Articoli | 15 December 2012 | Autore: Francesco Giorgi

Operazione nostalgia: da che mondo è mondo, le catene da neve… fanno sempre presa

I nostri auguri di Natale a tutti: automobilisti, produttori di componenti automotive, grossisti, ricambisti, rivenditori, riparatori, con una divagazione sulla storia delle catene da neve e sui modellini di qualche tempo fa. Come dire: un caso di aftermarket… in scala

La nevicata che ha imperversato nelle scorse ore in molte zone del centro nord richiama l’attenzione sui sistemi da tenere montati (pneumatici invernali) o da conservare nel bagagliaio (le catene da neve).

E mai come in questo periodo l’argomento tiene banco. In questi giorni, per automobilisti e operatori del settore (aziende produttrici, rivenditori, Associazioni di settore come Assogomma e di difesa dei consumatori) resta sollevata la diatriba su “Catene sì, catene no” iniziata con l’improvviso e discusso emendamento al Decreto Sviluppo del Governo, presentato a fine novembre dai senatori in quota PdL Enzo Ghigo e Antonio Paravia come modifica all’art. 6 del Codice della Strada, nel quale (testuali parole) si fa obbligo di “Prescrivere al di fuori dei centri abitati, in previsione di manifestazioni atmosferiche nevose di rilevante intensità, l’utilizzo esclusivo di pneumatici invernali, qualora non sia possibile garantire adeguate condizioni di sicurezza per la circolazione stradale e per l’incolumità delle persone mediante il ricorso a soluzioni alternative”.

>> Leggi anche: “Inverno 2012 – 2013, guida con neve. Ecco le strade con l’obbligo di pneumatici invernali o catene da neve”

>> Leggi anche: “Per l'infrazione al Codice della Strada relativa alla circolazione senza catene o pneumatici da neve dove tale ordinanza è obbligatoria”

Un emendamento del quale conosceremo la sorte soltanto nei prossimi giorni, quando cioè la leggeremo sulla Gazzetta Ufficiale. Finora, nessuno vieta di viaggiare tenendo a bordo le catene da neve. E questo fa tornare alla mente un interessante discorso legato all’evoluzione di questo sistema per la marcia su fondo stradale innevato, un tempo quasi esclusivo; oggi affiancato dagli pneumatici invernali.

 

Catene da neve: dal 1904 ne hanno fatta di strada!

Dalla loro invenzione (1904, ad opera dell’artigiano americano Harry Delyne Weed) le catene da neve hanno fatto molta strada: miliardi di km. La loro evoluzione è sotto gli occhi di tutti: dalle “catene nude e crude” in uso fino agli anni 70, ai primi modelli ad aggancio più rapido (e dei tipi più disparati: con maglie a rombo, a Ypsilon, a rombi simmetrici e disegno a Y, a scaletta; e ancora: normali o rompighiaccio), fino a quelle attuali a montaggio ultrarapido, come le Maggi Trak.

>> Per saperne di più sulle catene da neve Maggi Group
 

Operazione nostalgia di Natale: l’aftermarket c'era pure nei modellini

Ma per una volta, ci si permetta una breve divagazione. In fondo, il periodo lo consente. Il Natale si avvicina, e se ci aggiungiamo la neve che ci ha accompagnato in questi ultimi due giorni, ecco che in molti il desiderio di tornare bambini torna a farsi vivo.

Quanti, fra automobilisti appassionati e operatori del settore automotive (grossisti, ricambisti, rivenditori, autoriparatori) da bambini hanno giocato con le macchinine? Alzi la mano chi non l’ha mai fatto. E lo sappiamo: alcuni… ci giocano ancora adesso.  E per loro (ma anche un po’ per tutti) abbiamo pensato di giocare un poco anche noi, ma con la memoria.

Aftermarket in scala? C’è stato anche questo! E pure con le catene…

C’è poco da fare: un tempo, complice il fatto che gli attuali device tecnologici non esistevano, ci si affidava di più alla fantasia. Gli stessi produttori di automodelli ci andavano a nozze, e per una decina d’anni (nel periodo d’oro dei modellini in scala 1:24) hanno proposto diverse versioni di auto, tutte accessoriate… secondo la stagione.

