TRW ha riunito piloti, giornalisti e clienti sul famoso circuito di Nürburgring per una tre giorni di prove “estreme” per far capire quale sia la pericolosità di guidare auto con sistemi frenanti e sospensioni in cattivo stato e dimostrare l’importanza per la sicurezza di utilizzare ricambi di qualità OE, come quelli prodotti da TRW. Una tre giorni di adrenalina e forti emozioni.
A Nürburgring, circuito famoso per i suoi 20 km di pista in mezzo alla foresta con 300 metri di dislivello, ricordata dai più per l’incidente rovinoso che sfigurò Niki Lauda sulla Ferrari, TRW ha organizzato uno dei suoi eventi “Safety Day”: una tre giorni di prove per testare “su strada”, assieme a distributori, in rappresentanza di tutti i gruppi italiani e internazionali, e giornalisti, la sicurezza e l’affidabilità dei suoi prodotti.
I test comparativi non sono mai semplici da allestire, ma almeno fornire delle prove evidenti di ciò che capita quando si è alla guida di un veicolo con gli ammortizzatori scarichi al 70% in curve e frenate d’emergenza è sicuramente possibile. Ciò che nei tre giorni di Nürburgring i piloti professionisti ci hanno mostrato e fatto provare direttamente ha dimostrato a tutti, in modo estremamente eloquente, che non si può parlare di guida sicura se ammortizzatori, pastiglie e dischi di una vettura non sono perfettamente efficienti.
Coinvolgere gli ospiti in questi test è stata sicuramente un'idea vincente: da un lato l'emozione e l'adrenalina di guidare in pista, dall'altro la competizione per vincere una giornata da ospiti nella Jaguar VIP Lounge durante le sessioni di prova del Campionato VLN Endurance. Un'esperienza che ci ha coinvolti e divertiti, ma ci ha permesso di acquisire un livello di consapevolezza superiore sull'importanza di utilizzare prodotti di qualità ed effettuare una manutenzione a regola d'arte per la sicurezza di guida.
Giro di pista di benvenuto
L'esordio della esperienza “Safety day” è stato una full immersion in pista.
Sbarcati prima dall’aereo, poi da due ore di pullman, eccoci catapultati su un sedile di una Skoda Fabia 1400 turbo automatica. Sarà la macchina ideale per farci provare le emozioni di 20 km di pista bagnata (pioveva, “come sempre”, commentava il pilota) con curve in contropendenza, in mezzo al bosco e senza spazi di fuga? Dopo pochi istanti dalla partenza non avevamo più dubbi: la macchina era quella giusta, e le sensazioni trasmesse dalla pista erano di quelle forti.
Il circuito, che funziona come pista libera per tutti durante la settimana, permette l’ingresso di vetture da corsa assieme a quelle da strada, che siano modelli sportivi o meno, e guidate da piloti di ogni genere, più o meno abili ed esperti.
E così, in pochi istanti, eravamo già al primo sorpasso, al quale ne sono seguiti molti altri; alla fine - e con stupore - nessuna auto di nessuna categoria ci ha superato per tutto il circuito: macchina e soprattutto “manico” fanno la differenza in pista.
L’esperienza paga: ne sa qualcosa il proprietario di un Porsche, che, cercando di mantenere il nostro ritmo, ha “baciato” il guardrail, portando a casa un ricordo dell’esperienza immagino irripetibile.
Gare di guida: “Trolley Car” e “Slalom”
Ormai galvanizzati dall'esperienza in pista eravamo pronti per una vera e propria gara fra di noi. La parte sicuramente più divertente e adrenalinica dell'evento. Dopo aver provato tutte le situazioni di guida estrema singolarmente, eccoci alla prova finale, dove tutte le esperienze accumulate negli esercizi precedenti dovevano essere messe in pratica in un'unica volta.
