Gli utensili per officina (manuali, elettrici e pneumatici) rappresentano un settore in continua evoluzione, ma saldamente legato alle proprie origini, dove strumenti “antichi” vengono riproposti in nuove vesti. Una rassegna delle novità sul mercato.
Il mercato degli utensili sembra coniugare, più e meglio di altri settori, due aspetti che in un primo momento possono apparire in contraddizione: tradizione e innovazione. Ciò che contraddistingue questo comparto, infatti, è l’assoluta necessità di avere sempre a disposizione uno strumento specifico, necessario per alcuni interventi di manutenzione e/o riparazione su veicoli spesso caratterizzati da una meccanica diversa, e allo stesso tempo un utensile generico, che a volte dura anche degli anni e che viene utilizzato in tutte le occasioni. Questo è in sintesi il quadro della situazione, così come è stato dipinto dalle aziende protagoniste del settore.La gamma degli utensili
I produttori di utensili, siano essi manuali, elettrici o pneumatici, offrono una gamma di prodotti generalmente molto articolata, che include sia utensili di uso generico (un esempio per tutti: il giravite), sia utensili specifici per una determinata operazione di montaggio o smontaggio (per esempio le chiavi a bussola). Nell’ambito di queste due macrocategorie, ciascuna azienda trova poi la sua specializzazione, che le permette di essere identificata dal cliente, ma anche di “scavarsi” una nicchia che le garantisca una sua collocazione precisa nel mercato.
Gli utensili di uso generico, come pinze, giraviti, chiavi, eccetera, sono una parte indispensabile del programma di vendita di un’azienda per un duplice motivo: data la loro diffusione presso le più diverse categorie di artigiani rappresentano il core-business dell’attività commerciale di un’azienda; allo stesso tempo possono rappresentare il miglior “biglietto da visita” per portare un cliente dal solo acquisto di un utensile generico a quello anche di uno specifico. Se infatti un po’ tutte le aziende offrono una tipologia di utensili d’uso quotidiano molto simile, la grande diversificazione di catalogo può avvenire a livello degli strumenti specifici offerti all’autoriparatore (linea motore, carrozzeria, sospensioni, olio e filtri, eccetera, così come utensili specifici per determinati modelli di veicolo). In alcuni casi, specialmente le aziende più grandi, hanno addirittura realizzato dei cataloghi automotive, così da semplificare sia la ricerca di un prodotto, sia la promozione di una gamma presso il cliente.
Ma come riesce un autoriparatore a districarsi fra tutte le offerte che ci sono sul mercato? Quale è la tendenza in atto nell’ambito delle moderne officine? In effetti, alle volte, per l’autoriparatore può essere un po’ complesso riuscire a districarsi fra tante offerte così complete, ma il punto di partenza fondamentale è il livello di specializzazione. Non si tratta, infatti, semplicemente di considerare la natura della specializzazione dell’officina (il meccanico, l’elettrauto, il carrozziere, piuttosto che i centri fast-fit dove si svolgono più tipologie di manutenzione e/o riparazione), ma anche la specificità del tipo di lavorazioni che avvengono al suo interno. Stiamo parlando, per esempio, della differenza fra gli utensili di un’officina specializzata in un determinato marchio di auto, oppure di un centro pre-revisione, di un’officina specializzata in auto o veicoli commerciali, benzina o Diesel.
Oltre alla specificità di ciascuna attività, un altro elemento fondamentale che guida la scelta di un autoriparatore verso un particolare produttore di utensili è la sua capacità di sintesi fra tradizione e innovazione di cui dicevamo sopra. In altre parole, un’azienda che sa prestare ascolto alle necessità o semplici richieste di chi utilizza quotidianamente un utensile, sia in termini di funzionalità dello strumento, sia per quanto riguarda l’incessante adeguamento ai nuovi modelli auto, capace dunque di monitorare continuamente le esigenze e le evoluzioni del mercato, è sicuramente preferita ad altre. Questo per i produttori non è un impegno facile a cui far fronte, perché comporta un forte investimento nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, al fine di ampliare e rinnovare le proposte a catalogo. La ricerca può riguardare diversi aspetti: dai materiali utilizzati al design, dalla produzione alla funzionalità, dalla sicurezza alla praticità. Per rimanere nel campo degli utensili generici, un esempio concreto può essere l’evoluzione dell’impugnatura dei giravite: si è passati dalla semplice plastica a materiali più sofisticati e a prova di rottura, da un’impugnatura caratterizzata da semplici scanalature a design ergonomici, studiati non solo per rendere più confortevole tenere in mano il giravite, ma anche per ottimizzare lo sforzo per diminuire la fatica dell’utilizzatore. Un altro esempio che riguarda un cambiamento indotto è l’introduzione da diversi anni delle viti a impronta Torx, che hanno richiesto un ampliamento della gamma utensili per poter avvitare e svitare senza problemi anche queste nuove viti. Nello specifico dell’officina, come dicevamo, la diversificazione del parco circolante “costringe” in alcuni casi a utilizzare strumenti specifici adatti solo ed esclusivamente a determinati modelli auto. Nel caso si ripari un’Audi A4, per esempio, un utensile specifico è l’estrattore del perno che unisce i giunti gemellati dei braccetti in alluminio che trattengono il portamozzo-portasospensione anteriore.
