Una "fotografia" del mercato della climatizzazione italiano ed europeo tramite il contributo di alcune tra le principali aziende protagoniste del settore.
In questi ultimi anni il mercato dei ricambi ha conosciuto fasi alterne nei volumi e nei fatturati; l'iniziativa degli incentivi alla rottamazione (a partire dal 1997), il ritiro dell'usato da parte delle concessionarie a condizioni assolutamente favorevoli e inedite in passato e in ultimo l'abolizione della benzina rossa, hanno creato in Aftermarket un "vuoto" oggettivo col quale misurarsi, ma il parco circolante è cresciuto e in prospettiva sul medio termine ciò rappresenta una base certa di lavoro potenziale.Una nicchia di mercato però è andata decisamente contro corrente, quella della climatizzazione. Se negli Stati Uniti e in Giappone, i due principali mercati mondiali dell'auto, la quasi totalità dei veicoli da molti anni è equipaggiata con un climatizzatore, in Europa la situazione è ancora molto diversa, ma le cose stanno cambiando in fretta. Negli anni '90 abbiamo assistito a una vera e propria impennata del numero di auto climatizzate in primo equipaggiamento, passando in Italia da 1 su 10 nel 1992 a 3 su 10 nel 1998. Oggi nel nostro Paese oltre il 65% di chi si appresta a comprare un'auto nuova include il climatizzatore tra gli accessori richiesti (o comunque lo trova "di serie" incluso nel prezzo). Senza dover scendere ulteriormente nel merito della questione, questi dati sono già sufficienti per affermare che il mercato della climatizzazione (insieme forse solo a quello del Diesel) rappresenta attualmente il più interessante per le opportunità che offre sia a chi vende ricambi, sia a chi esegue la manutenzione e la riparazione degli impianti. A fianco degli specialisti della climatizzazione, cioé coloro che soprattutto in passato installavano impianti di climatizzazione in secondo equipaggiamento, molte altre officine meccaniche o elettrauto si sono attrezzate per la manutenzione periodica e il ricambio dei gas. Questi nuovi professionisti del settore grazie a corsi di apprendimento e supporto tecnico da parte dei produttori, stanno "imparando in fretta" il mestiere, con beneficio degli automobilisti che possono godere di una loro presenza più capillare sul territorio.
Malgrado la situazione sia dunque in piena evoluzione, il mercato europeo (e italiano) è tuttora meno evoluto rispetto a quelli americano e giapponese. Abbiamo dunque rivolto alcune domande alla multinazionale Visteon, che proprio nel mercato statunitense della climatizzazione è nata e cresciuta fino ai livelli odierni.
Negli Stati Uniti si può dire che la totalità del parco circolante è dotato di climatizzatore, in Europa non siamo ancora a questi livelli (anche per motivi climatici, vedi paesi freddi del Nord) ma grandi passi sono stati fatti negli ultimi 10 anni. Potete raccontare alcune differenze salienti sull'Aftermarket del settore clima tra U.S.A. ed Europa?
Visteon: Ci sono due differenze principali tra il mercato americano e quello europeo della climatizzazione in Aftermarket: quello americano è un mercato più maturo e quindi anche la richiesta di manutenzione dell'impianto di climatizzazione è molto consistente. Ciò significa che le conoscenze tecniche in Europa sono di livello molto più elementare e che quindi bisogna offrire ai distributori e agli autoriparatori maggiore supporto tecnico.
Il parco auto europeo è più vario di quello americano e ciò fa crescere la differenza del livello di complessità di prodotto tra i due mercati; in Europa i distributori devono necessariamente gestire uno stock molto più ampio per soddisfare le richieste del mercato.
Alcune tra le aziende fortemente impegnate nel settore della climatizzazione dispongono anche di una rete assistenziale di installatori specializzati distribuiti nelle varie province del Paese. Rientra nelle strategie future di Visteon realizzare un network di questo tipo in Italia?
Visteon: Per il momento questo non rientra nelle strategie di Visteon per l'Aftermarket del settore "clima".
