Articoli | 01 April 2013 | Autore: Massimo Gentile e Gunjan Sharma (*)

La nuova mobilità e l’aftermarket

Come cambia lo scenario automotive alla luce delle nuove esigenze di mobilità sostenibile e le possibili conseguenze sull'aftermarket.

Il futuro dell'industria automobilistica sta cambiando e sta cambiando il nostro rapporto con l'automobile. Fino ad oggi è stato considerato importante avere la proprietà di questo bene, che, oltre a essere un mezzo di trasporto, in molti casi è stato anche un simbolo di status e di emancipazione. Tutto questo può cambiare in futuro e questo fenomeno causerà un cambiamento nell'aftermarket, vediamo di analizzare l'insieme delle ragioni di questi cambiamenti e le probabili conseguenze.
 
Che cosa sono i servizi di mobilità?
Vi è mai successo di sentire l’esigenza di comprare un veicolo elettrico, ma di doverlo provare prima? O aver desiderato noleggiare uno scooter, nell’intenso traffico cittadino, per quei pochi chilometri che dividono la stazione della metropolitana dal vostro ufficio? O avete semplicemente desiderato noleggiare un veicolo multiuso comodo, per fare i viaggi del fine settimana con gli amici o la famiglia? Se la risposta è sì a una qualsiasi di queste domande, allora siete un potenziale cliente dei servizi di mobilità.
I servizi di mobilità sono un ibrido tra veicoli noleggiati, i servizi dell'automobile club e il carpooling (car sharing). La caratteristica distintiva dei servizi di mobilità è il fatto che sono altamente personalizzabili secondo le singole esigenze e gusti, sono meno costosi e, fattore molto importante, offrono un mezzo di comunicazione urbana altamente flessibile e facile da usare.
 
Esempi pratici di mobilità
Attualmente il 50% della popolazione mondiale vive in una città, entro il 2050 si prevede di raggiungere il 70%. Le principali città stanno offrendo i migliori mezzi di mobilità. Le preoccupazioni ambientali, gli obiettivi di riduzione delle emissioni e dell'inquinamento da CO2 hanno indotto le città ad adottare mezzi di trasporto sempre piú puliti e più efficienti. 
Per esempio, con la sigla CIVITAS (sostenibilità - città - vitalità www.civitas-initiative.org), iniziativa dell'Unione Europea, la Spagna iniziò un programma di gestione della mobilità. Il governo locale ha fornito incentivi agli individui che utilizzavano mezzi di trasporto più sostenibili (ad esempio autobus, sistema di biciclette pubbliche e private), al fine di ridurre il numero di veicoli privati in circolazione e quindi ridurre la congestione del traffico e l'inquinamento.
Numerosi anche gli esempi di soluzioni di mobilità alternative promosse dai privati. 
Per esempio, tra i costruttori auto, Daimler è stato uno dei primi a fornire soluzioni di mobilità. Nel 2008, la casa automobilistica tedesca ha lanciato la sua soluzione di mobilità chiamata car2go a Ulm, in Germania (www.Car2Go.com). In pratica, una volta che un utente si registra, ottiene una smart card e dopo aver pagato e riservato un veicolo può andare in qualsiasi punto fortwo del programma car2go, inserire la smart card e… guidare. Una volta raggiunta la destinazione può chiudere la macchina e lasciarla lì. Attualmente, il programma car2go è presente in diverse città europee e americane. 
In modo analogo, nel 2009 Peugeot ha lanciato il suo servizio di mobilità chiamato Mu in Francia (www.mu.peugeot.fr). Attraverso questo servizio, è possibile noleggiare uno scooter, un'auto, un'auto elettrica, un minivan, un’automobile sportiva o anche una bicicletta. Mu è attualmente operativa nella maggior parte delle principali città europee, incluse Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. 
JoinUp Taxi, invece, è una nuova applicazione per smartphone, attiva in Spagna, che consente di condividere i viaggi in taxi (www.joinuptaxi.com/es). L'operazione è molto semplice. L'utente deve selezionare l'opzione condividere (l'applicazione permette anche di richiedere una corsa individuale), scegliere l’aerea di partenza e immettere data, ora, destinazione desiderata, numero di passeggeri e numero bagagli. Una volta richiesto il servizio, l'applicazione ricerca coincidenze con altri utenti e, nel caso in cui non ne esistessero, introduce il viaggio e cerca colleghi interessati allo stesso percorso. Per trovare il numero massimo di corrispondenze, il programma consente la condivisione di destinazioni precedentemente selezionate, ad esempio aeroporti, luoghi sportivi o punti turistici della città.
 
