Articoli | 01 July 2015 | Autore: Giulia Margi

febi: la precisione dei dati migliora la qualità dell’offerta

Identificare esattamente i ricambi, grazie a una costante opera di aggiornamento dei codici e dei dati di cross-reference, è un passaggio fondamentale per la commercializzazione dei prodotti; un’attività che parte dal componentista e produce valore per tutti gli operatori della filiera. Anche in questo febi si distingue: ne parliamo con Emanuela Perino, amministratore delegato di febi Italia.

In occasione di Autopromotec, alla serata di gala organizzata dal gruppo editoriale Collins (vedi Notiziario Motoristico di giugno, pag. 104), il direttore di Notiziario Motoristico, David Giardino, ha conferito un riconoscimento ad alcuni dei protagonisti attivi sulla piattaforma Autofficina Autorizzata; tra questi c’era febi Italia e il suo amministratore delegato Emanuela Perino, che ha ricevuto la targa di “Top Quality Cross Reference” di Autofficina Autorizzata.

Cosa vuol dire ricevere un simile riconoscimento, quale lavoro di precisione e accuratezza ci sia dietro e quanto impegno venga profuso in questo ambito è ciò di cui abbiamo parlato proprio con Emanuela Perino, che ha voluto sottolineare l’importanza che ha e i benefici che comporta per tutta la filiera questa attività da “decodificatori”.

Febi è nota sul mercato per la qualità dei suoi ricambi; che senso ha parlare di qualità dei dati?
Facciamo una premessa: nel settore automotive quando si parla di qualità, il focus è solitamente sulla produzione, sui materiali, sui controlli e sulla precisione di realizzazione dei ricambi. Allargando l’orizzonte in un’ottica di servizio, febi bilstein, produttore e distributore di ricambi che ha fatto dell’aftermarket indipendente la sua specializzazione, ha compiuto già da tempo la scelta strategica di arricchire la propria offerta di ricambi di qualità puntando sulla precisione, completezza e accuratezza dei dati e delle informazioni, sia per quanto riguarda i ricambi per le autovetture che quelli per i veicoli industriali.

Un esempio fra tutti, i dati di cross-reference.
I vantaggi di questa scelta sul lavoro quotidiano sono evidenti: poter identificare i ricambi velocemente e in modo attendibile, incrociando correttamente i nostri codici e i codici OE, crea valore lungo tutta la catena della distribuzione. Per le officine è un guadagno in termini di tempo che si impiega nel cercare un particolare; per i ricambisti significa poter concludere una vendita nel momento stesso della richiesta; e per quanto riguarda i grossisti, pensiamo solo a quanto tempo e costi si possono risparmiare nella gestione dei resi.

In buona sostanza, la qualità dei dati – cioè dati attendibili ed esatti – è un tassello sostanziale del servizio con cui febi valorizza i suoi prodotti ed è un capitolo molto importante negli investimenti e nei piani di sviluppo della società. 

Cosa intende per “investimenti” in questo ambito?
Le rispondo con una breve cronistoria, che illustra l’impegno e gli investimenti che febi bilstein ha fatto a livello globale.

Nel 1999 febi ha istituito il Central Service Solutions (CSS), un dipartimento dedicato alle informazioni sul prodotto. In quello stesso anno il CSS ha posto le fondamenta del database interno di febi, il PISA, Product Information System Automotive, e nel 2002 ha messo a disposizione il primo catalogo via internet. 

Nel corso del tempo il dipartimento è notevolmente cresciuto, con un’accelerazione particolare negli ultimi anni. Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014, il personale del CSS è triplicato: oggi sono 60 gli addetti qualificati che in febi lavorano ogni giorno alla “produzione” di dati, divisi in tre gruppi che fanno capo alla sede tedesca e agli uffici in Portogallo e nel Regno Unito. 

Cosa fanno esattamente questi “decodificatori”?
Il CSS oggi si compone di due sezioni: una che gestisce le codifiche dei ricambi partendo dai veicoli, l’altra che si occupa della trasmissione dei dati.

In pratica, l’unità Data Management ha la diretta responsabilità dell’aggiornamento e dello sviluppo della banca dati aziendale: si occupa di raccogliere, verificare e tenere costantemente aggiornati i dati sulle vetture (parco circolante e nuovi modelli), di collegare codici e riferimenti, e di individuare nuove applicazioni per i ricambi già in gamma. 

Attualmente il PISA lavora in modo completo in 7 lingue e prevede la traduzione dei termini più rilevanti in 22 lingue diverse. 

L’unità System Development, invece, ha il compito di implementare le interfacce attraverso cui i dati vengono messi a disposizione degli operatori. Si occupa del rapporto con TecDoc, per esempio, e dello sviluppo dei sistemi di consultazione dei cataloghi attraverso internet. 

A proposito di cataloghi: questa attività è estesa anche alle immagini?
Assolutamente sì. L’aggiornamento della banca dati immagini è fondamentale. Nei cataloghi febi le foto e la rappresentazione grafica della posizione di montaggio facilitano l’identificazione e il riconoscimento sicuro e immediato dei ricambi, in modo da evitare errori. È sicuramente un servizio importante per l’autoriparatore così come per il ricambista.

Secondo lei questi professionisti della riparazione comprendo il valore aggiunto di questo servizio?
Forse non conoscono bene l’impegno che richiede, ma sicuramente apprezzano questo servizio, perché lo riscontrano nel loro lavoro quotidiano. 

Per Febi è un’ulteriore attenzione alle esigenze di officine e ricambisti, per i quali semplicità e velocità nella reperire i ricambi su un catalogo possono essere un fattore decisivi per conquistare un cliente. 

Consideriamo la qualità dei nostri dati un vero e proprio fattore di competitività, oltre che una componente del nostro servizio, ed è per questo che la società impiega così tante risorse in questo settore.

Più in generale, penso che investire sulla completezza dei dati sia una scelta in grado di far crescere tutto l’aftermarket indipendente, ed è in quest’ottica che interpreto il riconoscimento che abbiamo ricevuto durante lo scorso Autopromotec da parte di Autofficina Autorizzata. Un riconoscimento che ho accolto con piacere e soddisfazione a nome di febi e del bilstein group, di cui siamo parte.

Top Quality Cross Reference
I parametri di selezione dei marchi top cross sono stati realizzati analizzando i dati forniti a Kromeda. Tali dati hanno permesso di realizzare un indice che è stato applicato alle varie merceologie secondo la seguente formula: Indice=copertura del circolante/GAP*velocità nell’aggiornamento dei dati.

Nel settore filtri il “top cross” è stato Mann+Hummel, Giovanni Nappi, nel settore pastiglie freni il “top cross” è stato riconosciuto a Emanuele Castelnuovo di TRW e, infine febi, Emanuela Perino, per il settore dei bracci oscillanti.

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Tags: febi bilstein

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