Dato che Visteon è tra i maggiori fornitori a livello mondiale di componentistica per il primo equipaggiamento, anche nel settore clima, l'Aftermarket di questa nicchia rappresenta comunque un business interessante per Visteon?
Visteon è presente nel settore clima in Aftermarket in Italia solo da poco tempo, ma guardando al futuro, che quote di mercato conta di poter conquistare entro la fine del 2005?
Visteon: Il settore clima è un business chiave per Visteon Aftermarket. Il mercato del clima avrà un'opportunità di crescita del 25% annuo per i prossimi quattro anni e i piani di Visteon prevedono di progredire in linea con questa crescita di mercato.
Il parco circolante europeo è notoriamente molto diverso da quello americano, disponete quindi di un centro di Ricerca e Sviluppo anche in Europa?
Visteon: Nel settembre 2001 Visteon ha inaugurato un centro tecnico a Kerpen, in Germania. Si occupa dello sviluppo di soluzioni avanzate per i sistemi di climatizzazione e alimentazione carburante. Il Centro è responsabile per la progettazione e sviluppo di sistemi e moduli da produrre nei vari stabilimenti mondiali Visteon. Questi comprendono sistemi di riscaldamento e condizionamento, hardware e software per le centraline elettroniche o meccaniche, sbrinatori, prodotti per il raffreddamento degli organi della trasmissione e moduli frontali. Il Centro Tecnico ospita laboratori sofisticati dove vengono misurate le prestazioni dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento, i flussi d'aria e i consumi d'energia. Vengono eseguite prove di sollecitazione e di solidità sia dei singoli componenti sia dell'intero impianto elettrico, nonché prove per rilevare il livello di comfort degli occupanti del veicolo. La severità di queste procedure testimonia l'impegno di Visteon a garanzia della massima qualità e affidabilità dei suoi sistemi di climatizzazione; procedure che contemporaneamente ottimizzano l'impatto ambientale. L'ultimo laboratorio a entrare in funzione è quello dedicato allo sviluppo e al collaudo dei sistemi di alimentazione carburante, che inizierà la sua attività entro la primavera di quest'anno. Se negli Stati Uniti Visteon ricopre sicuramente un ruolo rilevante nel mercato della climatizzazione, tornando "nel nostro piccolo" e cioè in Italia, il nome noto a tutti gli specialisti del settore è stato per molti anni Diavia. Rispetto a Visteon però l'azienda di Molinella ha reso celebre il proprio marchio (in Italia e in Europa) prevalentemente con il lavoro svolto in Aftermarket. Oggi il marchio Diavia continua a esistere, ma solo nel mercato del ricambio, perché com'è noto l'azienda è entrata a far parte della multinazionale Delphi Automotive Systems. Vediamo dunque com'è cambiata la percezione che il mercato ha di un marchio e di un'azienda così ben introdotta.
La forza del marchio Diavia in ambito Aftermarket è sempre stata quella di possedere oltre a un buon prodotto anche una rete capillare d'installatori lungo tutta la penisola. Da quando Delphi ha ereditato quest'esperienza in cosa è cambiata la rete assistenziale?
Delphi: Quando Diavia era un'azienda indipendente, la rete era stata essenzialmente concepita per l'installazione degli impianti A/C. La mission dell'azienda era infatti la vendita di kit di post-montaggio, e la connotazione fortemente "specialistica" delle rete era funzionale a questo obiettivo, contribuendo alla qualità del prodotto installato.
Dal momento in cui Diavia é divenuta di proprietà della multinazionale Delphi, la cultura "multi-prodotto" del gruppo ha chiaramente condizionato il nostro modo di concepire la rete, che da rete di installazione per i kit si é oramai trasformata in vera e propria rete di assistenza per la climatizzazione a 360°, volta soprattutto alla manutenzione e riparazione dei sistemi di primo equipaggiamento.
Allo stesso tempo, dove sussistevano le condizioni abbiamo anche favorito l'integrazione tra rete "aria condizionata" e altri prodotti Delphi, sfruttando la competenza tecnica dei nostri centri per creare preziose sinergie distributive.
