Dopo l’addio all’amianto è l’ora del rame, ecco perché Federal-Mogul punta su nuove pastiglie che già sono in regola con i nuovi standard americani.
Le pastiglie freno sono destinate a cambiare nei prossimi anni rispetto a ciò che conosciamo. In particolare saranno due le principali modifiche che a breve vedremo sul mercato: una riguarda i materiali, di cui abbiamo già parlato nel numero di maggio di Notiziario Motoristico, e sarà una modifica di cui probabilmente nessuno si accorgerà a occhio nudo, mentre l’altra sarà riconoscibilissima perché a cambiare saranno probabilmente le forme e la tipologia del prodotto per come lo conosciamo.
Sono queste le principali novità emerse dalla giornata organizzata da Federal-Mogul Motorparts lo scorso 5 giugno presso l’autodromo di Vairano (PV) in cui abbiamo potuto testare l’efficacia delle pastiglie Ferodo Eco-Friction e confrontarle con le attuali.
Ferodo Eco-Friction addio al rame
Per quanto riguarda i materiali, la novità cui probabilmente tutti i produttori dovranno adattarsi nei prossimi anni è che, in alcuni stati degli Stati Uniti è stato pianificato un graduale abbandono del rame nelle pastiglie perché considerato inquinante per la dispersione nelle falde idriche.
La prima tranche prevede una riduzione del contenuto di rame fino al 5% del totale entro il 2021, mentre dal 2025 tale soglia sarà portata a 0,5% con una calda raccomandazione a eliminare completamente il rame dalle pastiglie freno.
Ma a che cosa serve il rame?
Il rame è stato utilizzato con la funzione di lubrificare il materiale d’attrito sul disco.
Il rame è un componente la cui funzione è di protezione dal consumo eccessivo delle pastiglie, la loro rumorosità e le vibrazioni. Non si tratta quindi di un elemento facilmente sostituibile e questo lascia intendere come gli studi sui nuovi materiali che sono oggi presentati al mercato partano da molto lontano.
Per sostituire questo metallo, infatti, Federal-Mogul ha impiegato cinque anni di ricerca e sviluppo su combinazioni di materiali che permettessero una resa uguale o maggiore senza far esplodere i costi del prodotto. Il risultato è che la mescola delle pastiglie Ferodo Eco-Friction combina oltre 30 materiali differenti per sopperire alla carenza del rame, ma i risultati dei test sono ottimali.
Oggi già alcuni modelli di vetture Daimler (come la nuova Classe C) sono già equipaggiati con pastiglie Eco-Friction in primo impianto, lo stesso materiale è disponibile in aftermarket.
Nuove forme e nuove pinze
I nuovi materiali sono stati studiati anche per quello che è invece il secondo grande cambiamento dei sistemi frenanti che vedremo mano a mano sulle strade: un cambio radicale nelle forme e nelle dimensioni delle pastiglie che si è reso necessario per consentire alle case auto di risolvere due problemi contingenti: da una parte l’abbattimento dei pesi per migliorare l’efficienza dei veicoli, dall’altra una maggiore resistenza strutturale per frenare le auto ibride ed elettriche, caratterizzate da una massa maggiore.
Nel primo caso, vedremo a breve la comparsa di quelle che sono chiamate le “pinze leggere”, cioè delle pinze dei freni realizzate in alluminio, materiale più leggero ma meno resistente al calore. Proprio per questa caratteristica le pastiglie avranno dimensioni maggiori e forme completamente differenti, perché dovranno smaltire più velocemente il calore. Nel caso dei veicoli elettrici e ibridi, invece, la resistenza delle pastiglie sarà messa a dura prova dalla mancanza del freno motore (anche se i sistemi di recupero dell’energia daranno comunque qualche beneficio) ma soprattutto dalla massa maggiore da frenare dovuta alla presenza, ad esempio, delle batterie (anche in questo caso si tratta probabilmente di un fenomeno transitorio, perché l’efficienza degli accumulatori di auto elettriche sta aumentando esponenzialmente).
Il test
Per comprendere cosa cambi a livello di frenata, abbiamo avuto la possibilità di testare le nuove pastiglie a bordo di una Fiat 500 C 1.2 con frenate da 100 km/h a 0 con cambio in folle e la massima pressione sul pedale e ABS inserito, così da avere la massima forza frenante.
Nonostante il test non avesse una finalità scientifica, ma fosse comunque un ottimo test effettuato con comuni utenti della strada, quello che si può dire è che non si percepisce alcuna differenza rispetto alle pastiglie freni tradizionali, e sicuramente le pastiglie hanno retto bene anche come durata (in due giorni sono state messe duramente alla prova da giornalisti provenienti da tutto il mondo). Analizzando poi i dati rilevati dai sensori montati sulle auto, si nota addirittura un leggero miglioramento negli spazi di arresto e un contenimento generale delle temperature.