Mobilità: economie emergenti e sviluppate
Oltre alle iniziative promosse dai governi e dagli enti locali, si registra anche una crescente domanda da parte dei consumatori. 
L'industria automobilistica sta vivendo una fase di crescita a due livelli: uno nelle economie in via di sviluppo, come Brasile, Cina e India; l'altra nelle economie già sviluppate, come il Nord America, l’Europa Occidentale e il Giappone - meglio conosciute come “la triade”. 
Nelle economie emergenti si prevede un forte aumento delle vendite di veicoli nuovi, così come si stima un tasso di sviluppo a doppia cifra per almeno altri 10 o 15 anni. Al contrario, nella triade la vendita di nuovi veicoli sarà bloccata o aumenterà molto moderatamente, a causa di una crescita economica più lenta, ma sopratutto del fatto che la maggior parte della popolazione dispone già di un'auto. 
Oltre alla domanda di automobili, una serie di cambiamenti economici, demografici e culturali sta caratterizzando le principali città della triade. Con il costante aumento del prezzo del carburante e l’incremento del costo della proprietà di un'automobile (manodopera, tasse, parcheggio, combustibile, ecc.) molti consumatori, soprattutto nelle città della triade, si stanno allontanando gradualmente dall'acquisto di un veicolo per esplorare altri mezzi di trasporto, come il cambio ad auto più piccole e più efficienti, e la sperimentazione di soluzioni di mobilità alternativa.
Oltre a questi fattori esterni, ci sono anche i cambiamenti in certe preferenze individuali. Il più evidente è il fatto che l'auto non è più vista come un oggetto a cui aspirare come status symbol nei mercati della triade. In generale, la maggior parte dei potenziali consumatori ha perso interesse per il possesso della vettura, preferendo mantenersi aggiornata sui più recenti smartphone, tablet, computer portatili e altri dispositivi elettronici e informatici.
 
Mobilità: come cambiano le dinamiche
Questi cambiamenti nelle tendenze e nelle preferenze offrono un’idea di come si evolveranno le dinamiche del settore automobilistico. I produttori di automobili hanno capito che molto presto la loro attività principale, la produzione di veicoli, non sarà più sufficiente a generare redditività. Le case auto avranno bisogno di introdurre prodotti innovativi e di proporre modelli di business alternativi. 
La crescente accettazione da parte del cliente dei servizi di mobilità richiederà servizi di assistenza post-vendita, gli investitori hanno un grande potenziale per contribuire e trarne vantaggio. Ad esempio, i venditori di veicoli e operatori di flotte hanno l'opportunità di collaborare per fornire congiuntamente servizi di mobilità. Al giorno d'oggi, nel momento in cui la maggior parte di questi servizi sta ancora attraversando la fase pilota, i costruttori hanno già iniziato a contattare partner di questo servizio. La cosa più interessante è che queste collaborazioni si sono estese oltre i tradizionali investitori del settore automobilistico, coinvolgendo partner di altri ambiti come per esempio fornitori di servizi di utilità, aziende tecnologiche quali IBM, società nel settore delle telecomunicazioni, come Sprint. 
L'esempio più recente è la collaborazione tra Daimler AG e www.tiramizoo.com, annunciata nel settembre 2012. Il successo del progetto car2go ha portato a questa nuova ed esclusiva partnership. Attraverso questo accordo, Daimler spera di utilizzare le conoscenze di tiramizoo e offrire un servizio migliore di mobilità all'interno della città di Monaco di Baviera.
Il mercato dell'aftermarket deve prendere nota di questo cambiamento e incominciare ad avviare le proprie collaborazioni, in modo che quando i servizi di mobilità diventeranno un mercato di massa, il servizio dei ricambi sia già posizionato e in grado di fornire ai clienti servizi e prodotti senza problemi di continuità.
 
