Articoli | 02 March 2015 | Autore: Giulia Margi

Metelli: una crescita che non si ferma mai

Metelli aumenta la propria presenza in aftermarket. Grazie a due importanti acquisizioni nel settore frenante, Fri.Tech e Trusting: questa è solo la più recente di tante novità che riguardano il gruppo. Scopriamo in queste pagine il nuovo volto dell’azienda.

Gruppo di levatura internazionale, Metelli è una di quelle realtà italiane molto dinamiche e i risultati raggiunti confermano il valore delle strategie messe in atto. Oggi, infatti, il gruppo si presenta con tutte le carte in regola per poter competere sul mercato globale, avendo nel proprio portafoglio un’ampia gamma di prodotti e servizi adeguati alle aspettative del cliente moderno.
Un cliente che viene regolarmente invitato in azienda, per visitare gli stabilimenti produttivi di Cologne (BS), presso i quali sono progettati e costruiti i prodotti da loro venduti: un “toccare con mano” che permette di capire meglio la qualità del ricambio.
Un’opportunità che Metelli può offrire grazie al fatto che produce internamente ed è dunque a capo della filiera e può garantire e controllare la sicurezza e l’affidabilità dei propri prodotti e risponderne direttamente.

Fatturato in crescita: +6%
Il risultato ufficiale deve essere ancora dichiarato, ma si può già affermare che il gruppo Metelli chiude il 2014 con un fatturato in crescita: complessivamente siamo oltre il 6%, per un totale poco al di sotto di 120 milioni di euro a cui va aggiunto il fatturato di Fri.tech e Trusting.
Questo risultato è indice del ruolo di primo piano che Metelli, con tutti i suoi marchi (Cifam, Graf, KWP e Metelli), riveste in Italia e all’estero in tutti i comparti in cui è presente: pompe acqua, linea frenante, trasmissioni e parti motore.
Un risultato raggiunto grazie anche agli importanti investimenti in ricerca e sviluppo e in attività produttive, pari a circa il 7% del proprio fatturato. Il costante impegno di risorse per fornire soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, in termini di prodotti e processi produttivi, hanno infatti portato l’azienda a ottenere numerosi brevetti sia italiani sia europei su prodotti innovativi come le pompe acqua azionabili.
È importante sottolineare che circa il 90% del fatturato Metelli è sviluppato in aftermarket, mentre il restante 10% è realizzato nel canale OEM, a dimostrazione del fatto che la struttura produttiva dell’azienda bresciana e i processi che la governano hanno uno standard elevato in grado di soddisfare i requisiti richiesti dal primo impianto.

La famiglia si allarga con Fri.tech e Trusting
Alla fine dello scorso anno, Metelli ha finalizzato l’acquisizione di due realtà italiane produttrici di pastiglie e ganasce freno: Fri.tech e Trusting.
Grazie a queste due aziende, con un fatturato complessivo di circa 25 milioni e 100 collaboratori, il gruppo è in grado di offrire un pacchetto completo di prodotti della gamma frenante, che consentirà ai propri clienti di “abbracciare” tutta l’offerta Metelli, usufruendo di quei vantaggi che solo chi si rivolge direttamente al produttore può ottenere.
Fri.tech è una realtà situata a Mondovì (CN), nel cuore della produzione italiana delle pastiglie freno. Oggi la sua gamma prodotti conta più di 1.600 referenze in grado di coprire circa il 95% del circolante. Fri.tech propone anche una linea dedicata alle applicazioni Racing, sviluppata in collaborazione con diverse squadre corse.
L’azienda è impegnata nello sviluppo di nuove formulazioni di materiale di frizione con l’obiettivo di eliminare la presenza di rame, caratteristica già oggi richiesta da alcuni mercati evoluti come quello USA.
Trusting è situata a Borgo San Lorenzo, nei pressi di Firenze. Il suo core business è sempre stato la produzione di ganasce freno, comparto nel quale gioca un ruolo di protagonista assoluta da circa 30 anni. Con una produzione di oltre 700 referenze è oggi una delle aziende di riferimento sul mercato per questa tipologia di prodotti.