Diavia era un marchio ben introdotto solo presso gli operatori del settore o ben conosciuto anche dagli automobilisti? Perchè?
Delphi: Consideriamo Diavia uno dei marchi automobilistici piú noti, tanto che per molti automobilisti Diavia é un vero e proprio sinonimo di "climatizzatore per auto".
Questa notorietá dipende soprattutto dal fatto che l'azienda ha storicamente giocato un ruolo fondamentale per la diffusione della climatizzazione veicolare, promuovendo direttamente presso gli automobilisti la conoscenza dei vantaggi del climatizzatore in termini di comfort e sicurezza di guida.
Nello specifico, Diavia ha saputo attuare strategie vincenti per la promozione del proprio marchio, reinvestendo costantemente una parte significativa del proprio budget a questo scopo. Gli strumenti utilizzati sono stati quelli tipici del marketing dei beni di largo consumo, quali sponsorizzazioni sportive, pubblicitá sui mass media e campagne promozionali ad eco nazionale.
Naturalmente, tutto questo non sarebbe stato possibile se Diavia non avesse avuto un prodotto di qualitá eccezionale, riconosciuto dagli automobilisti superiore a quello della concorrenza.
Manterrete il marchio Diavia o nel tempo contate di sostituirlo definitivamente con quello Delphi?
Delphi: Nei piani strategici della corporation é previsto che, a tendere, il marchio Delphi diventi un marchio "ombrello" per tutti i prodotti della divisione Aftermarket, compresi quelli della linea climatizzazione. In ogni modo, si prevede pure che i vari marchi specifici di prodotto oggi esistenti (Diavia, Freedom, De Carbon, ecc.) continuino a essere utilizzati a fianco del marchio Delphi, almeno finché ogni sub-brand manterrà un certo valore per la clientela e gli automobilisti in generale. Pertanto, vista l'altissima notorietà del marchio Diavia, le nostre previsioni sono che per molti anni ancora questo continuerà a esistere!
Visto che Delphi è tra i maggiori fornitori a livello mondiale di componentistica per il primo equipaggiamento, l'Aftermarket del settore climatizzatori resta un business interessante per Delphi? Può fornirci anche dei dati relativi a quote di mercato e fatturato in Europa e in Italia?
Delphi: Per Delphi, l'Aftermarket in generale rimane una delle aree strategiche di sviluppo più importanti, come dimostra la recente costituzione di una divisione apposita per meglio operare in questo business.
Ciò é particolarmente vero per il mercato della climatizzazione, dove Delphi si trova con un marchio e una posizione competitiva tra le più forti. Diavia é infatti leader in Italia ed in Europa, con market share rispettivamente del 65% e 60%.
I motivi di questo interesse sono piuttosto ovvii, e risiedono nella marginalità notevolmente più elevata che l'Aftermarket presenta rispetto alle forniture fatte agli OEM. A livello Europeo c'è un altro "colosso" che opera in diversi settori tra cui anche quello della climatizzazione ed è Valeo. In particolare nel settore clima anche in Italia la multinazionale francese ha costruito in questi ultimi anni una rete assistenziale molto valida. Ai suoi affiliati Valeo offre molto sostegno a più livelli e chiede in cambio massima professionalità, come si evince dall'intervista che segue.
Nel settore della climatizzazione indubbiamente la forza di un produttore risiede oltre che nei prodotti stessi nella sua rete assistenziale. Valeo offre ai suoi clienti il programma "Valeo Clim Service"; vuole sintetizzare in cosa consiste questo network di officine?
Valeo: La rete VCS è costituita in Italia da tre protagonisti: i distributori ai quali sono collegate le officine Esperto e Riparatore. Il programma "Valeo Clim Service" è indirizzato infatti alla "catena integrata" Valeo - distributore - officina, in termini di formazione, strumenti di diagnosi e comunicazione ed è orientato a soddisfare la crescente ricerca dell'automobilista di un officina che offra servizi di fiducia, ricambi originali, rispetto dei tempi concordati, prezzi competitivi e trasparenti, dialogo e immagine, rispetto dell'ambiente.
