Nel mondo delle applicazioni dei sistemi di accumulo di energia elettrica per autovetture ci sono importanti evoluzioni, che rendono la batteria un prodotto da trattare con attenzione anche nel settore della riparazione e in particolare per quanto concerne la sua sostituzione sui veicoli di ultima generazione.
La sede principale è a Montecchio Maggiore (VI), città dove l'azienda è stata fondata nel 1942, ma FIAMM è presente con stabilimenti produttivi e uffici commerciali in tutto il mondo, dall'Asia all'Europa passando per le Americhe.
Oggi FIAMM è un gruppo internazionale con un portafoglio di prodotti per diversi settori: automotive, industria, militare, energia e luce. In particolare, per il comparto veicolare, che produce circa il 60% del fatturato, FIAMM offre batterie, avvisatori acustici e antenne, con applicazioni per due, quattro e più ruote.
Nello specifico, parlando di accumulatori, FIAMM offre una gamma completa per auto (siano esse dotate o meno di Stop&Start), moto e scooter, veicoli commerciali leggeri e pesanti, nautica e tempo libero. Tra le linee di nuova introduzione quelle dedicate al settore dei mezzi pesanti (powerCUBE ed energyCUBE) e la gamma Motor Energy, con un range di applicazioni che include tutti i mezzi a due ruote: dal piccolo scooter alla moto di grossa cilindrata, dalla moto d’acqua alla motoslitta.
Per il settore auto, invece, sono ormai già un punto di riferimento per il mercato le linee Titanium (accumulatori tradizionali piombo-calcio), Ecoforce AGM (Absorbent Glass Material) e AFB (Advanced Flooded Battery) dedicate alle vetture micro-ibride, e Diamond (specifica per il circolante asiatico e le vetture europee di nicchia). Senza dimenticare le batterie al sodio cloruri di nickel, FIAMM SoNick, un'eccellenza sviluppata per i veicoli elettrici.
La diversificazione della gamma è indice di un cambiamento radicale che si è verificato nel settore per stare al passo con le nuove tecnologie applicate all'auto; un cambiamento che interessa tanto il prodotto quanto i suoi utilizzatori. Infatti, con prestazioni sempre più esasperate per potenza, per cicli e per durata, la batteria, da prodotto “commodity”, si sta trasformando in un componente altamente tecnologico, la cui sostituzione non è più un'attività banale e gestibile da un semplice hobbista, ma un intervento che può diventare complesso, se non pericoloso.
Ne abbiamo parlato con il direttore marketing e il quality manager della divisione Starter & Mobility Power Solutions di FIAMM, Alessandro Lanari e Roberto Crestani.
NM: La batteria è un prodotto che si vende dal supermercato alla officina specializzata, come si possono interpretare modi così diversi di gestire questo ricambio?
Alessandro Lanari: il mondo delle applicazioni di accumulatori per veicoli sta radicalmente cambiando; ai prodotti tradizionali relativamente semplici si stanno affiancando batterie, che anche se possono essere simili per dimensioni a quelle precedenti, sono però completamente differenti per prestazioni.
Mi riferisco per esempio a tutte le applicazioni Stop&Start dei veicoli microibridi e alle applicazioni per veicoli ibridi di ultima generazione, che hanno alla base una tecnologia completamente diversa. Su questo tipo di veicoli non solo è sconsigliabile il “fai da te”, ma è anche rischioso, in quanto una sostituzione maldestra della batteria può causare guasti e malfunzionamenti del veicolo.
Inoltre, il prodotto batteria, proprio per il materiale che contiene (piombo, calcio, acido), è da trattare con attenzione anche nel momento del suo smaltimento.
NM: La batteria è un prodotto estremamente sensibile alle condizioni ambientali di conservazione, di utilizzo e di trasporto. Per questo occorre una produzione e distribuzione “just in time”. Come gestite il mercato della distribuzione in Italia e all’estero?
Alessandro Lanari: La nostra scelta di distribuzione in Italia arriva da una tradizione fatta di distribuzione capillare, che a volte arriva sino all’officina. Una tradizione che, per quanto riguarda alcuni specialisti, abbiamo ancora in essere. Per il resto utilizziamo la filiera tradizionale del distributore regionale o del ricambista locale, proprio per essere presenti efficacemente e con un prodotto “fresco” di produzione sul mercato. All’estero ci appoggiamo a realtà distributive nazionali.
NM: La batteria è un prodotto utilizzato per muovere fatturato...
Alessandro Lanari: Assolutamente sì: è un prodotto con il quale si smuove fatturato, se ne comprano grandi quantitativi e il suo prezzo è legato al costo del piombo, che a sua volta è soggetto a importanti fluttuazioni. Lo stesso costo del piombo è influenzato anche dal prezzo del piombo recuperato e utilizzato nella produzione di batterie, fattore che spinge verso l’alto il valore della materia prima, a prescindere dalle fluttuazione del suo prezzo nel mercato finanziario. Questa variabilità rende inoltre difficile argomentare la differenza qualitativa del prodotto per giustificare un prezzo superiore non avendo dei parametri costanti sui quali confrontarsi.
NM: È complesso rientrare in possesso del materiale esausto?