Il servizio che fa la differenza
Qualità, affidabilità, disponibilità dei prodotti e tempi di consegna sempre più ridotti, uniti a un posizionamento prezzo competitivo e alla garanzia di un marchio storico sono gli elementi chiave che ogni azienda di successo, come i clienti Metelli appunto, ricerca e desidera dai propri fornitori.
Risultati raggiungibili solo se alla base c’è la convinzione che un buon servizio vale tanto quanto un buon prodotto; una convinzione che permea tutta l’attività del gruppo bresciano. Per questo motivo, infatti, Metelli investe continuamente nuove risorse, per migliorare ulteriormente l’organizzazione logistica e ampliare il servizio di consegne rapide (entro le 24h).
Gli investimenti non riguardano solo il nostro paese. Il processo di internazionalizzazione del gruppo, infatti, con piattaforme commerciali e distributive in Spagna, UK e Germania, permette una maggiore penetrazione in questi mercati e un conseguente incremento delle proprie quote. Questa scelta nasce dal fatto che oggi le esigenze del mercato impongono una presenza logistica più vicina al cliente, che permetta di fornire il prodotto in tempi sempre più rapidi e con lotti adeguati.

Il nuovo volto nel packaging
Il dinamismo e la voglia di aggiornarsi e rinnovarsi passano anche dall’immagine e dal marchio; un’attività che coinvolge tutti gli strumenti di comunicazione disponibili: dai cataloghi al sito web, fino alla recente rivisitazione di tutto il packaging dei prodotti.
Per certi aspetti, oggi il mondo B2B è sempre più simile a quello consumer. Se, infatti, un tempo ciò che contava era solo il prodotto contenuto nella scatola, oggi non è più così: si guarda anche alla forma e all’immagine. Gli elementi grafici di una confezione sono elementi distintivi, che identificano il brand e lo differenziano dagli altri e il packaging è diventato così uno strumento indispensabile per dare riconoscibilità al prodotto e al marchio.

Due domande sul mercato
La parola a Renato Zerbini, Business Development, e a Matteo Barcellandi – Sales & Marketing Manager Aftermarket di Metelli.

Com’è cambiato il mercato negli ultimi anni?
Renato Zerbini: Quanto erano belli i tempi andati in cui le barriere regionali e le esclusive territoriali sembrava potessero proteggere i profitti delle aziende di distribuzione e dei componentisti. Eppure, anche allora, c’erano aziende ben performanti, aziende dormienti e aziende che sono state travolte dagli eventi. Negli ultimi anni la situazione è cambiata e sta cambiando, con un’accelerazione impressionante, se solo comparata
al lustro precedente, evolvendosi, a volte in modo disordinato, nella multidistribuzione e nel multibranding.
Qualcuno tenta di impuntarsi, di rallentare il processo, ma il cambiamento è nel DNA di ogni imprenditore e manager di successo.
Soprattutto: il cambiamento va avanti anche se noi non lo vogliamo. Quindi dobbiamo cercare di prevenirlo, di cavalcarlo magari, ma non certo di fermarci di colpo per fare barriera. Stiamo assistendo, inoltre, a una sorta di integrazione verticale nella filiera distributiva: ci sono consorzi o gruppi che al loro interno hanno inserito ricambisti e ricambisti che cercano il rapporto diretto col componentista. Nello specifico, come Metelli Group, da sempre cerchiamo di rispettare tutti i livelli della filiera distributiva e di non alimentare il cannibalismo tra i nostri marchi, a maggior ragione oggi che, grazie all’acquisizione di Trusting e Fri.tech, abbiamo un patrimonio di quattro marchi per il frenante oltre ai tre delle pompe acqua e ai due delle trasmissioni. Sottolineo, inoltre, che lo sviluppo del nostro business sembra ogni giorno più difficile, a tutti i livelli della distribuzione: accavallamenti di marchi e prodotti, scavalcamenti di confini, promozioni, super sconti e super bonus con obiettivi sempre più a breve termine.
Aldilà delle linee di confine che si stanno allargando, il pericolo maggiore è il rischio di perdere profitto andando a regalare, per ogni livello della filiera, margini a valle, senza ottenere in cambio maggiore fidelizzazione o maggiori investimenti che permettano al nostro mercato una maggiore evoluzione professionale.
Il “ricambista” soffre, più di tutti a mio parere, per mancanza di una certezza: qual è il giusto prezzo di uno stesso prodotto? Aiutiamolo ad avere le idee chiare, aiutiamolo a far bene il proprio mestiere, supportiamolo: se il ricambista evolverà la propria funzione, ne trarrà vantaggio tutta la filiera del mercato automotive indipendente.

Come sta affrontando questi cambiamenti Metelli?
Matteo Barcellandi: Metelli sta lavorando molto al suo interno per adeguare i processi produttivi e di logistica e rispondere con efficienza ai cambiamenti richiesti dal mercato. Ad esempio, oggi non si parla più di giorni di consegna, ma di ore e con lotti minimi sempre più bassi. Oltre a questo, cerchiamo di mantenere coerenza e trasparenza nei confronti della nostra rete distributiva. Crediamo che la correttezza dimostrata nei confronti dei nostri clienti sia la migliore garanzia che l’azienda possa fornire.

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