Sfruttando a pieno il forte impegno nella fornitura ai costruttori auto di sistemi completi di controllo temperatura abitacolo, Valeo ha scelto di affrontare l'Aftermarket fornendo agli installatori strumenti diagnostici brevettati internamente. Particolarmente apprezzato è il "Clim on line", vuole raccontarcene i contenuti e i motivi del suo successo?
Valeo: Il gruppo Valeo, primo costruttore europeo di componenti climatizzazione e fornitore dei costruttori auto di sistemi completi, vista la notevole crescita dei primi impianti di climatizzazione su vetture di tutte le marche e cilindrate, dà oggi all'autoriparatore una grande occasione.
Infatti, con un parco auto che attualmente conta circa 9 milioni di vetture climatizzate in continua crescita, si è creata una domanda di ricambi, manutenzione e riparazione estremamente interessante per gli autoriparatori.
Valeo crede fermamente che occorra sfruttare a pieno tutte le opportunità che la climatizzazione offre, aumentando così i guadagni grazie agl'interventi di manutenzione che preservano l'integrità e il funzionamento ottimale dell'impianto.
Nell'ottica della soddisfazione di tali aspettative e per aumentare la produttività in officina. tutta la rete Valeo Clim Service (Riparatori ed Esperti) segue corsi di formazione specifici, dispone di un numero verde per l'assistenza tecnica ed è dotata di strumenti brevettati Valeo, per la diagnosi preventiva d'impianto di climatizzazione:
l'AIRTEST che verifica in pochi secondi, a cofano chiuso, l'efficienza del filtro abitacolo tramite la diagnosi del flusso d'aria in abitacolo;
il CLIMTEST che, collegato all'impianto, effettua il controllo dell'efficienza del filtro disidratatore e i test di carica dell'impianto (carica OK - carica bassa - carica alta).
Le officine Esperto VCS dispongono inoltre della stazione CLIM ON LINE, uno strumento interattivo di diagnosi, manutenzione e riparazione che permette agli Esperti Valeo di intervenire su una moltitudine di vetture, fornendo informazioni relative ai componenti, alla loro ubicazione, alla sequenza di smontaggio e di montaggio (grazie ai reportage fotografici passo-passo ), agli schemi elettrici del climatizzatore.
CLIM ON LINE è poi provvisto di un software che identifica, tramite alcuni dati che occorre inserire, l'origine del guasto sul climatizzatore.
Valeo pensa all'aggiornamento annuale dei reportage "on line", quindi gli operatori che si collegano al server centrale hanno modo di verificare le novità sul numero di vetture diagnosticabili, sui guasti riscontrati, o su qualsiasi altro dato necessario.
Nell'Aftermarket europeo del settore clima, quali sono le attuali quote di mercato di Valeo e quali le previsioni per gli anni futuri fino al 2005 compreso?
Valeo: Il gruppo Valeo ha in Europa un tasso di copertura del parco circolante climatizzato dell'83% e una quota di mercato del 26%. Inoltre, più del 50% dei veicoli europei che sono dotati in primo impianto di sistema di climatizzazione, montano un impianto Valeo. C'è un azienda italiana che durante tanti anni di esperienza maturata nel settore della climatizzazione ha scelto la diversificazione come strategia di successo e puntualmente i risultati sono arrivati. Poche aziende al mondo possono vantare un catalogo generale simile a quello della ditta Autoclima, dove nei vari capitoli si spazia da auto a camper, da autobus a carroarmati, da trattori ad ambulanze e così via.
Autoclima rappresenta probabilmente un caso singolare nell'ambito delle aziende del settore climatizzazione per numero di applicazioni diverse dei suoi prodotti. Vuole sintetizzare per quali altri settori, oltre a quello auto, produce Autoclima e se si tratta di forniture di primo equipaggiamento o di Aftermarket?
