Articoli | 30 March 2012 | Autore: Giulia Margi

Sonde Lambda Denso: una gamma completa

Un nuovo catalogo dedicato alle sonde Lambda che vuole essere anche una guida per gli autoriparatori:
Denso aggiorna così la propria gamma con 73 nuovi codici.

Non sono solo i 73 nuovi codici inseriti a rendere il nuovo catalogo Denso dedicato alle sonde Lamba un prezioso strumento di lavoro, ma anche tutte le informazioni in esso contenute, pensate proprio per chi deve mettere mano a questo componente così delicato.
Prima di entrare nel merito della nuova pubblicazione, vale la pena sottolineare che Denso ha una lunga storia alle spalle nella produzione di questo componente, iniziata nel 1977, con prodotti sviluppati appositamente per il primo impianto e una gamma completa per l'aftermarket.

La gamma: completa e aggiornata

Oggi Denso propone al mercato una gamma completa e aggiornata, costituita da 362 codici per un totale di 3.558 applicazioni: una copertura completa del circolante e gran varietà di prodotto, con sonde Lambda con o senza riscaldatore (di tipo switching), sia di tipo planare sia a dito, sonde  A/F (di tipo lineare), sensori Lean Burn e sensori al titanio.
Da sottolineare che di tutti i codici presenti a catalogo ben 286 sono referenze OE con esclusiva Denso, che è fornitore di primo impianto di numerose case auto (di costruttori leader quali Toyota, Honda,  Jaguar, Volvo, Mazda, Subaru, Land Rover, Daimler Chrysler, General Motors e Opel/Vauxhall).
I 73 nuovi codici inseriti, già disponibili a magazzino, coprono 1.688 applicazioni quali quelle per Toyota Aygo,
Citroen C1, Peugeot 107, Ford Focus  (98-ON), BMW 1-SERIE (E8X) e VW Golf IV (96-06). L'ampliamento di gamma, oltre ad aver praticamente permesso di raddoppiare le applicazioni disponibili, assicura una copertura per tutti i veicoli europei più diffusi (in particolare per Audi, Volkswagen, Opel/Vauxhall e Ford).
Ricordiamo infine che oltre ad essere presenti nel nuovo catalogo Denso cartaceo, tutti i dettagli relativi a questa gamma sono disponibili anche nella versione Q3/2011 di TecDoc.

Oltre a un catalogo anche una guida

Ciò che contraddistingue l'edizione 2012 del catalogo Denso è la varietà e ricchezza di informazioni contenute e la sua struttura articolata.
Pensato per autoriparatori e distributori che vogliono approfondire le tematiche legate a questo componente e il corretto modo di utilizzarlo, il catalogo si propone come una vera e propria guida alla manutenzione delle sonde Lambda.
La pubblicazione, infatti, contiene una guida all’installazione per sonde dirette e universali e una sezione dedicata all'analisi delle difettologie, con la descrizione delle principali cause di malfunzionamento e le relative soluzioni.
Utile anche la parte dedicata ai suggerimenti pratici per riconoscere la marca della sonda in base al colore del cavo.
Inoltre, è presente una sezione “Domande e Risposte” con all’interno le domande più frequenti quali i compiti delle sonde Lambda, come funzionano, il rapporto stechiometrico e la differenza tra le sonde A/F (Air/Fuel,  aria/carburante) e le sonde allo zirconio.
Infine, il catalogo riporta anche l'elenco dei punti vendita esclusivi delle sonde Lambda Denso.

L’evoluzione delle sonde Lambda

È nella storia della sonda Lambda e delle sue evoluzioni che troviamo la ragione delle diverse tipologie di prodotto disponibili.
I punti focali che hanno guidato tecnici e ricercatori sono stati principalmente due: la velocità di risposta e la durata di esercizio di questo componente. La sonda Lambda, poiché misura la quantità di ossigeno presente nelle emissioni, deve “partire” subito e trasmettere velocemente le informazioni alla centralina del motore, che di conseguenza deve regolare la quantità di carburante iniettata nel motore.
La velocità di risposta della sonda è dunque condizionata dalla temperatura di esercizio (che deve essere raggiunta in fretta), così come lo è la sua durata (sovrariscaldamento e sbalzi termici ne riducono la vita).
Per ovviare a queste problematiche, le sonde Denso sono dotate di un riscaldatore che ne consente l'installazione in zone più fredde del motore, anche a valle del catalizzatore (zona normalmente molto fredda).
Per velocità di risposta, però, si intende anche quella di misurazione dell'ossigeno contenuto nella miscela e della comunicazione delle informazioni rilevate alla centralina motore. Questa esigenza ha spinto i tecnici a sviluppare un prodotto sempre più sofisticato e comandato elettronicamente.
L'applicazione della sonda Lambda al settore automotive risale agli anni 70 e Denso ha iniziato a produrre questo componente per il primo impianto nel 1977.
In base alla tipologia di prodotto, la storia di questo dispositivo può  essere riassunta in sette step.

Anni 70

1. Sonda a dito allo zirconio di tipo 1: per funzionare necessita di essere riscaldata dai gas di scarico, ha una vita operativa breve se sottoposta a surriscaldamento e a fluttuazioni termiche elevate  e non può essere montata a valle del catalizzatore.
La connessione di massa tramite il tubo di scappamento comporta un contatto non ottimale.
2. Sonda a dito allo zirconio di tipo 2: in questa versione viene migliorata tramite cavo, la connessione di massa.

Anni 80

3. Sonda a dito allo zirconio di tipo 3: simile alla versione 1 è però dotata di un elemento riscaldante, che le permette di   attivarsi più velocemente dopo l’avviamento motore e ne consente il montaggio in zone più fredde, con vita operativa superiore, sia a valle sia a monte del catalizzatore.
4. Sonda a dito allo zirconio di tipo 4: ha le stesse caratteristiche della versione 3, combinate con una migliore connessione di massa come realizzato per la versione 2.
5. Sonda al titanio: questa tipologia rappresenta un cambiamento importante  rispetto al componente precedente, poiché i sensori in titanio non necessitano di aria proveniente dall’esterno. Inoltre, funziona anche in presenza di acqua,   risultando così adatta all'equipaggiamento delle vetture 4x4.
6. Sonda A/F: qui la tecnologia si fa più sofisticata grazie a un output lineare e proporzionale, che permette alla centralina motore di regolare la quantità di carburante in modo pressoché istantaneo e di seguire ogni cambiamento in modo più rapido.

Anni 2000

7. Sonda planare: si tratta di componenti più piccoli e uniti al riscaldatore; ciò implica una minor massa da riscaldare, consentendo un tempo di riscaldamento più veloce e una più rapida attivazione della sonda dopo l’avviamento del motore.  

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