Senza la loro azione, il motore non parte.
Un compito fondamentale quanto delicato. Bisogna quindi avere degli accorgimenti per evitare di danneggiarle in fase di montaggio.
Di seguito alcuni consigli pratici, e uno sguardo al mercato per vedere l’offerta delle aziende protagoniste del settore.
Il mercato di candele e candelette mantiene un valore elevato, dato l'aumento del prezzo di alcune materie prime come platino e iridio.
Per quanto riguarda i volumi di vendita, le candelette stanno vivendo un incremento, dovuto all’aumento di immatricolazioni di vetture Diesel. Tale crescita è, però, calmierata dalle evoluzioni tecnologiche che si sono avute da un lato nei motori Diesel e dall'altro nella produzione delle candelette stesse. Tali evoluzioni, infatti, contribuiscono ad allungare l’intervallo di sostituzione delle candelette.
Il mercato delle candele è sostanzialmente stabile; anche in questo caso l’evoluzione tecnologica ha allungato molto gli intervalli di sostituzione. Naturalmente la durata delle candele di accensione dipende molto dal modo in cui viene utilizzato il veicolo e dal tipo di percorrenza. Elevati chilometraggi su percorsi cittadini, con frequenti accensioni e spegnimenti del motore e con percorsi molto brevi che non consentono un completo riscaldamento del motore, per esempio, possono influire sull’efficienza di funzionamento della candela. Buone opportunità arrivano poi dai veicoli alimentati a Metano o Gpl, dove una maggiore sollecitazione delle candele comporta intervalli di sostituzione più brevi (generalmente si consiglia la sostituzione ogni 15.000 km, che possono arrivare a 30.000 km se si utilizzano candele specifiche per alimentazioni a gas).
Dalla teoria alla pratica
Per la sostituzione di candele e candelette, così come per gli altri ricambi, è fondamentale attenersi alle indicazioni del costruttore.
Detto questo, per lo smontaggio e l'installazione è necessario utilizzare una chiave dinamometrica corretta e utilizzare la coppia di serraggio/svitamento consigliata, evitando così danni sia alla candela/candeletta sia alla testa del motore.
È consigliabile verificare con strumenti specifici le tolleranze e i valori relativi all’alimentazione elettrica e lo stato dell’impianto, compresi cavi e centraline, iniettori, bobine e condensatori, per assicurarsi che il ricambio sia posto nelle ideali condizioni per un funzionamento longevo.
Alcuni consigli per le candelette
La difficoltà principale che si incontra durante la sostituzione delle candelette è che molto spesso si trovano in zone del motore abbastanza complicate da raggiungere, per questo i meccanici si ritrovano a dover smontare anche altre parti.
Una candeletta ormai alla fine del suo ciclo di vita non riesce a garantire sempre ottime accensioni, soprattutto nelle giornate più fredde e umide. Altra problematica potrebbe essere l'aumento delle emissioni e maggiore fumosità delle stesse. Se una o più candelette non funzionano, uno o più cilindri non funzionano, la spia motore si accende e la macchina cala a livello di erogazione della potenza.
Se viene segnalata una anomalia relativa alle candelette, anche se la macchina funziona ancora il consiglio è quello di sostituirle al più presto, perchè stressandole a lungo (per esempio con ripetute accensioni mancate), si potrebbe arrivare a provocare la rottura del bulbo della candeletta e la conseguente caduta nel cilindro della stessa: in questo caso quella che poteva essere una manutenzione nell'ordine delle centinaia di euro diventerà un danno di gran lunga più oneroso.
Vediamo due comportamenti scorretti comuni, che vanno evitati.
La candeletta moderna può essere lunga dai 4 cm ai 16 cm, con filettature che vanno dagli M10 agli M8 e con bulbo di 4 mm di diametro.
A causa delle dimensioni della guaina incandescente e del diametro di inserimento nella testa del motore, l’estremità della guaina si affaccia direttamente sulla parte interna della testa del motore creando un’intercapedine nella quale nel tempo si formano dei depositi ceramici che impediscono al meccanico di svitare la candeletta con facilità. Il meccanico si vede quindi costretto ad aumentare la coppia di svitamento con il rischio di rottura del corpo metallico della candeletta nei pressi del filetto. Per evitare la rottura, una soluzione è quella di eseguire un controllo più o meno ogni 30.000 km smontando le candelette ed eliminando le incrostazioni dal foro di passaggio.
Se ormai è troppo tardi, si consiglia di portare in temperatura la candeletta e il foro e poi svitare la candeletta con la coppia di svitamento giusta.
Un altro errore assolutamente da evitare è quello di provare le candelette con tensione maggiore di quella nominale marcata sul pezzo. Questo errore viene commesso soprattutto da autoriparatori abituati a lavorare col classico voltaggio 12V che proviene dalle batterie, che dimenticano di tenere in considerazione il fatto che attualmente moltissime candelette lavorano a una tensione di circa 5V. Facendo questo "test" si ha l'accensione della candeletta, ma nel 99% dei casi si ha anche la conseguente rottura del filamento interno.
Candele: un caso specifico Alfa Romeo
Sui motori “twin spark” prodotti in passato da Alfa Romeo venivano utilizzate due candele con uguale esagono (da 16 mm) ma con diverso diametro della radice filettata. Richiedono, perciò, una particolare attenzione in fase di sostituzione da parte dell’operatore. Il valore di serraggio della candela più piccola (quella da 10 mm) corrisponde, infatti, a 15 Nm, mentre la candela con radice filettata da 14 mm va serrata a 28 Nm. Vista la differenza tra i due valori prescritti, è fondamentale applicare la giusta coppia alla giusta candela, per evitare problemi di accensione e danni al motore.