Autoclima: Autoclima è sicuramente un caso del tutto particolare per molti motivi, non ultimo la sua storia; quando ha iniziato 35 anni fa, produceva persino condizionatori civili. Tutto ciò dimostra quanto l'Autoclima sia per sua indole portata a realizzare da un punto di vista ingegneristico le esigenze del mercato, creando nuove applicazioni per settori molto differenti tra loro. Oggi forniamo impianti di primo equipaggiamento e di Aftermarket oltre che per il settore auto, anche per veicoli commerciali e industriali, mezzi ferroviari, macchine agricole e movimento terra, mezzi militari e addirittura mezzi aerei come gli elicotteri. In effetti, possiamo dire tranquillamente che condizioniamo la quasi totalità dei mezzi di trasporto.
Si può dire dunque che Autoclima gestisca due tipologie di produzione: una d'impianti di climatizzazione standard e una di impianti speciali. Può raccontarci dal lato pratico ciò cosa rappresenti sia per quanto riguarda la progettazione sia per quanto riguarda la realizzazione in fabbrica?
Autoclima: In effetti Autoclima ha due diverse linee: una tipologia di prodotti standard realizzati in serie, pensata in seguito alla comparsa di un nuovo veicolo sul mercato, e questa riguarda soprattutto il settore auto e veicoli commerciali; e una tipologia di impianti speciali che nascono in seguito a una richiesta particolare di un cliente, che normalmente è un produttore o un trasformatore di veicoli, che chiede fin dalle prime fasi della progettazione il nostro intervento. Quindi la progettazione del veicolo e del relativo impianto vanno di pari passo. In questo caso l'impianto è un "unicum" che difficilmente utilizzerà componenti pre-esistenti e che terra conto di esigenze molto differenti rispetto al normale utilizzo dell'aria condizionata. Per fare un esempio su un veicolo militare impegnato in un Paese con temperature elevate è più importante garantire il corretto funzionamento di alcuni elementi elettronici rispetto al comfort dei passeggeri. Quindi le due linee di prodotti viaggiano parallelamente avendo alla base del progetto partenze e destinazioni differenti.
Autoclima è impegnata in decine di paesi, soprattutto in Europa e bacino del Mediterraneo; può raccontarci eventuali differenze tra diversi mercati nazionali? Garantite il servizio di assistenza post-vendita anche nei Paesi esteri?
Autoclima: Per quanto riguarda l'Europa e l'Africa settentrionale non ci sono grandi differenze dal punto di vista tecnologico, è probabile che l'impianto costruito in Italia con standard mediterranei nel Nord Europa possa risultare esuberante, e viceversa per i climi nordafricani leggermente sottodimensionato, ma in relazione alle abitudini e alle rispettive condizioni climatiche degli utenti, possiamo affermare con sicurezza che non esistono problemi nella commercializzazione del medesimo prodotto. Per quanto riguarda l'assistenza siamo in grado di assicurarla in modo omogeneo per tutta l'Europa, riuscendo a soddisfare egregiamente le richieste della nostra clientela; diversa è la situazione nei Paesi africani, dove per motivi culturali e di mercato la nostra presenza diretta è meno incisiva. Comunque in questi casi diamo il massimo appoggio ai nostri interlocutori locali, fornendo tutto il supporto tecnico commerciale e soprattutto la nostra esperienza.
Dopo oltre trent'anni di attività come produttori di condizionatori mobili, avete inaugurato Autoclima Parts Division, cioè una divisione ricambi per l'Aftermarket. Ci può raccontare in cosa consiste esattamente e per rispondere a quale esigenza è sorta?