In sintesi, la gamma dei prodotti deve includere utensili generici e altamente specifici, alcuni progettati a seguito dei cambiamenti che avvengono nel mercato auto, altri che invece durano nel tempo, anche se sono soggetti a continui miglioramenti. Questa continua evoluzione del mercato non fa altro che rispondere alle esigenze espresse dagli autoriparatori e alla tendenza in atto nelle officine, che può essere sintetizzata nel concetto di performance. Ciò che l’autoriparatore chiede e il produttore cerca di offrire è uno strumento, magari specifico, capace di agevolare le operazioni di manutenzione sulle moderne vetture e ottimizzare i tempi di lavoro. Per esempio, un utensile che consenta di smontare i mozzi senza smontare la sospensione può far risparmiare fino a quattro ore di lavoro e creare minori rischi di errori di montaggio.
La tendenza in atto presso gli autoriparatori è, infatti, quella di sostituire un utensile quando il mercato ne propone uno tecnologicamente più avanzato, che offre maggiori garanzie di sicurezza, affidabilità e prestazioni.
I requisiti indispensabili
Quest’ultima considerazione ci porta ad analizzare quali siano i requisiti ritenuti indispensabili da un autoriparatore quando sceglie un determinato utensile. Si deve considerare che, in base al tipo di utensile e alle sue funzioni, alcune caratteristiche possono variare, mentre altre tendono a prevalere.
Una prima distinzione riguarda gli utensili di uso comune, come giraviti, pinze e chiavi, cioè strumenti di uso quotidiano che il meccanico utilizza per più ore al giorno. Fondamentali in questo caso sono l’ergonomia, la forma dell’impugnatura, la leggerezza e la maneggevolezza del prodotto. Uno strumento valido dal punto di vista dell’ergonomia implica una notevole riduzione di sforzi e fatica per l’autoriparatore, una maggior velocità di intervento e dunque un vero surplus in termini di profitto.
Ovviamente queste caratteristiche riguardano tutti gli utensili, inclusi quelli specializzati, elettrici e pneumatici. Per queste categorie in particolare, la sicurezza è un altro elemento fondamentale, forse anche prioritario rispetto all’ergonomia. Si tratta sicuramente di due fattori strettamente connessi, a cui tutte le aziende intervistate pongono particolare attenzione. Per esempio, un avvitatore, una smerigliatrice o un cricchetto pneumatici, se sono dotati di impugnature ergonomiche, sono cioè (più) facili da tenere in mano, diventano automaticamente meno pericolosi, perché non rischiano di scivolare o cadere mentre vengono utilizzati. Ovviamente sicurezza vuole anche dire realizzare un prodotto in conformità con tutte le normative vigenti in materia, ma ci sembra superfluo sottolineare la serietà e professionalità delle aziende in questo ambito. Vogliamo invece ricordare l’assoluta importanza per un utilizzatore di dotarsi di un appropriato equipaggiamento di sicurezza e tenere un comportamento adeguato, al fine di evitare rischi inutili.
