Automechanika pad. 5.1 - stand B79
Un importante anniversario, quello di Cofle, che festeggia i 50 anni di attività. Abbiamo incontrato Walter Barbieri e Lorenza Marchi, rispettivamente CEO e aftermarket manager del gruppo, per farci raccontare la storia dell’azienda e le prospettive future.
Un importante anniversario, quello di Cofle, che festeggia i 50 anni di attività. Abbiamo incontrato Walter Barbieri e Lorenza Marchi, rispettivamente CEO e aftermarket manager del gruppo, per farci raccontare la storia dell’azienda e le prospettive future.
Una storia di 50 anni alle spalle non è un biglietto da visita da poco. Cofle ha raggiunto quest'anno questo importante traguardo, continuando a garantire nel tempo l'alto livello di qualità dei propri articoli, grazie alla produzione interna di ogni particolare critico, a partire dagli stampi.
Una qualità certificata: Cofle è stata una delle prime realtà in Italia a ottenere la certificazione ISO 9001 nel dicembre 1995 ed è tuttora certificata ISO 9001:2008 e ISO 14001.
E dopo i primi 50 anni, si guarda al futuro, puntando a conquistare nuovi mercati grazie ai tre punti di forza che da sempre caratterizzano l'attività di Cofle: ampia gamma, documentazione tecnica completa e sempre aggiornata, rapidità di servizio.
Ne abbiamo parlato con il CEO Walter Barbieri e con Lorenza Marchi, aftermarket manager.
Che cosa ha decretato il successo dell'azienda in questi 50 anni?
L'azienda è nata principalmente come produttore di cavi per il primo equipaggiamento auto.
La scelta fatta agli inizi dell'attività dal fondatore Bruno Barbieri di abbandonare il primo equipaggiamento auto intensivo e di concentrarsi sul ricambio, per quanto sembrasse azzardata all'epoca, si è rivelata vincente, e ci ha portati oggi a occupare la posizione di rilievo che abbiamo nel mercato aftermarket.
Il primo equipaggiamento auto è rimasto una nicchia che abbiamo sempre conservato, e che in seguito abbiamo sviluppato anche per un altro settore: le macchine agricole e industriali, di cui forniamo i maggiori player mondiali, non solo con cavi, ma anche con articoli a essi complementari e prodotti diversi, come parti in plastica, pressofusioni ed elementi interni ed esterni alle cabine.
Nel nostro dna c'è quindi tutto il know-how necessario per operare nel mercato OE. E questo ci ha dato anche un alto standard da seguire, a livello di produzione, qualità, servizio e relazioni con i clienti.
Come siete strutturati?
La Cofle, nel suo insieme, è da vedere come un gruppo che conta oltre 450 dipendenti.
Considerando solo l’aftermarket, siamo in circa 250 persone, divisi in vari siti produttivi e magazzini di distribuzione nel mondo.
In Italia, considerando sia l'OE sia l'AM, siamo circa in 130 tra le due sedi di Trezzo d'Adda e Pozzo d'Adda.
L'area produttiva per l'aftermarket in Italia copre circa 5.000 mq. Il principale magazzino di distribuzione, a Pozzo d'Adda, si sviluppa su 4.000 mq: funge da centro logistico per tutta l'Europa; qui vengono raccolti tutti i prodotti finiti e vengono poi marcati, gestiti, confezionati e personalizzati in base a quello che il cliente richiede e poi distribuiti ovunque, con un servizio molto rapido ed efficiente.
Quale copertura del circolante offrite con la vostra gamma aftermarket?
L'ampiezza della gamma è uno dei nostri fiori all'occhiello. Copriamo il 95% del parco circolante. A catalogo abbiamo circa 5.000 articoli, a cui si aggiungono i prodotti per i mercati specifici, come quello statunitense o quello della guida a destra, per un totale di circa 8.000 codici finiti. Quello che teniamo a sottolineare è la produzione totalmente interna di ogni nostro articolo, con stampi di nostra proprietà, con materiale e componenti prodotti qui, completamente controllati dal punto di vista qualitativo.
Ogni prodotto Cofle è sempre uguale nel tempo e corrispondente all'originale; non ci sono modifiche: la produzione è una, il disegno è uno, l'approvazione è una. A meno che non cambi l'originale, la nostra qualità e le nostre procedure non variano. I clienti hanno quindi la garanzia di avere sempre lo stesso prodotto nel tempo.
E la nostra qualità è certificata. Siamo state una delle prime aziende ad aver ottenuto la certificazione: la prima emissione del certificato ISO risale al 20 dicembre 1995.
Che tipo di assistenza fornite ai clienti?
Per determinati tipi di prodotto più complessi, come i cavi auto-adjust e i cavi gearshift, organizziamo delle riunioni tecniche con i nostri clienti per dar loro tutti gli strumenti perchè possano a loro volta fornire ai loro clienti le risposte di cui hanno bisogno in merito al funzionamento o a eventuali complessità di assemblaggio.
L'assistenza più importante che diamo è l'identificazione del prodotto giusto per l'applicazione giusta, tramite le nostre cross-reference sempre aggiornate. Il mondo dei cavi, con migliaia di referenze, può infatti essere molto complicato da questo punto di vista.
Quali sono le prospettive per il futuro?
Per i prossimi 10 anni il nostro piano industriale prevede una crescita costante in termini di fatturato, dovuta alla nascita di nuove gamme di prodotto per il settore OE, in cui il nostro reparto di engineering sta sviluppando nuovi articoli.
Per quanto riguarda l'aftermarket del cavo, tendiamo ad aumentare il livello dei servizi, l'offerta della gamma e di agire sul prezzo. Puntiamo a conquistare nuovi mercati, con strategie mirate di posizionamento.
Abbiamo parlato di nuovi prodotti. Come lavorano i vostri reparti di ricerca e sviluppo?
Ne abbiamo uno per il primo equipaggiamento (sei persone, più tre collaboratori) e uno per l'aftermarket (tre persone in Italia e un paio di persone all'estero per lo sviluppo di prodotti destinati ai mercati locali), che lavorano in modo molto diverso. Mentre per l'OE si lavora in co-engineering con le case costruttrici, per l'aftermarket si tratta di reverse engineering. Naturalmente c'è un interscambio di tecnologia e di conoscenza tra un reparto ingegneristico e l'altro. Da molti prodotti pensati per l'OE viene trasportata la tecnologia in aftermarket, per dare al cavo aftermarket la performance pari all'OE: per esempio funi, guaine, tubetti, grassi, particolari speciali, gomme.
Inevitabilmente ci sarà un restringimento sul mercato dei cavi, dovuto a queste innovazioni. Dobbiamo dire, però, che per ora se ne parla solo sui modelli auto più costosi. Inoltre non tutti i mercati recepiranno queste nuove tecnologie, specialmente i mercati in cui tali cambiamenti sono visti come la complicazione di un prodotto semplice che può costare meno: si tratta di zone come l'Est Europa, il Middle East, la Cina, quelle cioè in cui si prevede un grande sviluppo del mercato auto.
Quindi, se da un lato il mercato europeo potrà contrarsi, dall'altro potremo guadagnare nuove quote in questi paesi: per questo motivo la nostra strategia di espansione in questi nuovi mercati risulterà vincente.
Tags: automechanika 2014 cavi