Commissionato dal settore sulla concorrenza della distribuzione auto della Commissione Europea, uno studio propone un’interessante visione sulla sfida tra il canale autorizzato e quello indipendente.
Gli effetti della BER non sono stati così incisivi come l’ex presidente Monti si aspettava, ma in una certa misura stanno iniziando ora a dare i loro frutti. Sono questi gli spunti principali dello studio commissionato dalla Commissione Europea sugli effetti della direttiva sul mercato. Per esempio le informazioni da parte delle case stanno iniziando a circolare più facilmente che in precedenza, ma la situazione per il comparto dei ricambi legato al mondo indipendente è ancora difficile.Basti pensare al ruolo sempre più predominante che le case stanno acquisendo su questo mercato: il crollo dei margini derivanti dalla vendita di auto nuove ha creato una dipendenza di queste aziende proprio al canale astersale, che è diventato negli ultimi anni un’importante voce nel bilancio. La crescita dell’importanza del canale aftermarket ha altresì spinto le case a investire nell’aftermarket e migliorare l’efficienza della propria rete di vendita di ricambi.
Ricambi: cresce la competizione
La principale conseguenza dell’ingresso massiccio delle case nel mercato dei ricambi è un’aumento della pressione sui prezzi, che nell’ultimo periodo sono notevolmente scesi. La reazione del mercato indipendente, sia dei produttori sia dei distributori, è stata quella di aggregarsi in strutture più grandi di distribuzione e in consorzi. Aumentando il proprio potere di acquisto, infatti, il canale indipendente ha potuto risultare notevolmente competitivo nei confronti delle case. L’aggregazione ha favorito anche un risveglio tecnologico del comparto indipendente, che oggi può contare su strutture logistiche ben organizzate e più efficienti, in modo da ridurre i tempi di consegna fino a essere competitivi con le reti autorizzate.
Un’altra conseguenza dell’incremento della competizione tra il canale autorizzato e quello indipendente nella distribuzione dei ricambi riguarda l’accesso invece i rapporti commerciali che si sono stretti tra i due network. Se infatti sono sempre più gli indipendenti che acquistano parti di ricambio presso le reti autorizzate, l’accesso da parte di autorizzati e concessionari a distributori indipendenti risulta ancora limitato. Questo nostante le opportunità offerte dalla BER. Un ruolo fondamentale in questo particolare tipo di vendite sembra essere svolto, anche in questo caso a favore degli autorizzati, dalla risorsa internet. Grazie ai portali di vendita, infatti, è sempre più semplice l’approvvigionamento. In definitiva, il mercato dei ricambi sembra essere ancora controllato dalle case, ma i produttori di ricambi e i distributori non sono necessariamente dei comprimari. Basti pensare alle grandi aziende di produzione di ricambi, che riescono a competere alla pari con i ricambi OES (ad esempio Bosch ed Hella).
In conclusione, gli effetti della BER sul mercato dei ricambi non sembrano aver beneficiato di un abbassamento degli ostacoli per gli indipendenti di raggiungere lo status di cui godono gli autorizzati. In alcuni paesi (come nel caso di UK e Germania) ci sono chiare indicazioni che alcuni costruttori automobilistici hanno parificato gli indipendenti al ruolo dei propri distributori autorizzati.
La differenza di standard qualitativi rende però difficile la parificazione gli indipendenti agli autorizzati, mentre appare chiaro che i dealer e le officine autorizzate non hanno ancora sfruttato a pieno tutte le opportunità offerte dalla legge Monti, tanto che secondo lo studio effettuato dalla commissione gli autorizzati continuano ad acquistare una quota tra il 97% e l’85% dei propri ricambi direttamente dalla casa madre.
La situazione è cambiata negli ultimi anni, con una sempre maggiore presenza delle case, visto che secondo i più grandi produttori di ricambi in Europa sono almeno otto gli anni in cui le case hanno aumentato la presenza nell’aftermarket, quindi da prima dell’introduzione della BER. Inoltre, nonostante queste considerazioni, la rete distributiva indipendente detiene ancora oltre il 50% del totale del mercato dei ricambi.
Una della maggiori opportunità per gli indipendenti è poi la possibilità data dalla nuova definizione di “ricambio originale” introdotta dal regolamento 1400/2002. la definizione di originalità con questa norma non è più legata al produttore, ma dell’auto, ma a specifiche tecniche del componente stesso, ma in termini di impatto la nuova definizione ha avuto un rilievo limitato.
Riparazione: l’autorizzato cresce di più
Secondo la Commissione Europea, nel capitolo tre degli effetti del regolamento Monti sul mercato della distribuzione automotive, l’evoluzione delle officine tende leggermente verso gli autorizzati nei 12 paesi dell’Unione. In particolare, in alcuni paesi come Germania, Italia, Polonia, Olanda e Portogallo, questa tendenza sembra più accentuata che altrove.
Per qualsiasi tipo di rete, autorizzata o indipendente che sia, comunque il mercato sembra dare segnali contraddittori e alcuni macro elementi ne influenzeranno nel bene o nel male l’andamento. Da un lato, infatti, c’è un costante aumento delle dimensioni del circolante europeo, l’evoluzione del processo di riparazione (per cui si tende sempre più a sostituire piuttosto che riparare) e il costante miglioramento delle mappe stradali in Europa possono aumentare la domanda di prestazioni di Service. D’altra parte i veicoli stanno diventando sempre più efficienti e necessitano di una sempre minore manutenzione, così come le limitazioni sul traffico imposte dalle realtà locali per limitare l’inquinamento stanno riducendo la media dei chilometri percorsi dalle auto europee.
In termini di punti di riparazione, in ogni caso, si è verificata una netta riduzione delle officine autorizzate (circa del 12%) negli ultimi due anni, con alti picchi in paesi come Danimarca, Spagna, Francia, Italia, Polonia e Svezia, dove il calo è stato più marcato.
Anche gli indipendenti non stanno però crescendo. Ma il vero cambiamento in seno agli indipendenti è rappresentato dall’espansione delle reti organizzate. Una espansione fortificata anche dal coinvolgimento dei produttori di ricambi, che sembrano vedere nelle reti indipendenti un modo per bypassare le case e competere direttamente con i propri clienti. Al contempo i grandi network di officine possono accreditarsi di una maggiore professionalità ed esperienza tecnica.
Lo sviluppo di questi gruppi ha di fatto attenuato le differenze tra i riparatori autorizzati e gli indipendenti. Gli sviluppi futuri, come un probabile aumento dell’attività multimarca da parte degli autorizzati, potrebbe rendere queste differenze ancora minori.