La qualità e l’affidabilità di un prodotto devono durare nel tempo per essere considerate tali. Qui ci troviamo di fronte a una sorta di braccio di ferro fra produttori e utilizzatori. Dalla nostra intervista, infatti, è emerso che gli utensili, in particolare quelli manuali, possono essere considerati dei prodotti “perfetti”, nel senso che soffrono della normale usura (in alcuni casi davvero ridotta nel tempo!), ma fondamentalmente non hanno difetti strutturali che li portano a rompersi o deteriorarsi prima del tempo (fatto salvo lo scalpello, che non può essere riaffilato oltre un certo numero di volte, perché poi perde in precisione). Questo significa, per i produttori, che ciò che limita la durata dei propri utensili è l’uso improprio che ne fanno gli utilizzatori. D’altro canto, non si può neppure pensare che un meccanico acquisti la linea completa di utensili per far fronte a qualsiasi operazione, ma è normale che a volte cerchi di riadattare da sé gli strumenti che possiede per renderli più versatili. Citiamo alcuni esempi tratti dalla diretta esperienza di elaboratore di uno degli intervistati, che a causa di spazi di manovra ristretti o altre necessità, ammette un uso a volte improprio di “inserti da 1/4” e 5/16” con forma a taglio Torx, Phillips, esagonali eccetera; oppure le pinze per anelli di fermo quando i pioli della pinza non siano dello stesso diametro dei fori degli anelli; oppure le bussole per uso a mano, belle sottili che entrano bene, ma necessariamente vengono utilizzate con avvitatori ad aria compressa.” A questi si aggiungono tutti i casi in cui, per distrazione o per urgenza, un meccanico si trova a utilizzare il primo strumento che gli passa per le mani, che non necessariamente è il più appropriato.
Gli esempi che si potrebbero fare sono quasi infiniti, ma alla base di questo comportamento di un autoriparatore c’è l’oggettiva necessità di avere tra le mani un prodotto versatile, in grado di rispondere a diverse esigenze di lavoro. Non sempre può essere una sfida facile per i produttori, ma tutti questi fattori contribuiscono a raccogliere le preferenze dell’utilizzatore finale e dunque l’impegno dei costruttori nel settore della ricerca e sviluppo non può prescindere da questo orientamento chiaramente espresso dall’utente finale.
Le novità sul mercato
La progettazione di nuovi utensili, oltre a soddisfare i requisiti indicati, tiene conto anche dell’andamento del mercato e delle sue trasformazioni. La domanda di utensili specifici, mirati a interventi particolari, è in forte crescita. Tra questi citiamo in particolare le chiavi a bussola o dinamometriche fra gli utensili manuali, smerigliatrici e levigatrici fra quelli elettrici e pneumatici. Inoltre, il mercato vedrà ampliarsi ulteriormente la gamma di prodotti disponibili grazie alla nuova decisione dei F.lli Amos, distributore Hazet in Italia, di concentrarsi sul mercato automobilistico. Una breve panoramica delle novità sul mercato ci permette di completare meglio il discorso fatto in precedenza sulla varietà e completezza delle gamme offerte.
Nel settore delle chiavi, che come abbiamo visto sono fra gli utensili più adoperati in un’officina, segnaliamo le chiavi a teste snodate e le chiavi combinate a cricchetto proposte da Bahco Italia, che si rivelano particolarmente interessanti per l’ampio utilizzo che le contraddistingue.
Beta Utensili ha inserito una serie di nuovi articoli nel proprio catalogo, tra i quali spiccano le nuove chiavi dinamometriche (identificate dai codici articolo 666, disponibili in cinque modelli da 8Nm a 330Nm) dotate di una nuova impugnatura triangolare – appositamente studiata per garantire una migliore sensibilità durante l’utilizzo – e da un nuovo sistema di bloccaggio e sbloccaggio della regolazione del carico della chiave. Sempre nell’ambito delle chiavi, segnaliamo la chiave a bussola maschio Macchina per viti con impronta Torx codice 720TX, disponibile anche nella serie completa di sei pezzi (720TX/C6) e la 720ME a bussola maschio Macchina esagonale, disponibili anche nella serie completa di otto pezzi (720ME/C8).
Tra gli utensili speciali proposti da Beta Utensili è stata sviluppata la serie 1569/C11, per facilitare le operazioni di sostituzione dei cuscinetti a sfera e per garantirne il corretto inserimento in sede d’opera. Presto sarà poi presentata una nuova linea di prodotti, la “Linea Ferrari”, legati appunto alla collaborazione con la casa di Maranello nell’ambito della Formula 1.
