Articoli | 01 July 2015 | Autore: Tommaso Caravani

Il rigenerato mette il “turbo”

L’edizione 2015 di ReMaTec ha infranto ogni record di espositori, con un cambio di passo anche nei prodotti rigenerati: dal diesel ai cambi automatici fino all’exploit dei turbo, ecco le nuove tendenze della rigenerazione.
 

Si è svolta ad Amsterdam dal 14 al 16 giugno l’edizione 2015 di ReMaTec, la più importante fiera del ricambio auto rigenerato europea. Una manifestazione che cresce incessantemente dal suo esordio nel 2003, vuoi perché il rigenerato è sempre più “di moda”, al punto che oramai i programmi di “exchange” li propongono anche le case auto; vuoi perché il tema ambientale è sempre più sentito e il rigenerato permette un abbattimento importante delle emissioni atmosferiche se paragonato alla realizzazione di un ricambio nuovo.

Nuove e vecchie “rigenerazioni”
Se la fiera gode di ottima salute lo si deve anche a un continuo rimescolamento delle realtà espositrici. Se agli inizi il trend era quello della rigenerazione diesel, oggi a farla da padrone sono i cambi automatici e sopratutto i turbocompressori. Entrambi sono ricambi protagonisti di molte polemiche sulla possibilità o meno di essere rigenerati, ma che evidentemente, a giudicare dal numero di soluzioni proposte, non sono arrivate ai vari espositori presenti. In particolare per i turbocompressori, dove non solo tante aziende espositrici proponevano ricambi e programmi di rotazione completi, ma anche un’importante proposta di macchinari per la rigenerazione di un componente tanto complesso.

A parte le nuove tendenze restano stabili per espositori e soluzioni proposte anche le soluzioni per l’elettrico. Le macchine rotanti sono da sempre uno dei prodotti maggiormente diffusi a livello di rigenerazione, così come mantengono il loro interesse i sistemi di iniezione diesel.

Non solo fiera
Ma se in fiera si parla di prodotti e soluzioni, l’incontro olandese è anche l’occasione per comprendere a fondo i problemi di un settore, quello della rigenerazione dei ricambi, che rischia di essere affossato dalle istituzioni. Su questo tema l’APRA (Automotive Parts Remanufacturers Association) ha tenuto diversi incontri di informazione e formazione sull’attività di lobby eseguita in seno alla Commissione Europea. Il rischio fondamentale è che, per combattere il trasferimento illegale di rifiuti pericolosi tra i paesi si possa di penalizzare tutto il comparto. Distinguere una carcassa per la rigenerazione da un rifiuto pericoloso è quindi un impegno che l’associazione porta avanti nei confronti di tutte le istituzioni, al punto che il termine “remanufacturing” è stato ufficialmente inserito nei documenti dell’ultimo G7 come risorsa per aumentare l’efficienza produttiva dei paesi.

Con un forte focus sull’innovazione e la formazione, la fiera ha lanciato anche l’InnovationLAB, proponendo nuove tecniche e offrendo un programma ricco di spunti interessanti. La fiera comprendeva anche un calendario di eventi collaterali completi che hanno attratto numerosi visitatori: da prestigiosi eventi dell’industria, quali il World Remanufacturing Summit e la Conferenza Internazionale del Remanufacturing (Icor 2015), a un seminario sull’economia circolare e diversi altri appuntamenti interessanti per il settore.

Pubblico specializzato
Man mano che il remanufacturing acquista popolarità e diventano sempre più evidenti le sue qualità di sostenibilità e il suo ruolo nell’economia circolare, si registra un aumento della percentuale di grandi aziende (che possono contare cioè su oltre 500 dipendenti) che partecipano all’evento. Tra queste spicca anche la sempre maggiore presenza di case madri (OEM) del settore automobilistico come BMW, Volkswagen e PSA Peugeot Citroën, oltre ad aziende come Paccar e Scania Group nel settore del veicolo industriale e commerciale. Per quanto riguarda il settore dei mezzi agricoli e movimento terra, invece, si trovano tra i visitatori manager di Caterpillar e John Deere.

I numeri
Con oltre 240 espositori e circa 3.500 visitatori da 250 paesi, l’edizione 2015 del ReMaTec ha superato il numero degli espositori dell’edizione precedente, mentre si conferma stabile come visitatori (nel 2013 furono appunto 3.500) anche se è aumentato il carattere internazionale della fiera. A parità di visitatori, rispetto all’edizione precedente, infatti, si è passati dal 64 al 70% nella percentuale di visitatori internazionali, con un forte aumento nel numero di quelli provenienti dall’Europa Centrale e Orientale, Francia, Germania e Giappone.

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