Un “aftermarket in scala” composto da portapacchi cromati, ruote di scorta, pale e picconi, taniche e fanalerie supplementari, catene da neve, del quale oggi, complice anche il mutamento dei gusti nei bambini, si è persa la memoria.

Per l’inverno, ad esempio, ecco una bella carrellata di modellini “abbigliati” con tanto di portapacchi e due paia di sci e relativi bastoni.

Li facevano la Polistil, Bburago e Mebetoys (tutte gloriose aziende del made in Italy!), che dalla prima metà degli anni 70, e fino all’alba degli 80, hanno proposto un intero assortimento di… collezione inverno, nella quale (per i Polistil) non mancava una bella spruzzata di neve su ciascun modellino, tanto da rendere ancora più suggestiva la creazione.

Mentre Mebetoys aggiungeva ai modellini una serie di adesivi  di intonazione tipicamente sciistica (tanto per restare in tema); ma – unica nel suo genere! – proponeva un VW “Maggiolone” con le catene alle ruote posteriori!

Ecco alcuni esempi di “aftermarket mignon” in scala 1:24 e 1:25:

BMW 635 CSI “Rossignol” di Bburago (con portasci apribile al tetto per due paia di sci e relativi bastoni)

Fiat 127 Holidays di Polistil (con portasci cromato sul baule e due paia di sci; portapacchi cromato sul tetto con valigie, borse e bastoni da sci)

Lancia Fulvia HF “Spedizione Polare” di Polistil(con pala e piccone sul cofano motore, due taniche sul baule, due ruote con pneumatici chiodati di scorta sul tetto – intercambiabili con le ruote anteriori: fedeltà anche nella riproposizione della trazione anteriore – e bastoni da sci)

Lancia Beta Coupé “Scuola Italiana Sci Madesimo” di Mebetoys (con portapacchi sul tetto, due paia di sci e bastoni)

Porsche 911 “Weekend Davos” di Polistil(spruzzata di vernice tipo neve, con portapacchi cromato al cofano motore per due paia di sci e relativi bastoni)

Volkswagen Maggiolone 1303 “Weekend Kitzbuhel” di Polistil(con portapacchi cromato sul cofano motore – accessorio fedele rispetto al vero -, due paia di sci e bastoni)

Volkswagen Maggiolone 1303 “Kilometro Lanciato Cervinia – Zermatt” (con portasci cromato sul tetto, due paia di sci, bastoni, le catene da neve alle ruote posteriori e quattro fari supplementari all’anteriore).

 

Aftermarket "in miniatura": dove comprare i vecchi modelli accessoriati

Questi indicati sono soltanto alcuni degli esempi di modellini accessoriati che venivano proposti dalle maggiori aziende di produzione di auto “in scala”. Abbiamo volutamente indicato solo quelli che si riferiscono a connotazioni invernali
Ci fosse interessato a scovarne uno, va detto che per i prezzi, qua iniziano le dolenti note. Scordiamoci le proposte da supermercato: qua – purtroppo – siamo nel campo degli obsoleti. D’altro canto, si tratta di modellini prodotti e messi in vendita dalla prima metà degli anni 70 ai primi anni 80; e, oggi, alcuni dei quali diventati piuttosto rari (in special modo il Maggiolone Mebetoys con le catene da neve montate). Gli accessori, poi, fanno lievitare la quotazione.

Se perfetti, siamo nell’ordine delle diverse decine di euro (e alcuni arrivano quasi a sfiorare il centinaio). I siti “istituzionali” per gli appassionati del settore (come quelli dai quali abbiamo attinto i link) servono come metro di paragone, insieme ai modelli messi in vendita sui principali siti di aste online (Ebay, tanto per intenderci).

Ecco, negli anni 70 (ma pure negli anni 80) i bambini e i ragazzi giocavano così. E facevano volare la fantasia. Magari, alcuni di loro hanno, con il tempo, scoperto la propria passione proprio in questo modo, e dopo averla trasmessa alle auto “vere” e all’aftermarket, non l’hanno più abbandonata.

Ci si divertiva di più, o i ragazzi si divertono di più adesso? Noi non abbiamo dubbi. In ogni caso: buon Natale, amici!

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