Autoclima: Indubbiamente aumentando la diffusione degli impianti di condizionamento è cresciuta l'esigenza di fornire ai nostri clienti servizi sempre più specializzati. Per far fronte a queste aspettative abbiamo creato una divisione che potesse occuparsi a tempo pieno delle problematiche legate al mondo dei ricambi, affidando a personale con competenze specifiche e in grado di dare in tempi rapidi risposte qualificate, il rapporto con le officine. Parts Division, la divisione ricambi di Autoclima, non interviene solo sugli impianti della casa madre, ma ha in catalogo prodotti che soddisfano tutte le esigenze del mercato dei ricambi, e questa è un'altra ragione fondamentale della sua nascita. I risultati sono positivi sia per noi sia per i nostri clienti. Da alcuni anni si muove nell'ambito del mercato nazionale della climatizzazione anche la ditta Four Seasons Italy; naturalmente riuscire a inserirsi nel tessuto di un mercato già piuttosto consolidato non è mai facile, ma vista l'importanza e l'esperienza della multinazionale Standard Motor Products Inc. di cui fa parte, è prevedibile che nei prossimi anni la Four Seasons Italy possa incrementare le sue quote di mercato. La sua specializzazione è la vendita in Aftermarket di ricambi per impianti originali.
Tra i vari settori auto, la climatizzazione è la nicchia di mercato stagionale per eccellenza. Dal punto di vista dell'organizzazione e della logistica aziendale può raccontarci come cambia il vostro lavoro durante l'arco dell'anno (numero di persone impiegate, spedizione merci, raccolta ordini, realizzazione cataloghi, ecc.)?
Four Seasons: L'aria condizionata è sicuramente stagionale ma la climatizzazione è utilizzata lungo tutto l'arco dell'anno. Le aziende di questo settore soffrono comunque la stagionalità e la mancanza di una stabilizzazione crea notevoli problemi organizzativi.
Riteniamo che solo le aziende più grandi e forti resisteranno sul mercato, dove andranno a organizzarsi per ottimizzare le risorse durante tutto l'arco dell'anno. La nostra azienda infatti è specialista dell'intero sistema di termico motore e aria condizionata, per tutti i modelli di veicoli presenti sul mercato ivi incluso autocarri e macchine movimento terra.
L'esperienza del mercato U.S.A. ci consente di avere a disposizione cataloghi, informazioni tecniche, tecnologia che sicuramente ci avvantaggiano e ci preparano adeguatamente al crescente mercato.
La realizzazione dei cataloghi e delle informazioni tecniche rappresentano un grande indispensabile investimento, che unito al servizio con materiali disponibili a magazzino e spedizioni immediate, consentirà di offrire ai clienti le risposte necessarie a soddisfare le esigenze della clientela.
Quale forma di assistenza offrite all'installatore e/o al distributore dei vostri prodotti?
Four Seasons: Poiché il mercato del kit di aria condizionata sta rapidamente perdendo volumi, gli installatori offrono oggi un servizio tecnico su tutti gli impianti ivi compreso quelli montati in primo equipaggiamento.
Purtroppo la professionalità è ancora lontana per offrire sicurezza di interventi adeguati e sopratutto per quanto concerne la manipolazione di elementi inquinanti come i gas che fanno funzionare l'aria condizionata. Questo è uno dei punti più gravi di tutta la materia e occorrerà affrontare queste problematiche nelle sedi più adeguate e molto rapidamente se vogliamo evitare ulteriori danni all'ambiente e ai clienti.
In base alla crescita del mercato andrà parallelamente organizzata l'assistenza Aftermarket. La nostra azienda offre tutta l'assistenza tecnica e di prodotto proponendosi come partner di quelle aziende che seriamente affrontano questo mercato e che sono disponibili a migliorare le loro performarce. Essendo un nuovo prodotto in un mercato in crescita regna molta indisciplina e incompetenza, con disorganizzazione e improvvisazione tesa a cogliere opportunità del momento con conseguente disturbo ad una ordinata crescita e sviluppo di un settore molto delicato e importante. A partire dalla metà degli anni '70 la ditta FTS ha sviluppato nel mercato italiano un'attività di riparazione e distribuzione di alcune famiglie di componenti per auto e Veicoli Industriali e tra essi quelli del sistema di climatizzazione. La lunga e per certi aspetti pionieristica presenza sul campo, fa sicuramente dell'azienda di Alba un riferimento di mercato.
