Il costruttore di strumenti di diagnosi e autodiagnosi multimarca ha presentato a Roma due nuove soluzioni per l'autoriparatore, abbiamo colto la palla al balzo per cercare di comprendere meglio come Texa vede il futuro della manutenzione.
Texa lancia a Roma due nuove proposte che rappresentano due direzioni precise di business: una legata al contenimento delle spese per l'officina indipendente, l'altra che rilancia l'autodiagnosi come servizi: abbiamo assistito alla presentazione di queste due nuove soluzioni e abbiamo deciso che fosse il momento per fare un po' di chiarezza sul futuro dell'autodiagnosi e del mercato della riparazione.Ci sono, infatti, tematiche che da sempre riguardano il settore della riparazione e a cui spesso nessuno riesce a rispondere: si riuscirà mai a risalire all'allestimento di una vettura partendo dal numero di telaio? Cosa si potrà fare con l'entrata in vigore della normativa Euro 5 e in particolare come funzionerà il pass-thru? Abbiamo girato queste domande a Emanuele Cavalli, responsabile tecnico di Texa, che studia gli strumenti di diagnosi di domani e ha un quadro più chiaro della situazione.
Si riuscirà mai a risalire alle informazioni su modello e allestimento di una vettura partendo dal VIN (vehicle ideintification number, in pratica il numero di telaio con alcune informazioni aggiuntive)?
C'è un certo fervore, o quantomeno si discute in maniera diffusa di questo argomento in sede comunitaria, anche se non si tratta certo di una tematica “nuova”. Purtroppo in un caso come questo, quando cioè bisogna mettere d'accordo realtà importanti come i produttori di auto, ricambisti e tutto il mondo dell'aftermarket la questione si complica parecchio, perché ci sono molti interessi in gioco.
Tuttavia esistono forti legami tra le omologazioni Euro 5 e questo problema, sia per quanto concerne gli aspetti ecologici sia per i servizi post-vendita. La speranza è il passthru (la tecnologia che permette di rimappare le centraline dell'auto attraverso i dati forniti direttamente dalla casa madre n.d.r.), che noi abbiamo già presentato all'Autopromotec di Bologna, ma ci sono ancora dei problemi: noi ci siamo dati da fare con tutti i produttori di auto per attivare questa tecnologia, ma la situazione non è ancora definitiva. Da parte nostra abbiamo realizzato un hardware compatibile con le specifiche pass thru, ora è necessario che i produttori aprano i canali verso i loro server. Servirebbe anche una maggiore collaborazione tra le case e i produttori di attrezzature per quanto riguarda l'uso e la fruibilità del servizio. Ricordo che tale tecnologia è già ampiamente utilizzata in America, tuttavia le case che già operano in quel mercato, oggi sono ancora indietro in Europa. Si tratta di una classica strategia di mercato per mantenere il controllo, peccato che la normativa è stata fatta per consentire ai produttori di attrezzature di conoscere i protocolli per poter accedere ai vari server e quindi agli autoriparatori di poter effettuare il ripristino di una vettura anche se non sono legati al marchio automobilistico.
Cosa si potrà fare con questa tecnologa e perché è così importante?
C'è da dire che questa tecnologia è utile solo per quelle operazione di configurazione spinta, cioè tutte quelle attività che oggi sarebbero fuorilegge: non tutti sanno, per esempio, che, chi oggi copia una chiave, commette un'operazione illegale. Il pass thru dovrebbe superare questa problematica. La legge, infatti, permette all'officina generica di fare operazioni sulla programmazione delle centraline rimanendo nelle specifiche della casa, che si guarda bene dal divulgarle.
Oggi sul mercato esistono vari software che permettono di aggirare in maniera più o meno subdola le protezioni delle centraline auto e fare certe operazioni di rimappatura, questo sia a livello di automobilista sia di meccanico; è bene che si sappia che tali operazioni violano molte leggi di proprietà intellettuale e di sicurezza della vettura, rendendo così il meccanico responsabile di quella che è, a tutti gli effetti, una manomissione.
Questa visione della diagnosi quindi sarà uno strumento in più per l'officina per lavorare nei limiti della legge. Si tratta comunque di una tecnologia che sarà sempre in parallelo alle altre attività di autodiagnosi e non andrà a sostituire il normale lavoro dell'officina nella ricerca dei guasti.
La funzione pass thru sarà utile anche come banca dati? In buona sostanza, si portanno utilizzare le informazioni della casa per conoscere la "storia" della vettura?
Questa è una opzione che deciderà il mercato, però è importante ricordare che il pass thru è a pagamento e il prezzo lo decide il produttore di automobili, quindi, secondo la mia personale opinione, credo che sarà utilizzata solo per determinate operazioni complesse di ripristino, per il resto rimarrà lo strumento multimarca. Dico questo perché è vero che con questa tecnologia potremmo accedere ai dati del costruttore, ma con il formato e i dati decisi dal produttore stesso. Quindi, per fare un esempio, per operare su una Bmw o una Renault l'autoriparatore dovrà seguire procedure diverse, seguendo istruzioni specifiche per quel signolo modello di autovettura su cui andrà a intervenire. Per questo riteniamo che il pass thru sarà utilizzato solo per funzioni specifiche: un'alternativa valida rispetto al portare l'auto dal concessionario, aumentando così il margine dell'officina.