Alessandro Lanari: Con il decreto legislativo 188/08 i produttori di accumulatori sono stati chiamati a organizzare e gestire in autonomia il sistema di raccolta sostenendone i relativi costi. La mancanza di un unico soggetto delegato alla raccolta degli accumulatori ha portato quindi alla nascita di un libero mercato condizionato dalla domanda, dall’offerta e da quotazioni in crescita.
Se infine consideriamo che il 76% delle batterie auto sostituite in un anno viene sostituito in “officina”, risulta necessario presidiare questo canale attivando sistemi di recupero dell’esausto incentivanti che coinvolgano tutta la filiera distributiva che, non dimentichiamolo, va dal produttore al consumatore finale.
NM: Quali sono i principali sviluppi tecnologici nell’evoluzione del prodotto batteria?
Alessandro Lanari: Ci sono due elementi principali dell’evoluzione del prodotto: la tecnologia a base piombo, con i prodotti dedicati alle applicazioni microibride (AGM e AFB) e quella impiegata per i veicoli a maggior grado di ibridazione (Full-Ibrid, EREV), dove il piombo lascia il posto ad accumulatori a Nichel Metal Idruri, oppure al litio.
Per queste applicazioni stiamo sviluppando dei prodotti in sistemi duali, in collaborazione con altre aziende.
NM: La tecnologia cresce a contatto con i produttori auto. Voi siete coinvolti come fornitori di primo equipaggiamento?
Alessandro Lanari: FIAMM è molto presente nelle forniture di primo impianto, sui veicoli francesi (Peugeot, Renault, Citroen), ma anche sui tedeschi (Opel, Mercedes), senza dimenticare Ferrari, Maserati, Jaguar, Nissan (per esempio il Qashqai è equipaggiato da FIAMM) e da altri produttori europei e asiatici.
NM: Quando una batteria può ritenersi esausta? Sono affidabili gli strumenti per valutarne la loro efficienza?
Roberto Crestani: Gli strumenti di analisi dell’efficienza della batteria utilizzano principalmente una logica indiretta attraverso un algoritmo basato sulla misura della conduttanza interna. Il risultato non ha e non può avere un valore assoluto, ma solo un'indicazione che varia da produttore e produttore di questi strumenti. Gli strumenti manuali usati danno comunque un’indicazione, ma i risultati devono essere correttamente interpretati: la valutazione corretta dello spunto di una batteria si può rilevare solo con prove specifiche di laboratorio.
Il nostro processo produttivo, che è strettamente sotto controllo, sia come materiali sia come fasi di lavorazione, rende impossibile o alquanto improbabile, l’evasione di partite che non rispettano gli standard qualitativi dichiarati. La stessa temperatura dell’ambiente dove sono state effettuate le prove, così come il tempo di stoccaggio del prodotto nel magazzino di vendita, possono influenzare il risultato della prova. La maggioranza delle segnalazioni in garanzia si risolvono per il 70% delle volte con una mancanza di carica, non con un reale difetto.
In ogni caso, tutta la nostra produzione ha una propria tracciabilità, che arriva sino a conoscere l’operatore che ha vidimato la conformità del lotto in ogni sua fase di produzione. Così, successivamente alla carica, consigliamo il montaggio nei sei/otto mesi successivi per non perdere tensione, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno.
FIAMM: foto di un gruppo
Il gruppo FIAMM è composto da cinque diverse divisioni: avvisatori acustici e antenne, batterie d'avviamento, batterie industriali, Energy Storage e Oled. Il gruppo, con i suoi 10 stabilimenti produttivi e oltre 20 sedi commerciali, è presente in 60 paesi. In tutto conta 3.000 dipendenti (di cui 1.200 solo in Italia). Nel settore automotive è fornitore di primo impianto di numerose case auto (che rappresentano circa il 30% del fatturato).2013: bilancio positivo
In occasione della convention annuale della forza vendita Italia, FIAMM ha anticipato i dati positivi dell’esercizio 2013: una crescita del fatturato a livello globale del 2,2% a quota 550 milioni di euro. In particolare, per la divisione Starter & Mobility Power Solutions, il segno positivo riguarda sia la crescita dei volumi oltre il 6%, sia il fatturato, oltre il 7% rispetto al 2012.
Lo scorso anno FIAMM ha venduto circa 7.000.000 di accumulatori, 40% dei quali destinati al primo impianto. In Italia, mercato che assorbe più del 50% delle vendite aftermarket, sono stati venduti più di 2.000.000 accumulatori.
I numeri della BU Starter & Mobility Power Solutions
Degli oltre 3.000 dipendenti che lavorano nelle fabbriche e negli uffici commerciali FIAMM sparsi nel mondo, più di 600 sono legati all'attività degli accumulatori. Nello stabilimento di Veronella (VR), costruito nel 1999 e oggi centro produttivo d'eccellenza per le tecnologie applicate e la capacità di output, vengono trasformate circa 130 tonnellate di materia prima al giorno, attraverso sette linee di assemblaggio dedicate, che si traducono in una produzione di quasi 2 milioni di piastre, che saranno poi utilizzate per il montaggio nelle sette linee dedicate all'assemblaggio.