Le moderne batterie delle auto hanno sempre bisogno di essere controllate, perché un'avaria può portare notevoli problemi al cliente. Abbiamo incontrato FIAMM per capire come questa azienda vede il futuro della batteria per il mercato automotive.
Durante l’ultima edizione di Automechanika, la fiera dell’aftermarket internazionale che si è svolta a settembre a Francoforte, allo stand FIAMM si sono potute osservare numerose novità. Tutti gli occhi erano per le nuove soluzioni di batterie al Sodio Clururo di Nickel (comunemente chiamate “al sale”), una tecnologia innovativa ed estremamente ecologica, presentata da FIAMM e destinata alle auto elettriche del prossimo futuro, ma la nostra attenzione si è posata sulle nuove soluzioni di batterie più classiche: quelle al piombo.FIAMM ha infatti presentato le rinnovate linee di accumulatori Titanium, Titanium Plus e le nuove FIAMM Ecoforce. Le prime destinate alle vetture tradizionali, le seconde, specifiche per le auto dotate di sistema Start&Stop ed eventualmente del recupero di energia in frenata.
La nostra curiosità ci ha portato a farci alcune semplici domande: ha senso continuare a investire nelle batterie al piombo acido vista l’evoluzione delle autovettu- re? E per quanto ancora vedremo questo tipo di batterie in aftermarket? E, infine, se è vero che tutte le ultime batterie non richiedono manutenzione, che farà l’autoriparatore? Ma andiamo con ordine e vediamo cosa ci ha raccontato FIAMM.
Lunga vita al piombo
La prima risposta per gli addetti ai lavori è che le batterie al piombo non solo rimarranno un prodotto centrale per ricambisti e meccanici, visto che l’attuale parco circolante è praticamente tutto equipaggiato con questo tipo di accumulatori, ma che, anche per il futuro, la tecnologia piombo/acido rimarrà fondamentale nell’automotive. Batterie di questo tipo, infatti, hanno almeno due fattori che le rendono la soluzione migliore per i grandi produttori che guardano al futuro: da una parte le innovazioni tecnologiche rendono questi accumulatori sempre più performanti; dall’altra, proprio il piombo garantisce un’alta riciclabilità di queste batterie e, considerato che in tutti i paesi ci sono oramai consolidati sistemi efficienti di recupero e riciclo, sarebbe semplicemente troppo costoso investire in altre soluzioni.
Sull’incremento dell’efficienza i produttori stanno facendo passi da gigante. Nel caso di FIAMM, ci spiega Alessandro Lanari (marketing manager Europa di FIAMM), le nuove batterie Ecoforce rappresentano l’ultima evoluzione in fatto di accumulatori al piombo/acido.
L’utilizzo della tecnologia AGM (absorbent glass material) o di quella AFB (advanced flooded battery) garantisce una elevata capacità di ciclaggio della batteria rendendola ideale per le applicazioni Micro Hybrid (vetture con sistema Start&Stop e recupero energia in frenata). Le nuove linee Titanium e Titanium Plus, infine, possono contare su tecnologie come il metallo espanso e le leghe di calcio, che ne aumentano la durata e la performance. Tutte peculiarità che già di per sé giustificano il rinato interesse per le batterie al piombo.
Ma vediamo anche altre ragioni per cui il futuro delle batterie al piombo/acido per le vetture moderne è roseo: innanzitutto un’eventuale batteria al litio avrebbe un costo molto alto per il prezzo della materia prima, che è direttamente legato alla scarsità dell’elemento in natura. In secondo luogo sarebbe molto difficile da riciclare. Il “vecchio” piombo, invece, è molto più abbondante, ma soprattutto si ricicla con estrema facilità, al punto che oggi ne viene recuperato quasi il 100% per ogni batteria immessa sul mercato. C’è poi da considerare che il sistema di raccolta in Italia è radicato sul territorio da anni e oggi ogni autoriparatore può smaltire le batterie usate con semplicità e senza problemi.
Il ruolo del meccanico
Stabilito che l’utilizzo del piombo rimane centrale nella realizzazione delle batterie d’avviamento, è anche vero che, grazie ai processi sempre più evoluti e alle novità tecnologiche, gli accumulatori hanno una durata sempre maggiore e sono tutti “maintenance free”, cioè senza manutenzione.
Qual è il ruolo del meccanico in questo contesto?
“In questo caso - ci spiega sempre Lanari - bisogna fare alcune precisazioni: la prima, che reputo fondamentale, è che senza manutenzione non significa senza controllo. Nelle nuove batterie, infatti, non bisogna aggiungere acqua o fare alcuna operazione, come si faceva un tempo, ma diventa fondamentale la fase di controllo, perché solo attraverso questa si previene il problema di lasciare l’automobilista a piedi. Il controllo è ancora più importante se si considera che, oggi, molte autovetture dipendono in maniera fondamentale dalla batteria.
Infine, con il graduale incremento delle vetture micro-ibride equipaggiate con batterie di ultima generazione, la professionalità e l’aggiornamento degli operatori (meccanico/elettrauto) diverrà fondamentale, in quanto alla batteria è richiesto non solo di avviare il motore, ma di mantenere attivi tutti i sistemi elettrici ed elettronici di bordo nella fase in cui il motore viene spento dal sistema Start&Stop; consigliare e installare una batteria non specifica potrebbe comportare, oltre a malfunzionamenti e scarsa durata, anche problemi di sicurezza.
Approfondimenti:
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