Le conseguenze per l’aftermarket
Questo processo, che in molti casi cambierà il nostro rapporto con l'automobile, sembra lontano, ma non così tanto. Se questi fenomeni avanzano rapidamente in una situazione economica di crescita, la loro velocità raddoppia in periodi di recessione economica, come quella che stiamo vivendo attualmente. Infatti, in periodi di crisi, si ha la tendenza a dare maggiore importanza alle caratteristiche di base offerte dai prodotti/servizi, diventiamo più concreti. Pensiamo a quanto ci costa un'auto e quanto "pesa" tale acquisto nel bilancio familiare nostro o della società. 
Non dovrà sorprenderci se in futuro una parte della popolazione sceglierà di non avere una propria auto e utilizzare i nuovi servizi di noleggio e di mobilità. Per esempio, nel caso dell’autonoleggio, possiamo constatare come anni fa non fosse così ampiamente utilizzato come invece lo è ora. Lo stesso accadrà con altri servizi di mobilità (Hertz sta già sperimentando i servizi di mobilità con veicoli elettrici nella città di New York). Ultimamente sono sorte anche società che si occupano di affittare il nostro veicolo mentre siamo in viaggio, ovviamente nel caso in cui lo lasciamo parcheggiato all’aeroporto, restituendocelo pulito, in perfette condizioni e ottenendo anche un vantaggio economico. Come si può vedere stiamo parlando di un campo vasto e con un grande futuro. 
La conseguenza di tutta questa evoluzione sarà una maggiore concentrazione della domanda di manutenzione e dei servizi di riparazione. Anche se ci saranno sempre dei privati che acquistano l’auto, il loro numero si ridurrà nel tempo e i proprietari che decidono dove riparare e fare manutenzione dei veicoli saranno sempre più coloro i quali possiedono grandi flotte e pertanto avranno un grande potere contrattuale. Questi probabilmente si rivolgeranno a reti di meccanici che possano offrire loro una buona capillarità, con un ottimo servizio su tutto il territorio. 
Ci saranno anche autoriparatori indipendenti che forniranno servizi a questo nuovo tipo di clientela, ma devono essere in grado di offrire una netta professionalità e qualità. 
I cambiamenti che si profilano nel campo dell'aftermarket, in questo momento, sono di ampie proporzioni e possono rappresentare un pericolo per la sopravvivenza di molti operatori del settore, ma c'è ancora un modo per continuare a esistere, e soprattutto svilupparsi in un mercato complicato: il meccanico non deve smettere di aggiornarsi e di analizzare la sua attività dal punto di vista del cliente, che valuta offerta, prezzo, qualità e tempistica. 
Se dimostriamo una continua ricerca di miglioramento, il cliente lo noterà, è sarà un modo per fidelizzarlo, con maggiori benefici per l’officina. Il ricambista dovrebbe fare lo stesso, affinché possa essere un esempio per il suo cliente, il meccanico, e assicurare continuità alla clientela. Se affrontiamo i cambi che stanno per arrivare con tale attitudine, voglia di apprendere e capacità di adattamento al cambiamento, in tale caso, e solo in tal caso, è molto probabile che resteremo uno degli attori del settore anche nel futuro.  

(*) Gli autori
Gunjan Sharma ha molti anni di esperienza nel settore automobilistico e ha lavorato con uno dei tre grandi americani e un produttore di auto di lusso tedesco. Sue aree di interesse nel settore dell’automotive sono la strategia aziendale, la business intelligence e il trend monitoring. Attualmente Gunjan lavora per una societá di ricerca e analisi.
Massimo Gentile (massimog@smc.es) ha coperto ruoli di direttore commerciale e marketing in varie soceitá leader del settore, ha un EMBA (Executive Master in Business Administration) presso l'Università europea di Montreaux, un master in marketing presso IED (Roma), una specializzazione in comunicazione e marketing diretto (Università Luiss-Roma) e un master in PNL (programmazione neurolinguistica-AEPNL-Asociación Española NLP). Attualmente è consulente freelance. 



 
 

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