Tra i vari settori auto, la climatizzazione è la nicchia di mercato stagionale per eccellenza. Dal punto di vista dell'organizzazione e della logistica aziendale può raccontarci come cambia il vostro lavoro durante l'arco dell'anno (numero di persone impiegate, spedizione merci, raccolta ordini, realizzazione cataloghi, ecc.)?
FTS: Certamente il carattere stagionale di questo settore è ancora facilmente intuibile, anche se le cose stanno rapidamente cambiando e la linea di separazione tra periodi di superlavoro e periodi di relativa quiete si va sempre più assottigliando. Gli impianti sono installati in ogni stagione anche se è fuori discussione che nella bella stagione tutto si muove crescendo esponenzialmente col caldo; l'aumento delle vendite porta inevitabilmente a una maggiore richiesta d'assistenza tecnica. Siamo comunque abituati a questi ritmi e siamo in grado di organizzare l'attività in modo tale da distribuirla in maniera equilibrata su tutto l'anno, relegando nei periodi di "calma" attività quali lo studio di nuovi progetti, la comunicazione, i cataloghi, ecc. e occupandoci nei periodi "caldi" quasi esclusivamente dell'aspetto commerciale (vendita-post vendita). In ogni caso il lavoro interinale ovvia a eventuali lacune di personale.
L'aria condizionata ha rappresentato per parecchi anni un accessorio di lusso che pochi automobilisti si permettevano (almeno in Europa). Negli ultimi dieci anni circa è diventato prima l'accessorio più richiesto e poi un elemento "di serie" a cui nessuno più rinuncia. Questa crescita verticale a livello del primo equipaggiamento che ripercussioni favorevoli ha avuto in Aftermarket?
FTS: Ovviamente, le caratteristiche seriali assunte da quello che pareva essere un accessorio di lusso per pochi, hanno certamente contribuito alla crescita dell'Aftermarket, in principio per quanto concerne i gruppi automobilistici pionieri nell'innovazione e poi per osmosi anche per quel che riguarda la fetta più accessibile di questo stesso mercato. Essenzialmente, la crescita dell'Aftermarket è stata per molto tempo proporzionale all'espansione dei primi impianti. Recentemente però questo rapporto è cambiato, infatti aumentando il numero degli impianti montati di serie, inevitabilmente la fetta di mercato dell'Aftermarket si è ristretta di molto.
Tutto questo però ha portato comunque nuova linfa al mercato del condizionamento, il quale si è prontamente indirizzato verso nuovi campi d'applicazione. Si tratta di una gamma di nuove possibilità che si stendono dal semplice veicolo commerciale, ai più elaborati veicoli militari, e che passano comunque attraverso la richiesta di un numero crescente di persone ormai avvezze al comfort che offre l'aria condizionata durante il lavoro.
Ovviamente che si tratti di impianti di serie o di elaborazioni Aftermarket, la tecnologia è sempre soggetta agli imprevisti e la loro risoluzione sposta l'attenzione sul piano della ricambistica che è, a nostro parere, l'altro grande settore che beneficia di questo sviluppo.
Può esprimere un giudizio sulla professionalità degli odierni installatori in Aftermarket degli impianti di climatizzazione? Sono cambiate le competenze a loro richieste negli ultimi 10-15 anni?
FTS: Sono cambiate moltissimo, venticinque anni fa gli installatori erano costretti ad operare con impianti non perfettamente standardizzati, senza istruzioni e con scarsa documentazione; l'improvvisazione quindi era routine. Oggi i produttori di condizionatori hanno affinato moltissimo i kit, lavorando non solo alla maggior precisione della componentistica, ma anche fornendo istruzioni precise con documentazione fotografica e disegni, in modo da rendere il processo di installazione il più uniforme e agevole possibile.
Dal canto loro anche gli installatori sono molto cresciuti professionalmente, anche se negli ultimi anni, proprio in virtù dei motivi esposti in precedenza, l'evoluzione del mercato ha causato uno spostamento della loro attività verso la manutenzione e la riparazione degli impianti piuttosto che sul montaggio, che diventa sempre meno importante.