In gara contro il tempo, ognuno di noi doveva affrontare un rettilineo con effetto acqua planning, due birilli da evitare, curva a 360° per tornare indietro, altri due birilli e all’arrivo doveva fermarsi obbligatoriamente con le portiere fra due birilli. Questa era una prova importante, con tanto di premio: per i primi tre “piloti” più veloci c'era in palio un giro, come passeggero, nelle prove della gara VLN Endurance del giorno dopo.
La sfida fra di noi era allargata sfortunatamente anche agli invitati tedeschi e austriaci e, in questa prova e in quella successiva (con ruote posteriori snodate e di ferro), la possibilità di aggiudicarsi il premio riservato ai primi tre “classificati” era davvero remota. Infatti, alla fine delle prove, i tempi “italiani” non hanno scalato nessuna delle classifiche, relegandoci ben oltre i primi arrivati. La sfida con i piloti d’Oltralpe, viziata dal sospetto che alcuni di loro fossero più che semplici automobilisti, non è andata benissimo, tanto che è nato il dubbio che coloro i quali dicono di frequentare spesso corsi di guida sicura o su ghiaccio, ne approfittino per fare altro...
Le prove sul circuito
Durante i “Safety Days” organizzati da TRW, gli ospiti partecipano a esercitazioni di guida in cui vengono simulate condizioni di guida potenzialmente pericolose.
Si tratta di un'occasione importante per capire e toccare con mano come un componente usurato o malfunzionante possa compromettere seriamente la sicurezza e per sensibilizzare così sull'utilizzo di prodotti e tecnologie che contribuiscono a una guida sicura.
Prova 1: frenata di emergenza con Cotec
Il giorno seguente è stato il più impegnativo per gli ospiti. E lo abbiamo capito subito: il primo passo è stato quello di firmare un foglio per lo scarico di responsabilità in caso di eventuali danni personali: “non succederà mai nulla” recitava l’istruttore, ma nel caso... i responsabili siamo noi stessi!
Per la prima prova di frenata di emergenza, due veicoli - identici per caratteristiche - montavano un sistema meccanico frenata che permetteva la contemporaneità dell’inizio della frenata, l’identica pressione e durata. Su un veicolo era montata una serie nuova di pastiglie TRW Cotec, sull’altro delle pastiglie nuove standard. L’effetto visivo della frenata in parallelo di due veicoli era quello di vederne uno fermarsi velocemente, mentre l’altro si allungava nello spazio di frenata come se fosse attaccato a un elastico. Il risultato è stato più di 6 metri di differenza fra le due frenate e, con Cotec, senza alcuno stridio tipico di pastiglie nuove.
Prova 2: ammortizzatori scarichi
Seconda prova: guida con ammortizzatori scarichi. In questo caso, a turno, si saliva su un veicolo guidato da un pilota professionista che eseguiva a 70 km/h la cosiddetta “prova dell’alce”.
La prima prova era effettuata con ammortizzatori perfettamente efficienti, la seconda con sospensioni quasi completamente scariche.
Da un passaggio pulito nelle curve affrontando l’esercizio, si è passati quasi traumaticamente a una prova senza controllo, con sbandate al limite della perdita completa di aderenza.
Prova 3: sistema frenante inefficiente
Terza prova: e se una ruota non frenasse? Potrebbe capitare, infatti, che, a causa della maggior usura di una pastiglia rispetto a un'altra (quella del lato guidatore si consuma più velocemente per via del maggior peso da frenare da quella parte), una ruota abbia un impianto frenante meno efficiente.
Cosa succede alla frenata? Per enfatizzare la sensazione, su di un veicolo è stato predisposto un sistema che escludeva dalla frenata una pinza freno, successivamente si eseguiva una frenata di emergenza. Risultato: la macchina derivava decisamente verso la ruota che non frenava.
Prova 4: frenare in curva
Quarta prova: frenata di emergenza in curva. L’esercizio consisteva nell'affrontare una curva e frenare al limite delle possibilità di curvare del veicolo senza uscire dai limiti predisposti.
La severa istruttrice commentava la prestazione di ognuno di noi valutando la velocità di ingresso con il punto di inizio frenata.
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