Cosa cambierà nel settore dell'autodiagnosi nei prossimi anni?
La nostra è una nicchia di settore, quindi ha delle dinamiche rallentate rispetto a quelle generali: ma oggi assistiamo ad alcuni importanti cambiamenti. Nel breve futuro vedremo un forte ingresso di auto ibride ed elettriche sul mercato, un futuro che è stato ravvicinato dalla crisi economica: comprare una citycar con la capacità di ricarica di notte che consente di risparmiare e ridurre l'inquinamento a un prezzo simile a quello di una vettura tradizionale sarà una molla importante per il mercato, quindi appena queste soluzioni saranno sul mercato saranno molto competitive e attraenti per gli utenti.
Alle autofficine sarà richiesto uno sforzo importante per aggiornarsi su queste nuove vetture, perché ci sarà poco tempo.
Si parla tanto di internet in questo periodo, ma la rete quanto è veramente utile per l'officina?
Noi crediamo da tempo nella potenza di internet. La nostra funzione “cerca”, sviluppata in collaborazione con Google, è stata accolta molto bene dagli autoriparatori, che hanno compreso la potenza di questo strumento. Detto questo è un dato di fatto che sta crescendo la connettività dell'officina, noi lo verifichiamo con mano vedendo il numero di aggiornamenti effettuati on-line. Questo porta con sè nuove possibilità, ma anche nuovi problemi: su internet esistono alcuni gruppi di lavoro e portali che si pongono come piattaforma di scambio di informazioni tecniche. Il problema è che è difficile la moderazione: si trovano spesso informazioni non corrette, e l'esperienza del singolo ha bisogno di un controllo, per capire se il suo intervento è corretto o meno. Noi abbiamo quindi deciso di proporre delle informazioni filtrate attraverso lo strumento, che poggia su internet come infrastruttura di comunicazione e non in un portale dedicato, creato e gestito dagli utenti, al momento riteniamo che sia ancora una formula vincente.
Due “strumenti” per l'officina
Axone Smart
In un periodo non semplice per l'economia Texa pensa agli autoriparatori con un nuovo prodotto che va incontro alle esigenze di risparmio degli operatori. Axone Smart è il nuovo strumento di diagnosi presentato nell'ambito di Automechanika Roma: pensato per chi non ha necessità di uno strumento a “tutto tondo”, ma che espleta tutte le funzioni di autodiagnosi oggi necessarie anche per interventi di “base” sulla vettura del cliente. Axone Smart riceve in dote tutte le funzioni di autodiagnosi del più completo Axone Direct, che ne garantisce la stessa qualità di funzionamento e copertura del circolante (la banca dati è la stessa) a scapito delle informazioni tecniche e della connettività con altri dispositivi e a internet. Di contro, si pone sul mercato con un prezzo accattivante. In particolare Axone Smart sarà disponibile in due versioni: light e plus. Il primo è dedicato alle officine che sanno già quale tipo di interventi eseguono con maggior frequenza (come la sostituzione delle pastiglie freno o il cambio olio) e magari hanno solo la necessità di spegnere le spie di service; Plus, invece, integra anche una parte di informazioni tecniche utili per svolgere il lavoro (è comunque possibile “upgradare” la versione light in qualsiasi momento).
OBD Log SW
L'altra novità che Texa ha mostrato durante la kermesse romana è la nuova versione di OBD Log, lo strumento che, montato a bordo della vettura, ne registra le anomalie di funzionamento durante l'utilizzo da parte dell'automobilista e che consente all'officina di verificare eventuali guasti senza tener “bloccato” il cliente. A essere rinnovato è stato il software di diagnosi OBD Log SW, cui sono state implementate nuove funzioni richieste dagli stessi meccanici che lo hanno provato. Oggi è quindi possibile monitorare ogni singolo viaggio effettuato dalla vettura (anche se fornita di sistema start e stop) ed è stata inserita la possibilità di stampare il report di diagnosi effettuata tramite lo strumento, un 'arma in più per l'autoriparatore nell'ottica di fidelizzare il proprio cliente. Sono stati inoltre aggiunti circa 60 parametri monitorizzabili tramite lo strumento, tra cui quelli legati ai valori allo scarico (sensori ossigeno, sonda Lambda eccetera) particolarmente utili anche per le auto con alimentazione a GPL e metano. Proprio attraverso l'analisi di questi parametri, infatti, è possibile tarare in maniera più performante l'impianto, dando così un ulteriore servizio agli automobilisti che hanno scelto questo tipo di vetture. In un'ottica di servizio all'officina il nuovo software sarà scaricabile gratuitamente per tutti coloro che hanno già acquistato OBD log.
Approfondimenti:
www.texa.it