In Japanparts, Ashika e Japko si punta su oltre 23.000 articoli per vetture asiatiche e americane (programma completo per Chrysler e Jeep). Secondo l’ad Finetto, “il mercato tiene, in azienda si investe forte su logistica e gamma, ma forse il braccio armato sul mercato è un po' stanco?”.
Oltre 23.000 articoli stoccati in 18.000 metri quadri di magazzino, capaci di essere “catapultati” dalla mattina alla sera fino all’altro capo del mondo... Figurarsi in Italia! Più di 130 tipi di famiglie di prodotto tra parti elettriche, meccaniche e di rettifica, specie per veicoli (comprese le fuoristrada) asiatici e americani. Insomma, una gamma da far impallidire i grandi player dell’aftermarket. Eppure, almeno nel Belpaese... giù la maschera: sembra proprio che la parte del leone di tutti questi ricambi la facciano non più di 3.000 codici, ovvero i soliti filtri, le frizioni e i freni. Anzi. A un più attento sguardo, sembra che neanche prodotti di consumo come questi, fortemente legati al fattore sicurezza, riscuotano il dovuto appeal.
OK la crisi, ma il mercato (perlomeno quello aftermarket) sembra tutt’altro che alla deriva. La parola a questo punto a Luca Finetto, ad di Japanparts, incontrato in occasione di Autopromotec e “rubato” per una dozzina di minuti alla sua ricca agenda di appuntamenti.
TIRIAMOCISU'
“I segnali che arrivano – secondo Finetto – sono sempre quelli: si vendono poche auto nuove e le concessionarie sono tendenzialmente in crisi. Di positivo per l’aftermarket c’è quindi che l’auto invecchia e ha bisogno di più manutenzione. Di negativo, gli automobilisti percorrono meno chilometri perché hanno meno soldi in tasca e per questo posticipano l’appuntamento con il consueto tagliando”. Una come Japanparts, in una fase difficile per tutti come quella che si sta vivendo, reagisce non solo con il rinnovamento delle politiche commerciali interne, ma anche con il coinvolgimento sempre più forte degli attori della propria distribuzione.
In altri termini, perché, si chiede Finetto, “all’estero si esporta col vento in poppa tutta la gamma disponibile (oltre 23.000 articoli) e in Italia circolano soprattutto i soliti 3.000 codici?”. Forse perché il cliente si scorda di proporre il resto della gamma o forse più semplicemente perché non cura più lo stock come dovrebbe essere fatto? “Sarebbe un vero peccato questo - precisa Finetto - o meglio un’opportunità persa non sfruttare le potenzialità di un magazzino completo e dinamico come il nostro, che in 24 ore è in grado di consegnare in tutto il mondo dal singolo pezzo ai 1.000 pezzi dello stesso codice”.
GLI STRUMENTI CI SONO
Il catalogo online di Japanparts, Japko o Ashika è aperto a tutti senza bisogno di password. Inoltre è caricato su TecDoc e altre piattaforme di e-commerce come l’ultimissima uscita Autofficinaautorizzata.com. Nell’area riservata ai clienti si può ricercare il ricambio per telaio, targa e quant’altro si vuole. Non solo. Addirittura è possibile estrapolare automaticamente per ogni singola famiglia di ricambi un catalogo specifico con tutte le foto e le applicazioni che servono.
Poi si rendono i prodotti più competitivi: “Siamo usciti questo mese – sottolinea Finetto – con un listino molto più aggressivo. Puntiamo a vendere volumi, sperando che anche i clienti si sintonizzino al meglio sotto questo punto di vista. Alcuni prodotti sono direttamente venduti a prezzo netto perché non conviene vendere a listino gonfiato per giocare allo sconto più... appariscente. Insomma, qui in Italia stiamo vivendo un periodo in cui si avverte la sensazione di... avere tanti privati che ci vogliono e pochi ricambisti che ci ricordano...”.
LE PERFORMANCE DI JAPANPARTS
• 20.000.000 Fatturato in euro per il mercato italiano
• 30.000.000 Fatturato in euro per il mercato estero
• 23.000 Articoli stoccati in magazzino
• 18.000 Metri quadri di magazzino
• 6.000 Linee di ordine al giorno
• 5.000 Visite giornaliere siti internet tradotti in 9 lingue
• 1.700 Pallet in uscita ogni mese dal magazzino
• 1.000 Container in ingresso in azienda ogni anno
• 25 Anni di presenza sul mercato
• 20 Dipendenti nei 5 uffici Italia, export, marketing, acquisti, amministrazione
• 1 Linea meccanica (filtri, pastiglie, parte idraulica, ammortizzatori, frizioni...)
• 1 Linea rettifica (testate, pistoni, bronzine...)
• 1 Linea elettrica (motorini, alternatori, candele, candelette...)