La Società italiana commerciale utensili, distributrice della tedesca Klann, per il settore autoriparazione propone in particolare nuovi utensili di controllo del serraggio di coppia: una chiave dinamometrica elettronica digitale. Fino a qualche anno fa, questa tipologia di prodotto era riservata ai “controllori di produzione”, sia per il loro uso complicato, sia per i costi eccessivi; oggi con la Gedore Torcotronic (distribuita da Sicutool), articolo 810GL e GP, si utilizza una chiave elettronica digitale con precisione +/-1% nel campo di serraggio 30-300Nm veramente semplice ed economica.
Una rivisitazione di uno strumento classico come il giravite è il nuovo modello proposto da Facom: un giravite dinamometrico per smontare le valvole dei pneumatici con sensore senza rovinarle. Un’altra novità è la pinza per i pistoncini dei freni specifica anche per i pistoncini della Ford (avvitamento sinistro).
Stanley Tools propone fra le novità la serie di martelli Din con manico in fiberglass. Questo materiale consente grande leggerezza e facilità d’uso, a cui si aggiunge lo speciale design dell’attacco testa e manico, che garantisce allo strumento una sicurezza molto superiore alle norme.
Particolarmente assortito anche il ventaglio di proposte Usag per il settore automotive, segnaliamo in particolare i nuovi utensili per la messa in fase del motore specifici per le varie case automobilistiche (Opel, Gruppo VW, Ford, Peugeot-Citroën, Renault e, ovviamente, gruppo Fiat), studiati per il meccanico che effettua la sostituzione della cinghia di distribuzione e ha poi la necessità di rimettere in fase il motore.
Per la gamma degli utensili pneumatici, Beta Utensili propone una serie di nuovi articoli, dal prezzo contenuto, dotati di scarico manico e regolatore di potenza posteriore a leva: l’avvitatore reversibile da 1/2 pollice (codice 1927), dotato di meccanismo impulsivo “Pin Clutch”; il 1927D, un utensile compatto e bilanciato dotato di meccanismo impulsivo a doppio martello; il modello 1928ND da 3/4 di pollice, tra i più compatti e quindi utilissimo per le operazioni di smontaggio ammortizzatori, duomi e collettori.
La Fini ha presentato lo scorso anno una nuova gamma di utensili pneumatici composta principalmente da tre avvitatori a impulso, due smerigli con soft-grip, che rendono più confortevole l’utilizzo, di cui uno con testa orientata a 120° e particolarmente adatto per i gommisti che effettuano riparazioni all’interno del pneumatico. Altra novità di rilievo è la levigatrice a disco 9570/4F, molto compatta ed ergonomica, utilizzabile con le moderne centrali di aspirazione centralizzate.
Altre aziende hanno invece preferito dedicare i propri sforzi al miglioramento dei prodotti esistenti. Per esempio la Mundial si è concentrata sul settore chiavi, provvedendo a un rinnovamento e miglioramento delle finiture e della presentazione delle chiavi già in produzione.
Anche la Stayer, appartenente al settore degli elettroutensili, si è dedicata al miglioramento della componentistica interna degli attuali prodotti in gamma, alla ricerca di una maggiore qualità di prodotto a favore dell’utilizzatore finale e in modo da razionalizzare i componenti interni ed esterni a favore di una maggiore efficienza aziendale. L’obiettivo dell’azienda è infatti realizzare economie di scala in grado di modulare stock produttivi e sistemi logistici adeguati alle richieste della domanda.
Le prospettive per il mercato
In conclusione, se l’andamento del mercato nel 2003 non è stato dei più favorevoli anche a causa della situazione economica generale, sicuramente ha mandato dei segnali positivi e incoraggianti per i produttori. La prospettiva di ripresa nel 2004 è molto più di una semplice speranza per gli operatori del mercato, tanto che molte aziende continuano a investire in maniera considerevole nella ricerca e sviluppo per rinnovare la propria gamma prodotti. In particolare, se la domanda di utensili generici ha registrato un calo contenuto o una situazione statica, quella degli utensili specifici ha rappresentato per molti un settore in crescita.
Le richieste di utensili specifici, l’acquisizione di nuovi clienti, l’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie di produzione sono le caratteristiche principali che si delineano per il mercato. La tendenza degli autoriparatori oggi è quella di “svecchiare” il loro “parco utensili”, così come le rottamazioni hanno “svecchiato” il parco auto. Ciò non significa però il sostituire uno strumento con un altro, bensì arricchire la propria gamma, perché, come dicevamo all’inizio, ci sono utensili che mantengono inalterata la loro utilità nel tempo.