggi siamo circa a 300 centri certificati secondo gli standard richiesti dall’azienda Romano. E sempre più richieste giungono al numero verde per le affiliazioni. Un segnale importante di crescita per Romano e della buona resa del prodotto interamente Made in Italy. E i dati del Ministero dei Trasporti (attendiamo quelli consuntivi del 2011, ndr) dimostrano quanto enunciato”.
Ma analizziamo in dettaglio la geografia di questi centri.
Nei collaudi Gpl suddivisi per le aree metropolitane, Napoli e Roma guidano la classifica, seguite da Torino, che si conferma terza città per trasformazioni in aftermarket. Milano, invece, perde la quarta posizione del 2010, che viene occupata oggi da Bari.
Parlando di regioni, invece, nella geografia di Romano il Lazio è secondo soltanto alla Campania e si pone sul podio con oltre 4.000 collaudi con gli impianti Romano Autogas per il segmento Gpl.
In cifre, nell’area metropolitana di Napoli i collaudi Gpl sono a quota 15.463, mentre a Roma si attestano su 7.781. La città capitolina guida, accanto a Napoli, l’ascesa del costruttore partenopeo, che si conferma primo nel Lazio. Questo nonostante il fatto che rispetto al 2010 la quota di collaudi sia diminuita (4.185 i collaudi Gpl registrati nel 2010 contro i 4.083 del 2011). Il calo, infatti, può essere considerato fisiologico rispetto alla crisi del mercato odierno.
La posizione raggiunta rappresenta dunque la conferma del buon lavoro svolto, un lavoro fatto di sinergia tra il costruttore partenopeo, i dealer e gli assembler. Cresce poi in maniera importante la Campania, che passa dai 3.275 collaudi Gpl del 2010 ai 4.934 del 2011 (sempre terzo trimestre dell’anno), crescono sensibilmente anche Sicilia, Veneto, Lombardia e Puglia.